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10 OTTIMI MOTIVI PER USARE LA COPPETTA MESTRUALE

2 Marzo 2019 By Rossella Leave a Comment

Negli ultimi tempi cresce sempre di più la volontà di ridurre l’impatto ambientale ed inoltre le donne cominciano a prendere in seria considerazione i rischi per la loro salute legati all’uso degli assorbenti e tamponi, oltre a valutare i notevoli svantaggi economici.

Ecco I 10 motivi (+ 1):
1. Invisibile poiché è un dispositivo interno, discreto e indicato anche per chi pratica sport come nuoto, tennis, running e fitness in genere.
2. Igienica e antibatterica. La superficie della coppetta non è porosa, quindi non assorbe nessun liquido. Questa caratteristica non permette la proliferazione di batteri. Gli assorbenti (ad eccezione quelli in cotone organico) provocano malattie di varia entità, tra cui infezioni urinarie, alterazioni del flusso, allergie, cistiti e, addirittura, tumori.
3. Anallergica. Realizzata interamente in silicone di grado medico, adatto a tutti i tipi di pelle. Non irrita o altera il pH fisiologico della vagina.
4. Antigoccia. L’effetto sotto vuoto creato dalla coppetta è garantito da diversi particolari tecnici studiati e testati in laboratorio.
5. Sicura poiché è un dispositivo dalla facile applicazione ed estrazione. E’ improbabile che risalga nella parte alta della vagina.
6. Comoda. Una volta che si è familiarizzato con la coppetta ci se ne scorda, sia di giorno che di notte.
7. Riutilizzabile (ed economica). La coppetta mestruale può essere utilizzata per innumerevoli cicli, ottenendo un notevole risparmio in termini economici. Una coppetta mestruale dura da 5 a 10 anni!
8. Sterilizzabile. Può essere sterilizzarla a caldo, a freddo e in microonde.
9. Eco-friendly. Il ciclo mestruale medio di una donna inizia a circa 10 anni di età e dura fino a un’età media di 50 anni. In questo lasso temporale di 40 anni, una donna utilizza circa 15.000 assorbenti che vengono smaltiti come rifiuti non riciclabili, avendo così un forte impatto per l’ambiente.
10. Certificata. Questo è un dato importante: non tutte le coppette sono uguali, La materia prima utilizzata per la produzione delle coppette mestruali deve essere conforme a standard FDA.

– Ci sarebbe un 11° punto, che potrebbe sembrare di poca importanza: si prende consapevolezza della propria femminilità e si impara a conoscere meglio il proprio corpo, compreso il sangue mestruale, che non è qualcosa di disgustoso né sporco, ma è il principio della Vita.

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ACQUISTARE PRODOTTI SFUSI: RISPARMIO E ZERO RIFIUTI

17 Ottobre 2018 By Rossella Leave a Comment

Il problema rifiuti è un argomento con cui tutte le persone civili dovrebbero confrontarsi al giorno d’oggi, per cercare soluzioni e diminuire il più possibile la propria quantità di rifiuti.

Da diversi anni esiste il movimento Zero Waste che nasce negli Stati Uniti per diffondere una nuova mentalità ecologica in modo da diminuire drasticamente la quantità di spazzatura che, nel Paese del consumismo per eccellenza, viene prodotta.

Utopia? No, visto che tantissime persone stanno aderendo alla loro campagna, sopratutto giovani influencer, persone seguite sui social network, Instagram, YouTube, Facebook o blogger che, con i loro consigli influenzano le scelte degli acquirenti.

In particolare sono le donne le protagoniste di questa community, in quanto, con i loro acquisti, sono maggiormente responsabili di tante scelte all’interno della famiglia.

Anche in Italia i negozi di prodotti alla spina sono sempre più presenti nelle nostre città. I negozi alla spina sono punti vendita dove è possibile acquistare prodotti senza imballaggio, dal cibo ai prodotti per l’igiene personale, cosmetici e prodotti per la pulizia della casa.

Infatti il packaging rappresenta l’80% dei rifiuti e la maggior parte di esso proviene dai prodotti alimentari e di cosmesi. In realtà il packaging è un costo vivo che potremmo evitare e i prodotti sfusi sono anche un’ottima occasione per risparmiare!

