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RISPARMIO E RISPETTO AMBIENTALE: IN ITALIA È SEMPRE PIÙ APPREZZATO IL FOTOVOLTAICO

21 Dicembre 2019 By Rossella Leave a Comment

 

Prosegue la diffusione del fotovoltaico in Italia, grazie al mix di incentivi e vantaggi che questa tecnologia è in grado di offrire. Le fonti di energia rinnovabili rispettano l’ambiente e, allo stesso tempo, risultano essere decisamente convenienti anche dal punto di vista economico.

Tutto ciò ha spinto, con un’accelerata particolare negli ultimi anni, un numero sempre crescente di famiglie a scegliere di installare i pannelli fotovoltaici sul tetto delle proprie abitazioni.  

La tendenza è stata ulteriormente incentivata dalle agevolazioni fiscali, che consentono di ottenere detrazioni pari al 50% della spesa sostenuta, rientrando dopo pochi anni dall’investimento iniziale e beneficiando di bollette dell’elettricità più leggere grazie alla produzione in-house della componente energetica.   

Decidere di realizzare un impianto fotovoltaico per la propria abitazione, vuol dire contribuire a rendersi più autonomi relativamente alla produzione di energia elettrica, che potrà poi essere utilizzata per illuminare e riscaldare gli ambienti domestici. Un connubio virtuoso tra risparmio economico e attenzione all’ambiente, se si considera come l’energia solare è 100% pulita e rinnovabile. 

Chiare le opportunità, snodo essenziale risiede nell’importanza di realizzare un impianto nel migliore dei modi. In questo senso, a fare la differenza sono competenza e know-how tecnico di chi è chiamato all’esecuzione dei lavori che devono essere eseguiti in modo ottimale. 

Una scelta virtuosa può essere quella di optare per la soluzione di E.ON, player da sempre in prima linea in fatto di energia rinnovabile, che propone la realizzazione di un impianto fotovoltaico in formula “chiavi in mano”, seguendo il cliente a partire dal sopralluogo per valutare la fattibilità, passando per l’adempimento delle pratiche burocratiche, e fino alla posa in opera dell’impianto.

Sempre grazie ad E.ON, è possibile monitorare da remoto il funzionamento dell’impianto ed analizzare praticamente in real time la quantità di energia che si sta producendo. Il servizio di assistenza mette invece a disposizione una squadra di tecnici specializzati, che fornirà supporto per tutto il periodo di attività dei pannelli. 

Così facendo, è assicurata la sicurezza e la tranquillità di far realizzare l’impianto ad un soggetto professionale affidabile ed altamente qualificato, oltre che avere il medesimo e unico interlocutore anche per quanto riguarda gli aspetti normativi e fiscali collegati, plus di non poco conto se si considerano i processi spesso farraginosi e le lungaggini connesse alla burocrazia. 

Risparmio, convenienza ed attenzione all’ambiente costituiscono quindi i capisaldi collegati alla scelta di realizzare un impianto fotovoltaico con l’abitazione che ne beneficerà in termini di efficientamento  energetico, diventando più autonoma, nonché riscaldata e illuminata nel migliore dei modi possibili. Se ti è piaciuto l’articolo iscriviti al mio blog, oppure seguimi sulla pagina Facebook di Terra Madre

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Filed Under: Acquisti, Fotovoltaico, Società Tagged With: Città, Tecnologia

SCOPRIAMO LA FISIOTERAPIA

18 Settembre 2019 By Rossella Leave a Comment

La fisioterapia è una disciplina sanitaria che offre un’alternativa terapeutica non farmacologica che, in molti casi, aiuta ad alleviare i sintomi di malattie multiple, sia acute che croniche. Spesso la fisioterapia e i fisioterapisti vengono associati al massaggio, ma la gamma di tecniche terapeutiche che sono in grado di attuare è molto più ampia.

