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10 PRATICI MODI PER RISPARMIARE ELETTRICITA’ IN CASA

4 Agosto 2018 By Rossella Leave a Comment

Volete risparmiare elettricità in casa? Il miglior modo è naturalmente quello di approcciare alle soluzioni energetiche più convenienti, come quelle di wekiwisolar. In aggiunta, di seguito abbiamo voluto riassumere 10 pratici modi che vi garantiranno un corposo taglio in bolletta!

Spegnete le luci non necessarie

Iniziamo con l’ABC: due lampadine a incandescenza da 100 watt disattivate due ore al giorno in più, potrebbero farvi risparmiare fino a a 15 euro in un anno. Meglio ancora, passate al LED, come peraltro vi suggeriscono le principali indicazioni comunitarie.

Usate la luce naturale

Una singola finestra rivolta a sud può illuminare da 20 a 100 volte la sua area. Grazie a ciò potrete spegnere una lampadina da 60 watt per quattro ore al giorno, portandovi un risparmio di quasi 10 euro in un anno!

Usare l’illuminazione “locale”

Quando possibile, spegnete le plafoniere e utilizzate lampade da tavolo, illuminazione a binario e luci da incasso nei luoghi di lavoro e di hobbistica, e nelle cucine. Consumano di meno e vi garantiranno un’illuminazione più dedicata.

Fate docce più brevi

Non lo diamo per scontato ma… l’acqua calda è costosa. Se due persone riducono il loro tempo di doccia di un minuto ciascuna, è possibile risparmiare fino a 20 euro in un anno.

Chiudere l’acqua durante la rasatura, lavarsi le mani, lavarsi i denti

Chiudete il rubinetto dell’acqua durante la rasatura, mentre vi lavate le mani e i denti. In questo modo ridurrete fino al 5% l’utilizzo di acqua calda, e risparmierete anche 20 euro in un anno!

Non sottovalutate il rubinetto che perde

Sistemare una perdita nel rubinetto può farvi risparmiare diversi euro l’anno in costi energetici. Scoprite come risolvere quella perdita che magari vi assilla da diversi giorni, senza tardare ulteriormente tale intervento comune.

Spegnere gli elettrodomestici non utilizzati

L’energia degli elettrodomestici in standby può rappresentare il 10% dell’uso annuale di elettricità di una famiglia media. Dunque, ricordatevi di staccare i dispositivi elettronici non utilizzati, e risparmierete circa 40 euro all’anno!

Passate al laptop

Se state ancora utilizzando quel vecchio pc desktop che da anni vi fa compagnia… riciclatelo e passate al laptop di nuova generazione. Se utilizzerete il laptop due ore al giorno al posto del desktop riuscirete a risparmiare diversi euro ogni anno.

Usare il condizionatore solo quando è necessario

Se non siete a casa, spegnete il condizionatore d’aria. Evitate di utilizzare questo apparecchio quando siete lontani o quando non serve: in questo modo riuscirete a ottenere un concreto risparmio in bolletta!

Scegliete la tariffa più conveniente

Infine, come ultimo consiglio, vogliamo ricollegarci a quanto affermato in apertura: scegliere il miglior fornitore di energia elettrica vi permetterà di risparmiare diverse decine di euro l’anno rispetto a un fornitore meno conveniente. Peraltro, effettuare una scelta è sempre più facile: sarà sufficiente effettuare uno dei migliori comparatori online e verificare quale sia l’ipotesi più utile per voi.

E voi che cosa ne pensate? Quali sono i migliori consigli di pronto risparmio energetico che volete condividere con tutti i nostri lettori?

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LA FATTORIA DELL’AUTOSUFFICIENZA E L’EARTHSHIP

28 Aprile 2016 By Rossella Leave a Comment

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Avete mai sentito parlare di Earthship? Sul giornale Vivi Consapevole n. 44 viene raccontato come La Fattoria dell’Autosufficienza, fiore all’occhiello del gruppo Macrolibrarsi, si avvia ad un nuovo e importante sviluppo.

Infatti, il nuovo ampliamento della Fattoria, recentemente approvato dal Comune di Bagno di Romagna, prende originariamente ispirazione da un particolare modello costruttivo, di impronta ecologica complessiva, che sfrutta la terra e la sua massa termica naturale come fattore determinante per la riduzione dei consumi: l’Earthship.

