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RISPARMIO E RISPETTO AMBIENTALE: IN ITALIA È SEMPRE PIÙ APPREZZATO IL FOTOVOLTAICO

21 Dicembre 2019 By Rossella Leave a Comment

 

Prosegue la diffusione del fotovoltaico in Italia, grazie al mix di incentivi e vantaggi che questa tecnologia è in grado di offrire. Le fonti di energia rinnovabili rispettano l’ambiente e, allo stesso tempo, risultano essere decisamente convenienti anche dal punto di vista economico.

Tutto ciò ha spinto, con un’accelerata particolare negli ultimi anni, un numero sempre crescente di famiglie a scegliere di installare i pannelli fotovoltaici sul tetto delle proprie abitazioni.  

La tendenza è stata ulteriormente incentivata dalle agevolazioni fiscali, che consentono di ottenere detrazioni pari al 50% della spesa sostenuta, rientrando dopo pochi anni dall’investimento iniziale e beneficiando di bollette dell’elettricità più leggere grazie alla produzione in-house della componente energetica.   

Decidere di realizzare un impianto fotovoltaico per la propria abitazione, vuol dire contribuire a rendersi più autonomi relativamente alla produzione di energia elettrica, che potrà poi essere utilizzata per illuminare e riscaldare gli ambienti domestici. Un connubio virtuoso tra risparmio economico e attenzione all’ambiente, se si considera come l’energia solare è 100% pulita e rinnovabile. 

Chiare le opportunità, snodo essenziale risiede nell’importanza di realizzare un impianto nel migliore dei modi. In questo senso, a fare la differenza sono competenza e know-how tecnico di chi è chiamato all’esecuzione dei lavori che devono essere eseguiti in modo ottimale. 

Una scelta virtuosa può essere quella di optare per la soluzione di E.ON, player da sempre in prima linea in fatto di energia rinnovabile, che propone la realizzazione di un impianto fotovoltaico in formula “chiavi in mano”, seguendo il cliente a partire dal sopralluogo per valutare la fattibilità, passando per l’adempimento delle pratiche burocratiche, e fino alla posa in opera dell’impianto.

Sempre grazie ad E.ON, è possibile monitorare da remoto il funzionamento dell’impianto ed analizzare praticamente in real time la quantità di energia che si sta producendo. Il servizio di assistenza mette invece a disposizione una squadra di tecnici specializzati, che fornirà supporto per tutto il periodo di attività dei pannelli. 

Così facendo, è assicurata la sicurezza e la tranquillità di far realizzare l’impianto ad un soggetto professionale affidabile ed altamente qualificato, oltre che avere il medesimo e unico interlocutore anche per quanto riguarda gli aspetti normativi e fiscali collegati, plus di non poco conto se si considerano i processi spesso farraginosi e le lungaggini connesse alla burocrazia. 

Risparmio, convenienza ed attenzione all’ambiente costituiscono quindi i capisaldi collegati alla scelta di realizzare un impianto fotovoltaico con l’abitazione che ne beneficerà in termini di efficientamento  energetico, diventando più autonoma, nonché riscaldata e illuminata nel migliore dei modi possibili. Se ti è piaciuto l’articolo iscriviti al mio blog, oppure seguimi sulla pagina Facebook di Terra Madre

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COME AFFRONTARE LUNGHE SESSIONI DI STIRATURA

7 Novembre 2019 By Rossella Leave a Comment

Sono molte le famiglie in cui i panni da stirare tendono ad accumularsi, fino al giorno in cui diventa necessario e impellente doverli stirare, per poterli poi riporre nel guardaroba o addirittura utilizzarli all’istante. Non tutti infatti riescono a trovare il tempo nel corso della settimana per stirare il bucato appena è asciutto. Per evitare che una lunga sessione di stiratura divenga una vera e propria tortura è bene affrontarla con la corretta propensione, ma anche utilizzando i metodi più corretti per stirare senza fatica: buona pratica è infatti affidarsi ad aziende che nell’arco degli anni si sono contraddistinte per la qualità dei loro prodotti, come Philips.