In quanto professione sanitaria, si concentra sul movimento e sulle funzioni umane e sulla massimizzazione del loro potenziale. La fisioterapia impiega tecniche di manipolazione fisica per promuovere, mantenere e ripristinare il benessere fisico, psicologico e sociale, considerando le variazioni dello stato di salute. In altre parole, tiene conto della totalità del paziente nel trattamento.

La fisioterapia comprende l’esecuzione di test elettrici e manuali per determinare l’entità delle patologie e della forza muscolare, test per determinare le capacità funzionali, l’ampiezza del movimento articolare e le misure della capacità vitale, nonché ausili diagnostici per il controllo dell’evoluzione.

La fisioterapia e, in particolare, il fisioterapista, in qualità di agente sanitario, opera per la prevenzione, la guarigione e l’attenuazione dei problemi muscoloscheletrici e posturali.

Il fisioterapista lavora in quattro ambiti principali:

– Sanità: il suo lavoro consiste nel promuovere, prevenire, curare e alleviare la salute dei pazienti applicando la gamma di conoscenze acquisite nella loro formazione continua.

– Insegnamento: il suo lavoro consiste nella formazione e promozione della conoscenza della fisioterapia nelle scuole universitarie pubbliche e private, nonché nelle proposte formative previste per la formazione continua dei fisioterapisti.

– Ricerca: il suo lavoro consiste nella ricerca di prove scientifiche dei modi di procedere della fisioterapia, offrendo al paziente, di conseguenza, quelle azioni con maggiori garanzie di successo, dimostrate scientificamente da studi con validità della comunità scientifica.

– Amministrazione e Direzione: svolge la propria attività in direzione di centri sanitari, istituti scolastici o professionali.

Nell’ambito del lavoro sanitario, il fisioterapista può specializzarsi in diverse aree delle scienze della salute, ad esempio: neurologia, pediatria, traumatologia, reumatologia, medicina dello sport, cardiologia, ecc. In ognuna di queste discipline il fisioterapista lavorerà all’interno di un team multidisciplinare.

In questo modo si comprende come il fisioterapista non sia solo il professionista che fa massaggi, manipola le articolazioni o applica una fasciatura. Pertanto, è importante conoscere la specializzazione del fisioterapista a cui ci si rivolge. Molte volte è il medico stesso a indicare la figura più appropriata per il singolo caso.

Un’idea sbagliata, e molto diffusa, sostiene che la fisioterapia e la riabilitazione siano la stessa cosa. In realtà, la riabilitazione è il risultato dell’applicazione della fisioterapia per il recupero fisico, psichico, sociale e professionale. La riabilitazione, tuttavia, non comprende solo la fisioterapia, ma interessa anche altri professionisti sanitari o non.

La fisioterapia si occupa principalmente di recupero fisico, mentre la riabilitazione è un lavoro multidisciplinare e integrato in cui, oltre alla fisioterapia, intervengono discipline come la logopedia, la terapia occupazionale, la psicologia, la riabilitazione e la medicina fisica come specialità medica.

La fisioterapia, come metodo di recupero, è una parte fondamentale del processo di riabilitazione dopo una lesione grave. Nonostante i dettagli della riabilitazione dipendano dagli obiettivi individuali, i fisioterapisti hanno prestato un’attenzione particolare a questo processo.

Un fisioterapista può aiutare il paziente a formulare obiettivi adeguati al proprio stile di vita. La riabilitazione serve ad aiutare i pazienti a ritornare al loro stato precedente o a migliorare il più possibile la loro condizione dopo una malattia o un infortunio che ha causato difficoltà fisiche di qualsiasi tipo.Se ti è piaciuto l’articolo iscriviti al mio blog, oppure seguimi sulla pagina Facebook di Terra Madre

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Filed Under: Benessere, Società Tagged With: Massaggio, Scienza

QUANTO LAVORANO GLI EUROPEI: GERMANIA E DANIMARCA TRA I PAESI IN CUI SI LAVORA DI MENO E SI PRODUCE DI PIU’