L’Earthship è un prototipo di edificio sostenibile radicale, così concepito dall’architetto Michael Raynolds negli anni Settanta. I primi progetti sono stati realizzati in zone desertiche americane per poi svilupparsi e diffondersi negli ultimi anni anche in Europa. Gli edifici costruiti secondo la progettazione Earthship sono da considerarsi passivi-naturali e il loro punto di forza è quello di utilizzare il materiale terra in maniera predominante. Sia per la costruzione che per la manutenzione, si dà preferenza a tecnologie costruttive low-tech, cioè senza l’impiego di sistemi meccanici o elettronici troppo sofisticati e che richiedono notevole dispendio di energia e manutenzione, riducendo così i costi di costruzione e mantenimento per tutto il ciclo di vita dell’edificio. Oggi stanno riscuotendo grande attenzione e successo in tutto il mondo.

Caratteristiche principali di un edificio Earthship.

1) Riscaldamento e raffrescamento termico/solare.

Gli edifici Earthship mantengono temperature confortevoli in qualsiasi clima. Il pianeta Terra è una grande massa termica che garantisce la temperatura senza l’aggiunta di fili o tubi. Il sole è una centrale nucleare che fornisce energia senza cavi o connessioni.

2) Elettricità solare ed eolica.

Gli Earthship producono la propria energia elettrica tramite un impianto fotovoltaico ed eolico. Questa energia viene immagazzinata in batterie e fornisce elettricità a tutto l’impianto elettrico. Gli Earthship possono avere più fonti di alimentazione, tutte integrabili.

3) Trattamento delle acque reflue.

Gli edifici progettati secondo la logica Earthship riutilizzano tutti i liquami domestici con sistemi di trattamento per interni ed esterni, i quali vengono poi utilizzati per la produzione alimentare e per il giardino con nessun inquinamento delle falde acquifere. I servizi igienici scaricano sulle acque grigie senza creare cattivo odore.

4) Utilizzo di materiali naturali e riciclati.

La casa come assemblaggio di sottoprodotti: una casa sostenibile deve fare uso di materiali locali, quelli che si trovano naturalmente in ambito locale.

5) Raccolta dell’acqua.

Gli Earthship prendono l’acqua dal cielo (pioggia e neve fusa) e la usano per quattro volte. L’acqua è riscaldata dal sole. Possono anche avere l’allaccio all’acqua pubblica, ma non inquinano le falde acquifere.

6) Produzione alimentare autosufficiente.

Le Earthship hanno dei sistemi semplificati di raccolta delle acque che permettono, congiuntamente alla serra, la coltivazione di ortaggi all’interno della casa, per avere dei prodotti freschi a km 0.Se ti è piaciuto l’articolo iscriviti al mio blog, oppure seguimi sulla pagina Facebook di Terra Madre

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5 PRATICHE DI ENERGIZZAZIONE DELL’ACQUA

25 Novembre 2015 By Rossella Leave a Comment

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Oggi vi riporto un articolo di Margherita Gradassi su Macrolibrarsi riguardante le pratiche di energizzazione dell’acqua.

Da Hermann Hesse e la sua arte poetica siamo arrivati al mondo scientifico in primis con Hahnemman, i suoi studi sull’omeopatia e l’importanza della stessa acqua come metodo di informazione e memoria del principio attivo; ma già gli antichi druidi sapevano che l’acqua possiede una memoria capace di trattenere informazioni.

Tuttavia il mondo scientifico moderno sarà rivoluzionato solo con le scoperte dell’equipe italo-francese di Luc Montagnier che ha constatato scientificamente che l’acqua è in grado di trattenere l’informazione ricevuta, memorizzando le caratteristiche della sequenza di DNA. Non solo, quando si trovano in soluzioni acquose, alcune sequenze di DNA sono in grado di emettere segnali elettromagnetici a bassa frequenza.

Questa è la prova inconfutabile che l’acqua è in grado di portare con sé messaggi, fisici o vibrazionali.

Lo stesso Masaru Emoto ha studiato a lungo le caratteristiche dell’acqua a livello fisico, biologico, organico, ma anche energetico e spirituale. Emoto ha trovato una stretta correlazione tra le vibrazioni o messaggi che venivano mandati all’acqua e la conformazione dei cristalli stessi di acqua. E’ stato molto interessante vedere come l’acqua rispondeva, creando cristalli armonici e ordinati quando veniva esposta a parole come Amore oppure cristalli distorti e complessi con parole quali Odio o Guerra. 

Tutto ciò ci manda così verso la comprensione che noi stessi possiamo fornire un particolare tipo di energia all’acqua. Proprio così: noi stessi possiamo comunicare con lei, darle la vibrazione che preferiamo e per far ciò esistono varie tecniche e meccanismi. 