L’asse da stiro
Capita di sentir dire che dopo una serata di stiro sia venuto il mal di schiena. In molti casi il dolore è dovuto più alla posizione che all’effettivo sforzo che si protrae nel tempo. Non tutti ci pensano, ma il posizionamento dell’asse da stiro è essenziale per poter stirare senza problemi alla schiena, non per niente questi accessori sono muniti di gambe che consentono di regolarne rapidamente l’altezza. Spesso quindi il mal di schiena dopo lo stiro è dovuto all’asse da stiro posizionato troppo in basso, che costringe a una postura scorretta, che viene poi mantenuta a lungo. Da ricordare anche che a metà sessione è possibile decidere di sedersi, abbassando in modo adeguato l’asse e accomodandosi su uno sgabello o su una sedia all’opportuna altezza.

Il ferro da stiro
Un altro elemento essenziale per una stiratura senza fatica è il ferro da stiro con caldaia, un elettrodomestico essenziale per chiunque abbia l’abitudine di stirare. Durante la stiratura, infatti, il braccio dominante tiene il ferro e lo mantiene leggermente sollevato, facendolo scorrere sui tessuti. Nel caso di un ferro da stiro con serbatoio interno il peso da sollevare non è elevatissimo, ma la continuità del gesto lo rende estremamente faticoso e impegnativo. I ferri da stiro con caldaia sono invece molto più leggeri e favoriscono il loro utilizzo anche per ore, senza che questo incida sulla salute delle nostre spalle e della schiena. I ferri da stiro di ultima generazione sono anche muniti di una piastra super scorrevole, che permette alla mano di non doverli mantenere sollevati, con evidente e importante sollievo per chi sta stirando.

Il bucato
Per rendere più leggere le sessioni di stiratura è importante anche saper gestire al meglio il bucato. In molti casi una stenditura effettuata con cura evita completamente la stiratura, o la rende una semplice e veloce passata. I capi vanno stesi cercando di tirarli con le mani, per eliminare le pieghe più evidenti. Alcuni capi, come ad esempio le camicie o le t-shirt, andrebbero stesi su una gruccia, in modo da limitare il formarsi di grinze, difficili poi da eliminare. Un altro elemento essenziale è l’umidità residua presente nei capi; un tessuto completamente asciutto infatti tende a presentare maggiore resistenza alla stiratura, rendendola difficoltosa. Per stirare al meglio, rapidamente e senza grossi problemi è importante che il bucato sia ancora leggermente umido. Nel caso in cui si sia già asciugato è consigliabile avere a disposizione uno spruzzino con acqua demineralizzata, per inumidire leggermente i capi.

Post in collaborazione con Philips

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IL VERDE È DI TUTTI: 5 ACCORGIMENTI PER UN GIARDINO ACCESSIBILE

26 Settembre 2019 By Rossella Leave a Comment

Quando un giardino può diventare una vera oasi di pace per chi ha problemi di mobilità? Dalla cura del selciato al posizionamento dei montascale: tutte le accortezze per garantire l’accessibilità e il pieno godimento degli spazi verdi.

C’è chi fa una passeggiata, chi legge il giornale e chi fa un picnic, chi gioca e chi semplicemente si gode la bellezza della natura: tutti amano parchi e giardini. In città sono un’oasi verde ricca di ossigeno per il nostro organismo; chi ha la fortuna di possedere un giardino privato, inoltre, può beneficiare di un angolo di verdeggiante intimità che, specialmente nelle belle giornate, si trasforma in un ambiente versatile e multifunzionale.

Ma un bene così prezioso è davvero alla portata di tutti? Se è sempre più facile avvistare montascale per disabili e servizi igienici attrezzati nei parchi pubblici, così come altri ausili specifici, d’altro canto c’è ancora molto da fare per abbattere le note barriere architettoniche, e non solo nei giardini privati o condominiali. Eppure, come dimostreremo, non è affatto complicato realizzare uno spazio verde praticabile anche in carrozzina o stampelle, oppure da anziani e ipovedenti: spesso possono bastare alcuni accorgimenti e un investimento davvero poco oneroso.

  1. Pendenze: sì o no?

Da dove cominciare? Non c’è dubbio: nessun giardino può dirsi accessibile e pienamente godibile da chi ha problemi di mobilità se è caratterizzato dalla pendenza. La forte inclinazione del terreno è da sempre nemica delle sedie a rotelle, ma – a pensarci bene – esistono altre categorie di persone che possono essere disturbate da ripide discese o salite: si pensi agli anziani che si muovono con l’ausilio di un bastone, o anche alle mamme e i papà che spingono i propri piccoli in carrozzina e passeggino.