24 Maggio 2019 By Rossella Leave a Comment

In media le ore lavorative all’interno di una giornata possono cambiare molto, non solo al di fuori, ma anche all’interno degli stessi confini Europei. C’è un pensiero diffuso per cui il benessere economico di un Paese dipenda anche dalla quantità di lavoro dei suoi residenti, ma in realtà non è così. Uno studio dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico ha infatti spiegato che a determinare la ricchezza di uno Stato non è la quantità del lavoro ma la qualità.
Le ore lavorative sono le ore che ogni singola persona destina allo svolgimento dell’attività lavorativa che gli viene assegnata e per la quale viene retribuito. Il calcolo delle ore lavorative non prende in considerazione solo l’orario previsto dal contratto, ma le ore effettive di lavoro svolto, comprendendo anche quelle extra destinate ad esempio alla riparazione o manutenzione degli strumenti da lavoro, la compilazione di fatture o ricevute, ecc…
Tutto questo diventa fondamentale nella determinazione dell’effettivo orario lavorativo.
Ma attenzione: a differenza di quanto molti possano immaginare lavorare di più non equivale a maggiori guadagni; gli Stati che registrano un numero maggiore di ore lavorative sono tra quelli meno produttivi.
Basta pensare ai lavoratori danesi che trascorrono a lavoro un numero di ore nettamente inferiore rispetto ai colleghi della Grecia che però, a differenza dei primi, versano in condizioni economiche nettamente più difficili.
 

In quale Paese europeo si lavora di più e quale ha il maggior numero di ferie

Shopalike.it, il noto aggregatore internazionale che ingloba al suo interno il meglio degli e-commerce attualmente attivi in un’unica piattaforma, ha condotto recentemente uno studio finalizzato a conoscere il numero di ore lavorative, ferie e festività nei vari Stati Europei.
Questo studio su quanto lavorano gli europei realizzato da Shopalike ha messo in evidenza dati decisamente interessanti soprattutto per quanto riguarda l’Italia e il confronto con altri Paesi Europei.
Durante l’intero anno coloro che lavorano di più sembrano essere i greci con 256 ore lavorative, mentre quelli che lavorano di meno sono i danesi con 216; gli italiani si posizionano più o meno a metà classifica con 234 ore lavorative annuali, insieme ad Olanda ed Estonia.
A differenza dell’Italia in cui l’orario lavorativo, per legge, non può superare le 48 ore settimanali la Francia presenta la settimana lavorativa più corta d’Europa con 35 ore di lavoro settimanali.
I Paesi europei che tra ferie e festività nazionali garantiscono più tempo libero ai loro lavoratori sono Malta, Austria e Regno Unito mentre quelli che hanno il numero più basso di ferie e feste nazionali sono Svizzera e Irlanda, con 29 giorni.
Inoltre, indipendentemente dal numero di ore settimanali stabilite per legge risulta che in Islanda nonostante il tempo pieno sia di 40 ore settimanali la media di ore lavorative è pari a 44,5 a differenza invece della Danimarca in cui le ore lavorative per un impiego full time sono 37 e i danesi trascorrono a lavoro solo un’ora extra a settimana. In Italia le ore settimanali per un impiego a tempo pieno non dovrebbero mai superare le 48 ore ma gli italiani lavorano in media 40,42 ore, in linea con i pochi straordinari emersi dalla presente ricerca.
Lo studio è stato condotto prendendo in considerazione solo le assunzioni full time e considerando solo le festività nazionali che non cadono nei giorni non lavorativi come le domeniche (ad esempio come può accadere per la domenica di Pasqua).

