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LA STEVIA: PIANTA DELICATA DA COLTIVARE

21 Marzo 2017 By Rossella 3 Comments

Per chi desidera coltivare la pianta di Stevia, sappia che non è semplice. In questo articolo si consiglia l’utilizzo dei semi solo a chi ha esperienza nel campo.

Germogliabilità dei semi di Stevia

I semi sono piccoli e ricordano vagamente quelli del tarassaco, infatti sono provvisti di una leggera peluria che ne facilita la propagazione con il vento.

I semi della Stevia sono molto sensibili e vanno conservati in luoghi freschi e asciutti, lontano dalla luce e possibili fonti di calore.

Le due condizioni indispensabili per la buona riuscita della semina sono calore ed umidità costante.

    • Il calore non deve essere nè inferiore nè superiore ai 20°-25°, ecco perchè si consiglia di seminare in primavera , mai in estate , in quanto le temperature elevate influiscono anche sull’umidità, e mai in autunno, in quanto in realtà in questo periodo la Stevia , che è una pianta brevidiurna (il ciclo vegetale è influenzata dalle ore di luce), và in riposo vegetativo.
    • Altro aspetto fondamentale è l’umidità costante: i semi, una volta idratati, attivano una serie di reazioni enzimatiche che ne determinano la germinazione, se l’umidità non è costante, tali reazioni si fermano e il seme muore.

La semina inizia da Marzo, quando le temperature iniziano a mantenersi costanti. Si consiglia di poggiare i semi sul terreno, senza coprirli per evitare che vadano troppo in profondità e di annaffiare nebulizzando acqua con uno spruzzino. Dopo 10 giorni compaiono le prime foglioline.

La Stevia necessita di luce ed annaffiature costanti, effettuate solo quando la terra è asciutta e mantenete il terreno sempre ben drenato.

La Stevia può essere coltivata anche in un vaso, le sue dimensioni normalmente non superano il metro d’altezza, per cui anche un balcone o terrazzo può andare bene, l’importante che sia bene esposto alla luce.

Potatura della Stevia

Le piante vanno potate almeno due volte: prima e dopo la fioritura.

  • La prima potatura  va eseguita quando la pianta raggiunge 10-12 centimetri di altezza, con tagli netti e obliqui e fatti al di sopra di una gemma, dalla quale si formerà un nuovo ramo. Questa potatura ha la funzione di far crescere la pianta in larghezza, piuttosto che in lunghezza, aumentando quindi il numero delle foglie.
  • La seconda potatura va fatta subito dopo la fioritura (da Ottobre in poi), e dopo che tutti i semi siano stati raccolti: infatti in autunno la pianta generalmente comincia a seccare .

I semi della Stevia vanno raccolti nel momento in cui i fiori, piccoli e bianchi, iniziano a seccare.

Fonte Macrolibrarsi

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AGRICOLTURA BIODINAMICA: RISPETTARE L’ECOSISTEMA

7 Marzo 2017 By Rossella Leave a Comment

Cosa è l’Agricoltura Biodinamica?

Con il metodo biodinamico, l’agricoltura è in sintonia con la natura, con la terra e con gli uomini.

La concimazione, la coltivazione e l’allevamento sono attuati con modalità che rispettano e promuovono la fertilità e la vitalità del terreno e allo stesso tempo le qualità tipiche delle specie vegetali e animali.

Il profondo legame con la natura e il completo rispetto dei suoi ritmi portano, con l’agricoltura biodinamica, ad abolire l’utilizzo di fertilizzanti minerali sintetici e di pesticidi chimici, e a gestire il terreno seguendo i cicli cosmici e lunari.

La base ideale per creare un’unità biodinamica è l’azienda agricola con un allevamento di bestiame. Gli animali costituiscono infatti un elemento importante di questo organismo, fornendo prezioso fertilizzante, da usare dopo il compostaggio per incrementare la vitalità del terreno.