L’uso di simboli sacri, minerali, musica o parole consente di trasferire una vibrazione energetica specifica all’acqua ed infine al corpo umano, che essendo formato per circa il 70% di acqua ne beneficia ulteriormente.

  1. L’uso dei minerali e pietre: basta immergerli nell’acqua che poi esporremo al sole. In questo modo pietre e minerali rilasciano le loro vibrazioni nell’acqua che poi berremo. Per far ciò vi propongo una caraffa del tutto speciale, chiamata Acquagem, che può preparare un ottima acqua energizzata in quanto i cristalli sono contenuti in una camera di vetro che rende il suo utilizzo sicuro ed igienico. La scelta della pietra o del minerale da utilizzare è solo vostra, a seconda di quello che volete ottenere o semplicemente come vi volete sentire.
  2. La Bottiglia I9, equilibrare rapidamente i vostri chakra attraverso l’influsso dell’acqua. Si tratta di una bottiglia di vetro che informa l’acqua ivi contenuta con le frequenze altamente benefiche derivanti dall’adesivo in silicio (silicone) posto al centro della bottiglia e dalle bande colorate in silicone secondo le tonalità corrispondenti ai sette chakra che proteggono il vetro e informano l’acqua. Basta riempire la bottiglia i9 con acqua potabile o con qualsiasi altro liquido e attendere 3 minuti prima di bere. 
  3. La Bacchetta Ionizzatrice. Questa bacchetta è composta da un’asta in acciaio inossidabile con due sfere alle estremità. La sfera leggermente più piccola (non smontabile) contiene un potente magnete 1200 gauss che produce un effetto bipolare. La bacchetta magnetica si mette direttamente nell’acqua o in qualsiasi altra bevanda: questo significa che impiega all’incirca un minuto per attivare (ionizzare) la nostra bevanda! I benefici di bere acqua ionizzata sono innumerevoli: tra i più evidenti vi sono l’eliminazione dei metalli pesanti, di pesticidi, ormoni e similis, la pulizia del corpo da batteri e germi, l’aumentata disintossicazione nonchè il miglioramento del metabolismo.
  4. Numerose persone hanno ricevuto benefici anche dal Devajal, il vitalizzatore per acqua. Questo prodotto è un tubo con doppia filettatura generatore di vortici, studiato per dinamizzare l’acqua facendola passare da una bottiglia all’altra. I risultati parlano chiaro, tutti coloro che hanno bevuto l’acqua vorticizzata con il Devajal hanno notato un miglioramento del gusto (un’acqua più leggera, più dolce, più “fresca”), molti hanno dichiarato di avvertire un senso di pace. In tutte le misurazioni compiute con metodi radioestesici (pendolo e scala di Bovis), l’acqua del rubinetto o minerale e vorticizzata con il Devajal ha evidenziato un aumento vibrazionale: dalle iniziali 3-5.000 passa alle 30-35.000 Unità Bovis. 
  5. I tubetti di ceramica EM. L’azione della ceramica EM é dovuta in parte ad un tipo particolare di raggi infrarossi a onda lunga che esplicano un effetto antiossidante e rigenerante sull’ambiente circondante. Specialmente l’acqua, sotto questo effetto, risulta purificata e vitalizzata. Esiste inoltre una sorprendente interazione con le radiazioni elettromagnetiche, la cui pericolosità viene neutralizzata dalla ceramica EM. L’effetto più fantastico, comunque, si nota sugli organismi viventi (uomo, animali, e perfino piante) dove la ceramica EM manifesta un’azione vitalizzante e vivificante.

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LE 8 REGOLE PER FARE IL PANE IN CASA

12 Giugno 2015 By Rossella 1 Comment

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Una delle pratiche più sane e più diffuse dell’autoproduzione è quella del pane fatto in casa, meglio se con Pasta Madre. Una pratica che, se rispetta alcune regole fondamentali, dà molte soddisfazioni.

Io ho individuate 8 regole per preparare del buon pane fatto in casa.

1. No all’acqua di rubinetto

Attenzione, spesso l’acqua del rubinetto contiene cloro ed altre sostanze chimiche che possono interagire negativamente. Meglio sarebbe usare acqua minerale naturale o quella filtrata.

2. No al lievito a contatto con il sale

Il sale a contatto con il lievito ne diminuisce grandemente se non del tutto il potere lievitante.