 

Italia: uno dei Paesi europei in cui si lavora più ore

Da un recente articolo pubblicato su quifinanza.it è emerso che l’Italia è uno dei Paesi europei in cui si lavora più ore a settimana. Lo Stivale accompagnato da altri Stati come Grecia, Spagna, Portogallo, Lituania, Lettonia e Slovenia sono tra gli stacanovisti europei ma ahimè non registrano, a livello produttivo, gli stessi risultati di Paesi come la Germania dove si lavora molto di meno.
C’è un’idea di fondo che negli anni ha portato molti Stati a sbagliare la loro politica lavorativa che parte dal principio che più si lavora più questo lavoro si traduce in una maggiore produttività.
Una cattiva gestione delle risorse umane è spesso sinonimo di minore produttività sul posto di lavoro. Non è infatti costringendo i lavoratori a trascorrere nelle aziende otto o più ore che uno Stato può aumentare i propri livelli di produttività e rimontare Paesi come la Cina. Il tempo trascorso in azienda a lavorare non è sinonimo di efficienza e produttività anzi, nella maggior parte dei casi, più i lavoratori sono costretti a fare orari di lavoro estenuanti più il loro rendimento cala inesorabilmente.

L’economia di un Paese che aspira a crescere deve puntare, non sulla quantità ma, sulla qualità del lavoro e deve munirsi di quelle attrezzature che gli consentano di confrontarsi con chi, in tal senso, si è già equipaggiato da tempo.
Uno degli Stati da cui bisogna prendere esempio è la Germania che è ricorsa alle assunzioni part-time al fine di spalmare l’attività lavorativa su più persone che saranno quindi costrette a rimanere in azienda un numero ridotto di ore.
Un numero minore di ore garantisce una maggiore lucidità mentale dei lavoratori e anche un più elevato rendimento. Di conseguenza, l’alto livello di produttività del Paese permette di retribuire in modo adeguato anche chi lavora poche ore al giorno.
In conclusione in Germania, così come anche in altri Paesi, c’è un elevato livello occupazionale e i lavoratori lavorano di meno ma percepiscono ugualmente degli stipendi dignitosi.

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Filed Under: Economia, Società Tagged With: Lavoro

VIAGGIARE LOW COST NON E’ PIU’ UN SOGNO!

18 Aprile 2019 By Rossella Leave a Comment

Alzi la mano chi, fino ad oggi, non ha mai prenotato un viaggio online: dall’alloggio ai mezzi, qualora si viaggiasse in treno, aereo o autobus. Fino a vent’anni fa questa cosa era impensabile, ma è soprattutto negli ultimi dieci anni che scegliere e prenotare sul web è diventato una priorità.

Questo perché viaggiare senza spendere un’occhio della testa è diventato sempre più facile, sopratutto per i viaggi in aereo, prenotando le vacanze con compagnie aeree low cost.

Ho sempre pensato che viaggiare in aereo fosse un lusso per pochi e, invece, grazie ai miei figli che hanno cominciato a muoversi in aereo per le loro vacanze, mi sono resa conto che, spesso, il costo del biglietto del treno per le località nazionali era meno conveniente di quello del biglietto aereo. Da qui ai voli internazionali il passo è stato breve: mi sono accorta che con il costo di un viaggio nazionale in treno, potevo fare un viaggio internazionale in aereo, con mia grande gioia!

E così viaggiare sta diventando alla portata di tutti e non solo un lusso per pochi fortunati: basta scegliere le date migliori per convenienza e il gioco è fatto.

E’ chiaro che se si vuole risparmiare e girare il mondo con costi contenuti, ci vuole flessibilità sui periodi e sulle date, scegliere alloggi con costi competitivi, ad esempio. Anche questo non è più un problema con l’avvento di portali dove si può scegliere da una stanza in appartamento condiviso fino ad appartamenti di lusso in zone centrali delle più belle città del mondo.

Viaggiare low cost è possibile non solo in Europa, ma in tutto il mondo e c’è chi, con cifre abbordabili, è riuscito a fare un vero e proprio giro del mondo con tappe nelle città più note: da Londra a Honolulu, passando per Thailandia, Oceania e Africa.

Inoltre, le condizioni di viaggio sono sicure e confortevoli. Personalmente per i viaggi in Europa ho scelto, fino ad oggi, Easyjet non soltanto per la forte competitività dei prezzi, ma anche per la puntualità, la comodità e la gentilezza del personale a bordo. 