Secondo il metodo biodinamico, la fertilità e la vitalità del terreno devono essere ottenute con mezzi naturali: compost prodotto da concime solido da cortile, materiale vegetale come fertilizzante, rotazioni colturali, lotta antiparassitaria meccanica e pesticidi a base di sostanze minerali e vegetali.

Rendendo vitale la terra ed aumentandone l’attività biologica, le piante crescono in modo naturale, nutrite dall’ecosistema del suolo.

L’Agricoltura Biodinamica nasce da un’idea di Rudolf Steiner. 

Egli cercò di descrivere tutti gli aspetti della vita e della scienza nei termini della filosofia olistica da lui ideata e denominata Antroposofia. Secondo questa filosofia, l’evoluzione della capacità di conoscenza dell’umanità si è accompagnata da una crescita della spiritualità.

La parte “Dinamica” del metodo biodinamico mette in evidenza il fatto che le forze terrestri influenzano la crescita delle piante. 

Gli agricoltori biodinamici utilizzano le proprie conoscenze sul piano pratico, scegliendo il momento per seminare e per piantare, per utilizzare varie tecniche di coltura ed effettuare il raccolto in base alle forze cosmiche attive in quel momento (entro i limiti consentiti dalle condizioni climatiche).

Parimenti, i pianeti esercitano un’influenza su metalli, rocce, piante, animali e sull’uomo ( i cosiddetti influssi astrali, così denominati dal greco “aster” che significa “stella”). Come il sole contribuisce alla crescita delle piante e la luna, ad esempio, influisce sul contenuto idrico di tutti gli organismi, i pianeti influenzano la terra e i suoi abitanti. Fin dall’antichità, i pianeti sono stati suddivisi in pianeti vicini (Luna, Mercurio e Venere tra la terra e il sole) e pianeti lontani (Marte, Giove e Saturno). I pianeti vicini operano direttamente attraverso l’atmosfera o indirettamente tramite l’acqua, l’humus o il calcio (calcare,potassio e sodio) sulla crescita delle piante. Le influenze di Marte, Giove e Saturno sono canalizzate attraverso il calore e il silice (quarzo, feldspato, mica e orneblenda); penetrano attraverso il contenuto di silice del suolo e salgono nella pianta esprimendosi nei colori dei fiori e nella frutta e nella produzione di semi. Contribuiscono inoltre alle forme di piante sempreverdi, quali lo sviluppo dei boschi.

L’utilizzo dei preparati cornoletame e cornosilice è un’estensione pratica di queste idee. La loro azione può essere paragonata a quella dell’omeopatia, che agisce sui processi metabolici sia delle piante che del terreno mediante energie trasportate da materiali potenziati. 

Per informazioni più approfondite potete consultare il sito nazionale di agricoltura biodinamica e il sito dell’Associazione per l’Agricoltura Biodinamica.

Fonte Demeter

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IN ITALIA ORGANICO NON E’ SINONIMO DI BIOLOGICO!

28 Febbraio 2017 By Rossella Leave a Comment

Si sente molto parlare di cibo organico e cibo biologico. Si tratta della stessa cosa? In realtà no, vediamo perché.

Alimentarsi bene è la prima scelta

La scelta del cibo incide sul nostro sentirci in forma o spossati, incide sulla forma fisica, sull’accumulo di grasso e sui piccoli disturbi che troppo spesso vengono considerati normali.

Non è solo la tipologia degli alimenti che scegliamo ma anche e soprattutto la loro natura.

Se un cibo è considerato meno dannoso di un altro ma proviene da un’agricoltura che utilizza pesticidi oppure un allevamento che prevede l’uso di mangimi ormonizzati, potenzialmente quel cibo diventa molto pericoloso. Non si può sottovalutare l’origine di un alimento, la sua provenienza e il modo in cui è stato coltivato o allevato.

Chi ci garantisce che un prodotto sia davvero fatto come natura comanda?

Il cibo a marchio controllato è una buona scelta per limitare i danni.