Comprare un prodotto alla spina permette di acquistare senza sprechi ma secondo le proprie necessità: si acquisterà quello che serve realmente. E in un’ottica più allargata, il minore imballaggio permette di trasportare maggiori quantità di cibo all’interno dei furgoni, riducendo i viaggi per la consegna nei punti vendita e, quindi, l’inquinamento.

Ma vediamo di cosa abbiamo bisogno per andare a fare la spesa: per prima cosa i sacchetti riutilizzabili.

Fare la spesa con un sacchetto riutilizzabile ci permette di evitare le buste che, anche se compostabili, rappresentano sempre una fonte di rifiuti e un costo che ritroviamo sullo scontrino!

Di sacchetti per la spesa o per conservare il cibo ce ne sono di tanti tipi, quasi sempre di cotone organico e di varie misure, io ne ho trovato una vasta scelta sul sito Lionshome.

Un altro modo molto pratico, dopo che si è acquistato cibo sfuso come cereali, pasta, farina o altro, è quello di utilizzare i barattoli di vetro. Il barattolo è diventato un vero oggetto di arredo e in commercio ce ne sono di varie forme e capienza, da mettere in dispensa o da lasciare in bella vista nelle nostre cucine.

 

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ALGA CARTA NEI LIBRI PER BAMBINI

16 Maggio 2017 By Rossella Leave a Comment

 

Oltre a offrire uno strumento per l’educazione alla lettura, attento alla qualità dei contenuti (testi d’autore, da Rodari a Piumini, scelti da un comitato presieduto da Pino Boero, con illustrazioni di valore, da Luzzati a d’Altan, vagliate sempre da uno dei massimo esperti come Walter Fochesato), “Le rane” presentano un prodotto che insegna ad amare e rispettare la natura. Infatti tutti i libri della collana sono stati stampati, fin dalla nascita della collana stessa nel 2001, con una carta speciale, Alga Carta delle Cartiere Favini di Rossano Veneto, ideata per impiegare le alghe che proliferavano in maniera abnorme nella Laguna di Venezia danneggiandone il fragile ecosistema.

A partire da quest’anno la collaborazione con Favini viene rinnovata, con l’utilizzo di una nuova Alga Carta che oggi si chiama Shiro Alga Carta, che utilizza alghe in eccesso provenienti da ambienti lagunari inquinati, per proteggere altre aree marine in pericolo, mescolate con fibre certificate FSC.

Questa carta ricavata dalle alghe ha un particolarissimo colore, molto riconoscibile, ed è doppiamente ecologica: da un lato risparmia alberi, dall’altro utilizza, riciclandoli, rifiuti organici difficilmente smaltibili. E non è tutto: Alga Carta è acid free (cioè ha Ph neutro), chlorine free (cioè non è trattata con derivati del cloro),completamente biodegradabile e certificata FSC.

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LA FATTORIA DELL’AUTOSUFFICIENZA E L’EARTHSHIP

28 Aprile 2016 By Rossella Leave a Comment

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Avete mai sentito parlare di Earthship? Sul giornale Vivi Consapevole n. 44 viene raccontato come La Fattoria dell’Autosufficienza, fiore all’occhiello del gruppo Macrolibrarsi, si avvia ad un nuovo e importante sviluppo.

Infatti, il nuovo ampliamento della Fattoria, recentemente approvato dal Comune di Bagno di Romagna, prende originariamente ispirazione da un particolare modello costruttivo, di impronta ecologica complessiva, che sfrutta la terra e la sua massa termica naturale come fattore determinante per la riduzione dei consumi: l’Earthship.

L’Earthship è un prototipo di edificio sostenibile radicale, così concepito dall’architetto Michael Raynolds negli anni Settanta. I primi progetti sono stati realizzati in zone desertiche americane per poi svilupparsi e diffondersi negli ultimi anni anche in Europa. Gli edifici costruiti secondo la progettazione Earthship sono da considerarsi passivi-naturali e il loro punto di forza è quello di utilizzare il materiale terra in maniera predominante. Sia per la costruzione che per la manutenzione, si dà preferenza a tecnologie costruttive low-tech, cioè senza l’impiego di sistemi meccanici o elettronici troppo sofisticati e che richiedono notevole dispendio di energia e manutenzione, riducendo così i costi di costruzione e mantenimento per tutto il ciclo di vita dell’edificio. Oggi stanno riscuotendo grande attenzione e successo in tutto il mondo.