Il più delle volte, quando non si presta troppa attenzione all’accessibilità, il problema della pendenza è risolto con la realizzazione di gradini, se non di vere e proprie scalinate. In questo caso, se non è possibile modificare la morfologia del terreno e rimuovere ogni rampa di scale, è buona norma ricorrere all’installazione di un montascale: in commercio si trovano di diversi modelli e dimensioni, adattabili a qualsiasi ambiente e contesto.

Attenzione però: il piano inclinato resta la soluzione perfetta per facilitare l’accesso di mezzi con ruote e rotelle. La differenza sta proprio nell’angolo di inclinazione: l’8% è il valore massimo consigliato dagli esperti. Se si vuol fare le cose per bene, inoltre, è importante che vialetti e rampe abbiano una larghezza tale da consentire il passaggio di due sedie a rotelle alla volta (in caso di incrocio), che non curvino in modo troppo stretto e che ci siano degli spazi in piano che consentano di fermarsi, per riposare sotto l’ombra fresca di un albero o ad ammirare una bella fioritura.

  1. La giusta pavimentazione

Questo breve accenno a rampe e vialetti ci impone una breve considerazione su un’altra fondamentale caratteristica che non può mancare nel giardino accessibile: la giusta pavimentazione. Assolutamente da evitare ghiaia e sabbia: per un effetto naturale è meglio ricorrere a un terriccio compatto; qualora invece si volesse optare per un intervento più visibile, si può scegliere qualsiasi materiale che resti duro e coeso, sul quale non si corra il rischio di inciampare o affondare. Ottima la pavimentazione in piastrelle in pietra o mattone, a patto che si presti particolare attenzione alla congiunzione delle fughe e al livellamento di ogni eventuale dislivello.

Se si desidera una soluzione originale e pratica, sarà una buona idea lasciarsi ispirare da recenti progetti virtuosi, come il “Giardino accessibile e terapeutico di Corte Roncati” a Bologna, i cui vialetti sono realizzati in cemento colorato con caratteristiche antisdrucciolo, antiabbaglianti, drenanti e semipermeabili.

  1. Un giardino da vivere appieno

Non è necessario sottolineare che chi ama la natura vorrà poter trascorrere più tempo possibile all’aria aperta. Vivere il giardino non esclusivamente nelle stagioni e nelle ore più belle, quindi, vuol dire concepire l’ambiente in modo da garantire una piacevole permanenza anche nei momenti più caldi o dopo il tramonto.

Partiamo da un punto molto spesso sottovalutato: un giardino o un parco non è pienamente vivibile senza delle larghe zone d’ombra. Oltre a quelle “naturali” offerte da alberi e piante alte, è importante progettare – laddove le dimensioni dello spazio verde lo permettano – degli spazi semicoperti con gazebo, pergolati e ombrelloni. Che siano arredati con cura: panche e sedute, un tavolo come supporto e relative sedie, oppure delle belle panchine in legno… ogni oggetto, oltre a dare un tocco di personalizzazione all’ambiente, sarà indispensabile al riposo di anziani e disabili. Le afose giornate estive non saranno più un problema!

Una menzione speciale va inoltre all’illuminazione: se manca, il giardino o il parco diventerà inservibile dopo il tramonto. Faretti e lampade sono molto utili per creare una bellissima atmosfera nelle sere estive, ma non dimentichiamoci che sono imprescindibili per la sicurezza di tutti.

  1. Bellezza e sicurezza

Ormai è chiaro: un bel giardino non significa un giardino pericoloso! Rendere questo ambiente accessibile e adatto a tutti vuol dire anche prevedere e prestare attenzione ad eventuali pericoli che possono verificarsi, specie con il passar del tempo.

Prima gli aspetti più banali: per quanto bella, la natura può essere scomoda. Attenzione allora a radici che emergono in superficie, rami sporgenti, piante spinose, fogliame che – una volta depositato a terra – può diventare scivoloso.

  1. Giardini e dintorni

Un’ultima considerazione. È bene prestare attenzione anche agli spazi complementari: il parcheggio esterno, l’eventuale piscina, i servizi igienici, terrazze e belvedere.