Il cibo biologico, in Italia, possiede un marchio di garanzia certificato che aiuta il consumatore consapevole a scegliere il prodotto migliore e a sentirsi più tutelato. Un cibo organico invece fa riferimento a tutti i prodotti di origine animale e vegetale ma non è sinonimo di garanzia di prodotto privo di pesticidi o ormoni.

La confusione nasce dalla traduzione del termine “organic” che per gli inglesi ha la valenza del nostro biologico. Per semplificazione, si tende ad accomunare in italiano il termine organico (traduzione immediata dall’inglese) con il suo significato originale che è appunto biologico. Nella lingua italiana non è la stessa cosa e organico non è sinonimo di biologico.

Si indicano organici quei cibi che non sono lavorati dall’industria come frutta, verdura, carne, pesce o uova. Dire che sono biologici perché organici, no.

La certificazione biologica, controllata per legge, viene concessa solo a quelle aziende che seguono criteri specifici nell’agricoltura o nell’allevamento.

Con questo non possiamo escludere che sia possibile trovare cibi organici che possono essere considerati salutari. Pensiamo al contadino di fiducia o all’allevatore che nutre i suoi animali solo con prodotti naturali, all’aria aperta e senza l’utilizzo di ormoni per la crescita.

Certamente è più difficile arrivare ad un grande pubblico senza la certificazione che garantisce un cibo biologico (e quindi sano).

Fonte Macrolibrarsi

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LA FATTORIA DELL’AUTOSUFFICIENZA E L’EARTHSHIP

28 Aprile 2016 By Rossella Leave a Comment

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Avete mai sentito parlare di Earthship? Sul giornale Vivi Consapevole n. 44 viene raccontato come La Fattoria dell’Autosufficienza, fiore all’occhiello del gruppo Macrolibrarsi, si avvia ad un nuovo e importante sviluppo.

Infatti, il nuovo ampliamento della Fattoria, recentemente approvato dal Comune di Bagno di Romagna, prende originariamente ispirazione da un particolare modello costruttivo, di impronta ecologica complessiva, che sfrutta la terra e la sua massa termica naturale come fattore determinante per la riduzione dei consumi: l’Earthship.

L’Earthship è un prototipo di edificio sostenibile radicale, così concepito dall’architetto Michael Raynolds negli anni Settanta. I primi progetti sono stati realizzati in zone desertiche americane per poi svilupparsi e diffondersi negli ultimi anni anche in Europa. Gli edifici costruiti secondo la progettazione Earthship sono da considerarsi passivi-naturali e il loro punto di forza è quello di utilizzare il materiale terra in maniera predominante. Sia per la costruzione che per la manutenzione, si dà preferenza a tecnologie costruttive low-tech, cioè senza l’impiego di sistemi meccanici o elettronici troppo sofisticati e che richiedono notevole dispendio di energia e manutenzione, riducendo così i costi di costruzione e mantenimento per tutto il ciclo di vita dell’edificio. Oggi stanno riscuotendo grande attenzione e successo in tutto il mondo.

Caratteristiche principali di un edificio Earthship.

1) Riscaldamento e raffrescamento termico/solare.

Gli edifici Earthship mantengono temperature confortevoli in qualsiasi clima. Il pianeta Terra è una grande massa termica che garantisce la temperatura senza l’aggiunta di fili o tubi. Il sole è una centrale nucleare che fornisce energia senza cavi o connessioni.

2) Elettricità solare ed eolica.

Gli Earthship producono la propria energia elettrica tramite un impianto fotovoltaico ed eolico. Questa energia viene immagazzinata in batterie e fornisce elettricità a tutto l’impianto elettrico. Gli Earthship possono avere più fonti di alimentazione, tutte integrabili.

3) Trattamento delle acque reflue.

Gli edifici progettati secondo la logica Earthship riutilizzano tutti i liquami domestici con sistemi di trattamento per interni ed esterni, i quali vengono poi utilizzati per la produzione alimentare e per il giardino con nessun inquinamento delle falde acquifere. I servizi igienici scaricano sulle acque grigie senza creare cattivo odore.