Caratteristiche principali di un edificio Earthship.

1) Riscaldamento e raffrescamento termico/solare.

Gli edifici Earthship mantengono temperature confortevoli in qualsiasi clima. Il pianeta Terra è una grande massa termica che garantisce la temperatura senza l’aggiunta di fili o tubi. Il sole è una centrale nucleare che fornisce energia senza cavi o connessioni.

2) Elettricità solare ed eolica.

Gli Earthship producono la propria energia elettrica tramite un impianto fotovoltaico ed eolico. Questa energia viene immagazzinata in batterie e fornisce elettricità a tutto l’impianto elettrico. Gli Earthship possono avere più fonti di alimentazione, tutte integrabili.

3) Trattamento delle acque reflue.

Gli edifici progettati secondo la logica Earthship riutilizzano tutti i liquami domestici con sistemi di trattamento per interni ed esterni, i quali vengono poi utilizzati per la produzione alimentare e per il giardino con nessun inquinamento delle falde acquifere. I servizi igienici scaricano sulle acque grigie senza creare cattivo odore.

4) Utilizzo di materiali naturali e riciclati.

La casa come assemblaggio di sottoprodotti: una casa sostenibile deve fare uso di materiali locali, quelli che si trovano naturalmente in ambito locale.

5) Raccolta dell’acqua.

Gli Earthship prendono l’acqua dal cielo (pioggia e neve fusa) e la usano per quattro volte. L’acqua è riscaldata dal sole. Possono anche avere l’allaccio all’acqua pubblica, ma non inquinano le falde acquifere.

6) Produzione alimentare autosufficiente.

Le Earthship hanno dei sistemi semplificati di raccolta delle acque che permettono, congiuntamente alla serra, la coltivazione di ortaggi all’interno della casa, per avere dei prodotti freschi a km 0.Se ti è piaciuto l’articolo iscriviti al mio blog, oppure seguimi sulla pagina Facebook di Terra Madre

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PERMACULTURA: VIVERE IN ARMONIA CON LA NATURA

22 Settembre 2015 By Rossella Leave a Comment

MAZ_3545Permacultura, un termine ancora poco conosciuto da noi in Italia. Eppure, proprio da noi esiste una festival molto ben organizzato, dedicato proprio a questo tema.

Cosa significa Permacultura?

La permacultura è un modo di stare al mondo in armonia con la natura e disciplina che abbraccia molti ambiti, tra cui agricoltura, architettura, alimentazione e cura di sé.

E’ un approccio rivoluzionario che permette di vivere in armonia e totale integrazione con l’ambiente, riducendo al minimo il nostro impatto e producendo al tempo stesso in abbondanza tutto ciò di cui abbiamo bisogno.

Permacultura è un termine, creato da Bill Mollison e David Holmgren negli anni ’70 in Australia, che indicava originariamente l’Agricoltura Permanente: silvicoltura, agricoltura tradizionale e antica, allevamento di animali e piscicoltura.
Con il passare del tempo, il termine è andato trasformandosi in Cultura Permanente; mentre oggi, ha un significato ancora più ampio, quello di ecologia applicata.

Tra le più concrete e pratiche alternative al consumismo, la permacultura rappresenta una guida fondamentale per chiunque voglia trasformarsi da consumatore dipendente a cittadino responsabile e creativo.