3. La farina è importante

Ogni farina ha una quantità di Glutine (proteine) diversa e ne determina la forza della gabbia del glutine (che a sua volta influisce sull’alveolatura e sulla capacità dell’impasto di assorbire gli ingredienti e di reggere lievitazioni lunghe. Quindi se vogliamo utilizzare farine miste di cereali, bisognerà dosare bene l’apporto di glutine attraverso l’utilizzo della farina di Manitoba.

4. Sviluppa bene il glutine impastando con forza

Impasta bene gli ingredienti e dagli il tempo di lievitare. Esiste, però una tecnica specifica che si basa sul mischiare gli ingredienti senza impastarli, usando pochissimo lievito, altissima idratazione e tempi lunghissimi di lievitazione (24-48 ore o più, anche in frigo).

5. Rispetta la lievitazione

Spesso la regola è quella di fare lievitare la pasta fino al raddoppio circa del volume prima di passare al passaggio successivo. Un modo per aiutare la lievitazione è mettere l’impasto nel forno spento, con la luce accesa e un pentolino di acqua bollente per mantenere un buon grado di umidità.

Tuttavia esiste anche un’altra tecnica prevede che l’impasto sia messo in frigo, dove il freddo rallenta l’azione dei batteri, ma la lievitazione continua lo stesso.

Se volete saperne di più su i vari tipi di lievitazione andate qui.

6. Copri l’impasto in modo che non faccia la crosta

Copritela con un panno o, meglio, con della pellicola trasparente e poi un panno.

7. Esegui la cottura in forno statico

La temperatura iniziale deve essere di 150°, poi a metà cottura si aumenta a 180°. Più la forma è piccola e più alta deve essere la temperatura, e viceversa.

8. Raffredda il pane su una griglia

Quando sfornate il pane, fatelo sempre raffreddare su una griglia in modo da impedire la formazione della condense che farebbe rammollire la crosta.Se ti è piaciuto l’articolo iscriviti al mio blog, oppure seguimi sulla pagina Facebook di Terra Madre

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LE 5 EMERGENZE DEL PIANETA

13 Gennaio 2014 By Rossella Leave a Comment

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L’attuale impronta ecologica è insostenibile: la terra impiega un anno e mezzo per rigenerare completamente le risorse rinnovabili che l’umanità utilizza in un solo anno.

Quali sono le emergenze anche nel 2014 e quali i nostri gesti per salvare il Pianeta?

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DAL 20 AGOSTO SIAMO A DEBITO CON LA TERRA

23 Agosto 2013 By Rossella Leave a Comment

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E se ci svegliassimo una mattina e ci accorgessimo che l’acqua dei fiumi si è esaurita, che il terreno è arido e la Terra fosse spoglia e senza vita?

Io spero che quel giorno non arrivi mai, ma molto dipende da noi. Perchè? Perchè sfruttiamo molto di più di quello che la Terra può darci, così dal 20 agosto stiamo vivendo a “debito”.

Infatti da quella data, l’Earth Overshoot Day, il Pianeta ha consumato tutte le sue risorse per il 2013, secondo I dati del Global Footprint Network, un centro di ricerca internazionale sulla sostenibilità.

Nel 2012 è successo due giorni dopo, il 22 agosto: abbiamo “perso” altri due giorni. In dieci anni, un mese (nel 2003 era stato il 22 settembre). I dati del Global Footprint Network (2012 National Footprint Accounts) mostrano che l’umanità ora sta usando le risorse ecologiche e i servizi naturali ad un tasso pari alla produttività di un pianeta e mezzo. Siamo sulla strada di aver bisogno di due pianeti prima della metà del secolo. 

Siamo quindi in rosso con le scorte di pesci, alberi e altre risorse, anche per quel che riguarda i rifiuti, come l’anidride carbonica in atmosfera e negli oceani.

Tutto ciò ha un peso anche sull’economia. Il cambiamento climatico è il più diffuso impatto dovuto al sovrasfruttamento ecologico.



Nel 1961, l’umanità usava solo circa due terzi delle risorse ecologiche messe a disposizione dalla Terra. Allora, la maggior parte dei paesi aveva riserve ecologiche. Eppure, sia la domanda globale che la popolazione stanno aumentando. 

“Affrontare tali vincoli ha un impatto diretto sulle persone. Popolazioni a basso reddito hanno difficoltà a competere con il resto del mondo per le risorse” spiega Mathis Wackernagel, presidente del Global Footprint Network e co-creatore dell’indicatore ambientale “Impronta ecologica” (Ecological Footprint). 



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