4) Utilizzo di materiali naturali e riciclati.

La casa come assemblaggio di sottoprodotti: una casa sostenibile deve fare uso di materiali locali, quelli che si trovano naturalmente in ambito locale.

5) Raccolta dell’acqua.

Gli Earthship prendono l’acqua dal cielo (pioggia e neve fusa) e la usano per quattro volte. L’acqua è riscaldata dal sole. Possono anche avere l’allaccio all’acqua pubblica, ma non inquinano le falde acquifere.

6) Produzione alimentare autosufficiente.

Le Earthship hanno dei sistemi semplificati di raccolta delle acque che permettono, congiuntamente alla serra, la coltivazione di ortaggi all’interno della casa, per avere dei prodotti freschi a km 0.Se ti è piaciuto l’articolo iscriviti al mio blog, oppure seguimi sulla pagina Facebook di Terra Madre

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CURE DOLCI PER PICCOLI MALATI

15 Febbraio 2016 By Rossella Leave a Comment

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L’inverno sta passando ma non mancano ancora sintomi influenzali, raffreddori, anche per i piccoli.

Ecco 3 consigli della dottoressa Gradassi su Macrolibrarsi per raffreddori e febbre:

1. La cipolla che decongestiona

Una cipolla affettata potrebbe non essere la vostra prima scelta come deodorante per ambienti per la stanza di vostro figlio, ma questo alimento può contribuire ad attenuare la congestione quando il piccolo ha il raffreddore.

Basta tagliare una cipolla e metterla su un piatto accanto al letto o alla culla.

Se volete provare qualcosa di ancora più efficace provate a fargli indossare la cipolla: basta tagliare una sottile fettina e posizionarla sotto il piede del vostro bimbo, fermandola con un calzino di cotone, e poi tutti a nanna!

Vostro figlio dormirà meglio e si sveglierà con meno congestione rispetto al giorno prima.

Tutto ciò accade perché il contenuto di zolfo nella cipolla estrae il muco e i fluidi nel corpo. Mettendola sotto il piede agiremo su tutto l’organismo per effetto dei punti riflessi.

2. Il vapore dà sollievo

Un’altra pratica che aiuterà i vostri piccoli è utilizzare del comunissimo vapore.

Solitamente i nostri ambienti casalinghi sono caldi e secchi. Termosifoni a pavimento, coibentazioni classe A+ ci permettono di risparmiare denaro e risorse energetiche, ma riscaldano e seccano molto l’aria delle nostre case.

All’interno delle nostre vie respiratorie sono presenti epiteli ricchi di peli ed una certa quantità di muco. Questa combinazione permette di bloccare e tenere alla larga batteri, virus, polveri e tante altre piccole sostanze che potrebbero farci ammalare.

Se l’aria che respiriamo è secca, i nostri peli e il nostro muco saranno meno funzionanti. È importante quindi mantenere la giusta umidità in casa, ancor più se voi o il vostro bambino avete il naso chiuso o la tosse.

Personalmente consiglio un umidificatore ad ultrasuoni, in questo modo avrete anche la possibilità di utilizzare oli essenziali da immettere nell’aria, come quello di timo, lavanda, eucalipto, che attenueranno le difficoltà di respirazione.

3. Aceto e limone per la febbre

Spesso la febbre tende a spaventare molto i genitori. Fortunatamente di solito è segno di una buona risposta del sistema immunitario.

Mentre la febbre nei bambini di età inferiore ai 3 mesi è motivo di preoccupazione e deve essere valutata da un medico, nella maggior parte degli altri casi non fa altro che rafforzare vostro figlio.

Il modo migliore per gestire la febbre è mantenerla sotto controllo senza “tarparle le ali” con antipiretici potenti, perché l’alta temperatura corporea evita ai virus di replicarsi e contemporaneamente richiama il sistema immunitario dove è necessario.