Un parco che non è raggiungibile in auto o con i mezzi pubblici non è certo un parco accessibile! E se non dispone di un parcheggio per disabili, non sarà facilmente fruibile per chi dispone di ridotte capacità motorie.
Una vera cortesia sarà, infine, disporre piccoli ascensori o rampe nei locali antistanti il parco o il giardino. Sebbene sia abbastanza oneroso usare queste accortezze in uno spazio privato, è invece doveroso prevederne il posizionamento nei luoghi di pubblica utilità. Esistono numerose forme di investimento e vari contributi – erogati dal sistema sanitario e dall’Unione Europea – per mettere a norma e rendere accessibili i luoghi in cui viviamo. Spesso poi, non è necessario fare grandi investimenti, e poche semplici mosse possono risolvere problemi che appaiono insormontabili a chi ha una ridotta mobilità. Il verde è di tutti: basta poco per rendere una realtà concreta questo diritto!

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Filed Under: Acquisti, Casa, Ecologia, Giardino Tagged With: Giardino, Piante, Tecnologia

POMPA DI CALORE: COME RIDURRE LE EMISSIONI NOCIVE CON UN SISTEMA DI RISCALDAMENTO GREEN

11 Dicembre 2018 By Rossella Leave a Comment

Anche se fino a pochi decenni fa le nostre abitazioni venivano costruite senza prendere in considerazione criteri di risparmio energetico, oggi c’è molta più sensibilità sulla questione ambientale, e sempre più consumatori, nella loro quotidianità, scelgono di adottare soluzioni green ed ecosostenibili, che promuovono la salvaguardia dell’ambiente e molto spesso li aiutano anche a risparmiare.

Questa condizione può verificarsi nell’ambito del riscaldamento domestico e del comfort termico: documentandosi un po’ e prendendo a cuore il benessere di tutti, al posto degli impianti di riscaldamento tradizionali a legna o a gas, che tramite la combustione emettono nell’atmosfera fumi, gas ed emissioni nocive, è possibile infatti dotare la propria casa di apparecchi per il riscaldamento, il raffrescamento e la produzione di acqua calda sanitaria alternativi.

In commercio sono ormai presenti da anni diversi sistemi di riscaldamento green, che sfruttano energie rinnovabili per la loro alimentazione e non inquinano, ma anzi offrono un notevole risparmio e un’efficienza energetica ottimale a chi riesce a sfruttare al meglio le loro potenzialità.

Tra gli esempi di impianto di riscaldamento green ed ecosostenibile, la moderna pompa di calore è forse quello più potente e versatile. Ne esistono infatti diverse tipologie, a seconda del tipo di alimentazione, che hanno un costo diverso e risultano più o meno vantaggiose a seconda delle caratteristiche della propria abitazione. Tutte però sono accomunate dalla loro semplicità di funzionamento, dalle grandi possibilità di integrazione con impianti preesistenti e altri sistemi energetici eco-sostenibili, e dall’alimentazione con diverse forme di energie rinnovabili.

Siete curiosi di scoprire di più sulle pompe di calore? Continuate a leggere questo articolo.

Funzionamento e alimentazione delle pompe di calore

La pompa di calore rappresenta un sistema di climatizzazione che rientra nella categoria green perché per il suo funzionamento, quindi per generare calore, refrigerare o per produrre acqua calda sanitaria, utilizza una fonte esterna che in genere si tratta di un’energia rinnovabile.

Per spiegare in maniere semplice il funzionamento interno di questi apparecchi, molti lo paragonano a quello dei nostri frigoriferi: anche la pompa di calore è infatti dotata di un circuito contenente un fluido refrigerante, un compressore e degli scambiatori, ma il suo funzionamento è inverso rispetto a quello di questo classico elettrodomestico. Il frigo infatti prende energia termica fredda dall’interno e la butta fuori, mentre la pompa di calore prende energia termica dall’esterno e la immette all’interno dell’abitazione.

A seconda della tipologia, le pompe di calore estraggono infatti l’energia termica da una fonte naturale presente nell’ambiente esterno, in particolare dall’aria, dall’acqua o dal sottosuolo, e poi la immettono all’interno dell’edificio che deve essere fornito di energia.

Il lato green di questo scambio di energia, sta nel fatto che per funzionare la pompa può essere alimentata allo stesso modo con fonti di energia rinnovabili e a basso impatto ambientale, per esempio con il gas naturale come il biometano, o più semplicemente ad elettricità, che nei casi più virtuosi può essere autoprodotta con l’utilizzo di pannelli fotovoltaici.