Piccoli inconvenienti da conoscere quando si prenota un volo low cost sono: il peso e la misura del bagaglio a mano e gli aeroporti di appoggio, che spesso sono secondari; quindi considerate quanto dovrete spendere per raggiungere l’aeroporto di partenza e di arrivo, e i tempi.

E adesso siete pronti per partire: buon viaggio!

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Filed Under: Risparmio, Società Tagged With: Città, Vacanze

COME MANTENERE SVEGLIA LA MENTE

28 Aprile 2018 By Rossella Leave a Comment

Tra i doveri di lavoro, la famiglia e la casa, si rischia di entrare in un loop di monotonia che spegnerà totalmente il nostro cervello. Per questo motivo, è essenziale svolgere degli esercizi (preferibilmente quotidiani) per mantenere la nostra mente sempre attiva. Una mente sveglia comporterà anche dei benefici nella nostra vita quotidiana, permettendoci di risolvere in minor tempo i vari problemi di lavoro o trovare una soluzione agli irrimediabili imprevisti della giornata. Utilizzate gli esercizi che vi fanno divertire di più, come ad esempio dei giochi che richiedano ragionamenti o capacità di problem solving. Vediamo assieme quali sono i migliori metodi per mantenere la nostra mente attiva, divertendoci.

1. Sudoku

Il sudoku, simile ad un cruciverba numerato, è arrivato in Italia qualche anno fa e ha spopolato tra gli amanti dei giochi enigmistici e non. Sebbene ad un primo tentativo possa sembrare un gioco difficile, una volta capite le regole il sudoku diventa un gioco appassionante e divertente. Molti studiosi hanno provato che questa tipologia di rompicapo allunghi la giovinezza della mente nei soggetti compresi tra i 60 ed i 95 anni. Per chi non ha raggiunto ancora questa età, la risoluzione dei singoli sudoku comporta una maggiore memoria e velocità dei ragionamenti. 

Fonte: Pixabay

2. Scacchi

Cosa c’è di meglio di un’elegante scherma tra menti, per mantenere il proprio cervello sempre attivo? Gli scacchi, oltre ad essere un’ottima decorazione per il nostro salotto di casa, costituiscono un gioco appassionante da giocare in due o da soli, scaricando delle app sul vostro smartphone, ed oltre al divertimento, portano una moltitudine di benefici alla nostra mente. Una semplice partita a scacchi infatti, aiuta a concentrarci e a dimenticare per qualche minuto tutti i nostri doveri quotidiani, riduce di molto il livello di aggressività, sviluppa le capacità di problem solving e soprattutto ci aiuta a ragionare in maniera sempre più veloce. Questa è un’attività perfetta anche per i vostri figli, aiutandoli a diventare in futuro delle persone molto calme e pazienti, oltre che intelligenti. 

Fonte: Pixabay

3. Giochi online

Per quanto possano sembrare infantili ad alcuni, i giochi online presenti all’interno di siti dedicati o su social come Facebook aiutano a divertirci e al tempo stesso a mantenere la nostra mente sempre in allenamento. Il giocare con i nostri amici o con gente del tutto nuova alimenta ancora di più il nostro livello di attenzione sulla partita che si sta giocando, permettendoci anche di staccare la spina dai nostri pensieri quotidiani. Provate una colorata partita a Candy Crush o a Criminal Case! Se invece amate giochi più tradizionali, provate una partita a poker o a blackjack. Utilizzare così la vostra pausa pranzo, vi ripagherà durante tutto il resto della giornata.

Fonte: Pixabay

4. Mah Jong

Il Mah Jong è un gioco di origine cinese, non molto conosciuto in Italia e promosso da associazioni presenti solo in alcune delle città più grandi, come Ravenna, Bologna, Milano, Firenze, Venezia e Udine. Tuttavia, il Mah Jong può essere giocato da chiunque, scaricando delle app apposite o acquistando la confezione online o nei negozi di giochi da tavolo. Il Mah Jong è molto simile al ramino o alla scala quaranta e solitamente richiede quattro giocatori. Oltre ad aiutare a mantenere la propria mente attiva, è stato dimostrato che il Mah Jong è un’attività perfetta anche per imparare a mantenere la calma più a lungo.