In questo caso ci viene in aiuto l’aceto di vino o il limone, che possono aiutare ad abbassare la febbre di qualche grado.

Mettete acqua calda in una bacinella come se doveste preparare il bagnetto per il vostro piccolo, aggiungete aceto di vino nella quantità di 1/3 rispetto a quella dell’acqua oppure affettate un limone e mettetelo dentro. In entrambi i casi dovrete fare delle spugnature con un panno di cotone al vostro piccino dalla zona ascellare fino alle mani e dall’inguine fino ai piedi.

Assicuratevi che l’acqua sia calda al punto giusto e che l’ambiente sia temperato adeguatamente. Questa tecnica può abbassare la febbre fino ad 1 grado.

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5 CIBI PER IL BENESSERE DELLA PROSTATA

7 Gennaio 2016 By Rossella Leave a Comment

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Il buon mantenimento dell’attività prostatica dovrebbe essere una priorità per ogni uomo che tiene alla sua salute. Ecco i 5 cibi che aiutano:

1. Tè verde

Il tè verde è ampiamente conosciuto come antitumorale generico ma in particolare agisce in maniera benefica sulla prostata grazie al suo contenuto di polifenoli. Principalmente, è in grado di diminuire la glicoproteina secreta dalla ghiandola prostatica, chiamato antigene prostatico specifico (PSA).

Inoltre, il tè verde contiene epigallocatechina gallato (EGCG), un antiossidante che contribuisce un ottima efficacia contro cancro alla prostata e altre forme di tumore.

2. Curcuma

La curcuma è ricca di antiossidanti che aiutano a combattere i radicali liberi dannosi; Inoltre, stimola il sistema immunitario.

Uno degli antiossidanti più apprezzata in questo superfood è la curcumina. È un carotenoide e polifenolo naturale, che può essere separata dalla Curcuma longa.

In molti studi è dimostrato che la curcuma possiede proprietà antibatteriche e anti-cancerogene. Secondo uno studio, nel cancro della prostata, la curcumina supera lo sforzo di espressione genica pro sopravvivenza indotto dall’esposizione delle cellule tumorali alle radiazioni.

3. Pomodoro e broccoli

Pomodoro e broccoli creano un tandem perfetto nella lotta contro il cancro alla prostata.

Uno studio condotto sui ratti ha mostrato risultati entusiasmanti perché il pomodoro da solo riduce la crescita tumorale del 34% e i broccoli la riducono del 42%. Tuttavia, quando i pomodori e i broccoli vengono combinati nella dieta inducono una diminuzione del tumore del 52%.

La combinazione dei due supercibi crea un effetto sinergico nella lotta contro il cancro alla prostata.

4. Noci brasiliane

Sorprendentemente, le noci del Brasile sono la più alta fonte di selenio della maggior parte dei super alimenti. Solo una noce fornisce il 100% di selenio necessario al giorno.

Il selenio è un minerale importante che funziona come un antiossidante che distrugge i radicali liberi. In aggiunta, è necessario per costruire globuli bianchi e svolgere un ruolo nella produzione di testosterone e della funzione tiroidea.

In uno studio, gli uomini con i più alti livelli di selenio avevano il 48% in meno di probabilità di sviluppare il cancro alla prostata rispetto agli uomini con bassi livelli di selenio.

5. Melograni

I Melograni contengono un alto livello di antiossidanti e fitonutrienti chiamati ellagici che promuovono la salute della prostata.

Una ricerca della University of California, ha classificato le componenti del succo di melograno per aiutare a prevenire le metastasi del cancro alla prostata. In aggiunta, i tannini ellagici sono utili per interferire con la crescita di nuovi vasi sanguigni, che a loro volta nutrirebbero il tumore della prostata.

Anche se il melograno è un alimento sicuro, è bene non assumerlo con farmaci anticoagulanti, e altri farmaci per il trattamento dell’ alta pressione sanguigna. E’ meglio consultare il proprio medico prima di consumare succo di melograno.

Fonte Macrolibrarsi

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