I principi della permacultura sono 12: 
1 – Osserva e interagisci
Prendendoci il tempo di osservare l’ambiente che ci circonda possiamo trovare soluzioni per una progettazione che si adatta perfettamente alla nostra situazione e alle nostre esigenze.
2 – Cattura e conserva le energie
Sviluppando sistemi che raccolgono risorse quando esse sono abbondanti, possiamo renderle utilizzabili nel momento del bisogno anche se non sono presenti.
3 – Ottieni un raccolto
Assicurati di ricevere premi veramente utili, come parte e ricompensa del lavoro che stai facendo.
4 – Accetta l’autoregolazione e il feedback
Dobbiamo scoraggiare attività non appropriate per assicurarci che il sistema funzioni in modo corretto.
5 – Usa e valorizza risorse rinnovabili e servizi
Facciamo il miglior uso delle abbondanti risorse naturali per ridurre il nostro atteggiamento di consumismo e dipendenza da risorse non rinnovabili.
6 – Produci ZERO rifiuti
Dando valore e utilizzando tutte le risorse che sono disponibili, niente va sprecato.
7 – Progetta da modelli a dettagli
Facendo un passo indietro, possiamo osservare i modelli della società e della natura. Essi possono formare l’ossatura dei nostri progetti, colmandoli di dettagli mentre procediamo.
8 – Integrare invece che separare
Mettendo le cose giuste al posto giusto, le relazioni si sviluppano tra di esse, che lavorano insieme per supportarsi l’un l’altra.
9 – Usa soluzioni piccole e lente
Sistemi piccoli e lenti sono più facili da mantenere che sistemi grandi, facendo un migliore uso delle risorse locali e producendo risultati più sostenibili.
10 – Usa e valorizza la diversità
La diversità riduce la vulnerabilità verso minacce di varia natura e si avvantaggia della natura unica dell’ambiente in cui si risiede.
11 – Usa e valorizza i margini
Il punto di incontro tra le cose è laddove gli eventi più interessanti hanno luogo, essi sono in generale gli elementi con il maggior valore, diversità e produttività di tutto il sistema.
12 – Usa creativamente e rispondi al cambiamento
Possiamo avere un impatto positivo su cambiamenti inevitabili tramite l’osservazione attenta e l’intervenire al momento giusto.

Per approfondire vi consiglio questo libro:

Permacultura
Permacultura
Il Filo Verde di Arianna
€ 14.5

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COMBATTERE LO SPRECO ALIMENTARE GRAZIE A “I FOOD SHARE”

1 Luglio 2015 By Rossella Leave a Comment

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Combattere lo spreco alimentare è diventata una priorità. Infatti, più di 8 miliardi di euro di cibo all’anno vengono gettati nella spazzatura. Questo è quanto emerge dal Rapporto 2014 Waste Watcher – Knowledge for Expo presentato ad Expo 2015 in questi giorni.

“Non sprecare” è l’appello che il 63% degli italiani rivolge al proprio Paese, l’auspicio per un’Italia futura più parsimoniosa soprattutto in campo alimentare. Un’Italia che oggi si presenta tendenzialmente attenta agli sprechi e che è migliorata rispetto al 2013, sa leggere le etichette e controlla se il cibo scaduto è ancora buono prima di gettarlo (lo fa l’81% degli italiani).

Cosa fare? Come avevo detto qui, per esempio, utilizzare una app per offrire il cibo in eccesso. Oppure ancora c’è Last Minute Market, una società spin-off dell’Università di Bologna che nasce nel 1998 come attività di ricerca. Dal 2003 diventa realtà imprenditoriale ed opera su tutto il territorio nazionale sviluppando progetti territoriali volti al recupero dei beni invenduti (o non commercializzabili) a favore di enti caritativi. 

Per tutti però, c’è I Food Share, una piattaforma on line che permette la condivisione del cibo in eccedenza per la lotta allo spreco alimentare.

Chiunque può donare prodotti agroalimentari e metterli in condivisione per evitarne semplicemente lo spreco.

I Food Share permette la condivisione di piccoli e grossi quantitativi di prodotti alimentari, possono aderire cittadini, grande distribuzione, piccoli esercenti, panificatori e aziende agricole.
Per poter donare o beneficiare delle ceste messe a disposizione nel sistema I Food Share è necessario registrarsi dall’apposita area.
Il sistema tramite registrazione permette a donatori e beneficiari di mettersi in contatto tramite sistema di messaggistica interna e concordare le modalità di consegna/ritiro.

Accedendo dalla propria area riservata, è possibile inserire varie ceste alimenatri che saranno automaticamente pubblicate dal sistema e richiedibili da qualsiasi utente/cittadino privato o organizzazione, parrocchia o enti di ogni genere.
Non appena l’utente carica un prodotto, il sistema lo pubblicherà automaticamente con la città di riferimento in cui il prodotto è disponibile e con l’indicazione della data di scadenza inserita.
Se un prodotto viene richiesto non è più richiedibile e visibile.

Per richiedere le ceste inserite nel sistema è necessario registrarsi e avviare una ricerca per città, per controllare se vi è disponibilità di ceste alimentari nel proprio territorio.
Basterà di conseguenza richiedere la cesta tramite il sistema di messaggistica interna e concordare con il donatore le modalità di consegna/ritiro.

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