Tipologie di pompe di calore

Come abbiamo accennato, il ciclo del caldo e del freddo gestito dalla pompa di calore può essere innescato prendendo l’energia da diverse sorgenti di origine naturale e da fonti rinnovabili, e in base alla fonte di partenza si individuano diverse tipologie di pompe di calore:

  • Pompe di calore ad aria

Sono le più diffuse e le più economiche perché si alimentano appunto semplicemente con l’aria esterna all’abitazione. Per questo motivo risultano più adatte se si vive in territori caratterizzati da climi non troppo rigidi, perché altrimenti l’aria esterna risulterebbe troppo fredda per garantire un buon rapporto costi-benefici.

  • Pompe di calore ad acqua

Si alimentano grazie alla presenza di acqua di falda sotterranea o pozzi nei pressi dell’abitazione. Non avendo il fluido refrigerante rappresentano il modello più efficiente e ecologico, e agiscono a espansione diretta senza l’azione del compressore. Tuttavia, essendo vincolate alla presenza di acqua sotterranee, non possono essere installate ovunque e presentano costi di installazione maggiori, per la creazione delle necessarie tubazioni di approvvigionamento, soggette a regolamenti e particolari autorizzazioni sanitarie.

  • Pompe di calore geotermiche

Molto performanti anche nei climi rigidi, perché in questo caso il calore viene prelevato dal sottosuolo, utilizzando sonde a circuito chiuso. Come per quelle ad acqua, ci sono particolari condizioni di installazione per la realizzazione dei collettori di alimentazione, orizzontali o verticali.

Semplicemente green

Non bisogna sottovalutare che, per migliorarne l’efficienza e diminuire i consumi nelle diverse stagioni, le pompe di calore possono essere integrate in sistemi ibridi, per cui connesse con caldaie a condensazione, anch’esse delle caldaie di nuova generazione che recuperano il calore latente dei fumi di scarico e riducono le emissioni, o con sistemi radianti e fotovoltaici, che sfruttano l’energia rinnovabile del sole per alimentare la pompa e rappresentano quindi una delle migliori soluzioni per l’efficienza energetica domestica.

Se state quindi valutando di sostituire il vostro impianto di riscaldamento, la pompa di calore può rappresentare un’ottima soluzione che vi aiuterà a contenere i costi in bolletta senza rinunciare agli standard di comfort termico a cui siete abituati, e al tempo stesso vi permetterà di risparmiare energia e diminuire le emissioni nocive dell’atmosfera, contribuendo alla salvaguardia del pianeta e della salute di tutti.

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TESSUTI ECOSOSTENIBILI: AIUTARE L’AMBIENTE E’ POSSIBILE

8 Novembre 2018 By Rossella Leave a Comment

Oggi abbiamo una missione importante: promuovere la responsabilità ambientale. Per far ciò, vi sono certamente tanti modi, ma è innanzitutto necessario investire nel presente per creare un futuro migliore.

In ambito sportivo e non solo, un argomento certamente di valore è l’ecosostenibilità dei tessuti. Tutto parte dalla creazione di una filiera di produzione sostenibile per porre al centro di un piano di sviluppo il rispetto sia per l’uomo che per l’ambiente.

Pensiamo alla situazione attuale. Sempre più tonnellate di rifiuti finiscono in mare ogni anno. Numeri imponenti e spaventosi che ci fanno capire quanto sia urgente modificare l’approccio di tutti per convivere al meglio con le bellezza della natura. Un cambiamento di mentalità, dunque, è più che mai necessario insieme ad azioni di prevenzione, la ricerca di nuove soluzioni per uno smaltimento sostenibile e la creazione di programmi educativi.

Massimo risalto, dunque, ai tessuti ecosostenibili. Pensiamo a quelli proposti per il mondo beachwear che vedono l’utilizzo di filo di nylon rigenerati. Il risultato è un tessuto altamente tecnico capace di garantire le stesse performance di quando si indossano capi prodotti con tessuti standard. Un tessuto ecosostenibile, inoltre, deve garantire una perfetta vestibilità in qualunque situazione, offrire una corretta compressione muscolare, avere una elevata traspirabilità in ogni stagione dell’anno e resistere alle abrasioni.