 

Fonte: Pixabay

 

Queste sono solo alcune opzioni tra cui scegliere: l’universo dei giochi è sconfinato e tutti potranno trovare la soluzione più adatta ai gusti e necessità individuali.

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Filed Under: Società, Ufficio Tagged With: Psiche

COME INSTALLARE UN MONTASCALE NEL 2018

20 Marzo 2018 By Rossella Leave a Comment

La maggiore attenzione rivolta in questi ultimi anni alle esigenze delle persone diversamente abili, ha condotto molte aziende produttrici ad ideare macchinari innovativi e fruibili, nonché spinto la classe politica a mettere a punto incentivi economici per aiutare le fasce più deboli.

Abbattere le barriere architettoniche, per fortuna, è ormai un imperativo categorico in tutti i Paesi che vogliano definirsi davvero civili, poiché è giusto che ogni cittadino abbia la possibilità di avere un livello di vita soddisfacente.

Ecco perché il settore dei montascale, in breve tempo, è divenuto molto più avanzato dal punto di vista tecnologico rispetto al passato: oggi questi macchinari indispensabili a tanti anziani e disabili, si trovano in sempre più numerosi edifici sia privati che pubblici, in cui facilitano notevolmente la quotidianità delle suddette categorie, restituendo loro la libertà di muoversi in piena autonomia, senza dover dipendere dagli altri.

Ma come si installa un montascale?
L’operazione è tutt’altro che complicata, basta studiare bene il contesto in cui esso dovrà essere inserito.
I montascale infatti non sono tutti uguali e la scelta di un determinato modello piuttosto che di un altro, dipende essenzialmente dal tipo di scala su cui dovrà essere montato.

In pratica non ne esiste uno al quale il dispositivo non possa essere adattato: ciò che conta è valutare quale sia quello idoneo allo specifico caso.

Esistono due tipologie di montascale:

– impianto per le scale dritte, il più facile e veloce da approntare, silenzioso, adatto sia all’interno che all’esterno di un ambiente.
Funziona con la corrente elettrica, ma nel caso in cui essa dovesse improvvisamente mancare, magari per un temporale, il funzionamento è garantito dalla batteria ricaricabile interna, che lo rende sicuro anche in tali circostanze

– impianto per scale curve o curvilinee, studiato per scalinate più complesse dal punto di vista strutturale, comprese quelle dei condomini.

Questi dispositivi sono totalmente personalizzabili in fase di installazione, in maniera tale da potersi adattare alle esigenze personali di chi dovrà usufruirne e a quelle di tipo edile.
Per funzionare, i montascale hanno la necessità di scorrere su guide, che vengono fissate sui gradini o sulle pareti mediante viti e tasselli in grado di resistere anche alle sollecitazioni più forti, così da garantire l’incolumità di chi le utilizza.
Le ringhiere vanno rimosse solo in casi molto rari, ma di solito possono restare al loro posto.

A differenza di quanto in tanti credono, installare un montascale non è un’operazione lunga: i tempi per terminare il lavoro vanno da poche ore ad un massimo di due giorni.
Ovviamente molto dipende dal tipo di congegno, di scala e di palazzo in cui si va ad intervenire: le installazioni più veloci riguardano gli edifici nuovi dotati di scale dritte, mentre per quelli vecchi e per le scale più tortuose, i tempi si allungano, ma non troppo.

Grazie agli incentivi fiscali attualmente previsti dalla legge al fine di abbattere le barriere architettoniche che rendono difficoltosa l’esistenza dei disabili e degli anziani infine, oggi installare un montascale, grazie alle detrazioni, risulta anche meno costoso.Se ti è piaciuto l’articolo iscriviti al mio blog, oppure seguimi sulla pagina Facebook di Terra Madre

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