Carvico, da anni leader nella produzione di tessuti tecnici indemagliabili e a maglia circolare per alte prestazioni sportive, è impegnato al 100% nella produzione sostenibile. Una sfida, la sua, che vede l’utilizzo di tecnologie all’avanguardia per ridurre e abbattere gli sprechi ed eliminare più residui inquinanti possibili, ricercare nuove materie prime ecosostenibili, sostenere progetti internazionali dedicati alla salvaguardia dell’ambiente e sensibilizzare i clienti su questi temi caldi.

Perché scegliere un tessuto ecosostenibile di Carvico? Per avere le stesse performance di un capo creato con tessuto tecnico in Poliammide vergine, senza rovinare l’estetica e con un grande vantaggio che si può riscontrare anche durante il ciclo di produzione, ovvero non avere consumato fonti di energia non rinnovabili. Per i designer, infine, nessun compromesso ma la possibilità di sviluppare allo stesso modo collezioni moderne capaci di assicurare ottime performance. Qualche esempio: Renew Prime by JL, tessuto bielastico ecosostenibile realizzato con filo di Nylon rigenerato ECONYL® che garantisce una perfetta vestibilità e un mantenimento della forma più a lungo nel tempo, oppure Vita Suede, ideale per capi activewear alla moda che possono essere indossati per attività movimentate.Se ti è piaciuto l’articolo iscriviti al mio blog, oppure seguimi sulla pagina Facebook di Terra Madre

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Filed Under: Acquisti, Benessere, Design, Sportivi Tagged With: Abbigliamento, Tecnologia

PERGOLE: COME SCEGLIERE QUELLE GIUSTE

8 Novembre 2018 By Rossella Leave a Comment

I motivi per i quali si può ipotizzare di installare una pergola esterna sono numerosi: grazie a questa soluzione, si ha la possibilità di sfruttare gli spazi esterni nel migliore dei modi, non solo per una residenza privata ma anche per un’attività commerciale. Questo sistema di copertura assicura la massima efficacia in ogni condizione climatica e permette di valorizzare dal punto di vista estetico ogni ambiente outdoor. Una pergola non è altro che una struttura che abbina la dimensione funzionale con quella decorativa, costituita da pilastri che sostengono un tetto ombreggiante di solito formato da vegetazione e travi.

Le tipologie di pergole da esterno che si possono trovare in commercio consentono di assecondare tutti i gusti: quelle più rustiche, basate su travi in legno, si affiancano a veri e propri complementi di arredo che sono dotati di lamelle orientabili e sostegni in acciaio. La protezione è ottimale sia quando c’è il sole che in presenza di altri agenti atmosferici: in più si può usufruire di autentici elementi di design che permettono di abbellire un bordo piscina, un cortile, un giardino o qualsiasi altro contesto. Le dimensioni delle pergole sono variabili, e in molti casi esse possono andare ad affiancarsi a strutture già esistenti, integrandosi con altre architetture.

Le opportunità di scelta sono così tante che è difficile non vedere assecondate le proprie aspettative: le pergole coibentate, per esempio, sono ideali per chi possiede un esercizio commerciale, in quanto possono essere sfruttate con qualunque condizione climatica e a qualsiasi ora del giorno; le coperture laterali, per altro, consentono di usufruire di una temperatura piacevole anche in autunno e in inverno. Da non dimenticare le pergole per auto, che – come il loro nome lascia intuire – sono progettate e sviluppate per offrire una protezione ottimale alla macchina lasciata in sosta in giardino. Le pergole addossate, invece, sono appoggiate alle pareti in muratura e sostenute da due montanti: si tratta di strutture da affiancare all’edificio, in modo tale che non vi sia alcuno stacco e che la pergola abbia le sembianze di un prolungamento della casa. In alternativa, si può puntare sulle pergole autoportanti con quattro sostegni o su quelle bioclimatiche.

Le pergole bioclimatiche offrono numerosi vantaggi: non solo perché si prestano a essere installate anche in inverno o comunque con il brutto tempo, ma soprattutto perché hanno la capacità di trattenere il calore, oltre a essere in grado di resistere ad eventuali nevicate consistenti. Se ti è piaciuto l’articolo iscriviti al mio blog, oppure seguimi sulla pagina Facebook di Terra Madre

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