Avete mai sentito parlare di Earthship? Sul giornale Vivi Consapevole n. 44 viene raccontato come La Fattoria dell’Autosufficienza, fiore all’occhiello del gruppo Macrolibrarsi, si avvia ad un nuovo e importante sviluppo.
Infatti, il nuovo ampliamento della Fattoria, recentemente approvato dal Comune di Bagno di Romagna, prende originariamente ispirazione da un particolare modello costruttivo, di impronta ecologica complessiva, che sfrutta la terra e la sua massa termica naturale come fattore determinante per la riduzione dei consumi: l’Earthship.
L’Earthship è un prototipo di edificio sostenibile radicale, così concepito dall’architetto Michael Raynolds negli anni Settanta. I primi progetti sono stati realizzati in zone desertiche americane per poi svilupparsi e diffondersi negli ultimi anni anche in Europa. Gli edifici costruiti secondo la progettazione Earthship sono da considerarsi passivi-naturali e il loro punto di forza è quello di utilizzare il materiale terra in maniera predominante. Sia per la costruzione che per la manutenzione, si dà preferenza a tecnologie costruttive low-tech, cioè senza l’impiego di sistemi meccanici o elettronici troppo sofisticati e che richiedono notevole dispendio di energia e manutenzione, riducendo così i costi di costruzione e mantenimento per tutto il ciclo di vita dell’edificio. Oggi stanno riscuotendo grande attenzione e successo in tutto il mondo.
Caratteristiche principali di un edificio Earthship.
1) Riscaldamento e raffrescamento termico/solare.
Gli edifici Earthship mantengono temperature confortevoli in qualsiasi clima. Il pianeta Terra è una grande massa termica che garantisce la temperatura senza l’aggiunta di fili o tubi. Il sole è una centrale nucleare che fornisce energia senza cavi o connessioni.
2) Elettricità solare ed eolica.
Gli Earthship producono la propria energia elettrica tramite un impianto fotovoltaico ed eolico. Questa energia viene immagazzinata in batterie e fornisce elettricità a tutto l’impianto elettrico. Gli Earthship possono avere più fonti di alimentazione, tutte integrabili.
3) Trattamento delle acque reflue.
Gli edifici progettati secondo la logica Earthship riutilizzano tutti i liquami domestici con sistemi di trattamento per interni ed esterni, i quali vengono poi utilizzati per la produzione alimentare e per il giardino con nessun inquinamento delle falde acquifere. I servizi igienici scaricano sulle acque grigie senza creare cattivo odore.
4) Utilizzo di materiali naturali e riciclati.
La casa come assemblaggio di sottoprodotti: una casa sostenibile deve fare uso di materiali locali, quelli che si trovano naturalmente in ambito locale.
5) Raccolta dell’acqua.
Gli Earthship prendono l’acqua dal cielo (pioggia e neve fusa) e la usano per quattro volte. L’acqua è riscaldata dal sole. Possono anche avere l’allaccio all’acqua pubblica, ma non inquinano le falde acquifere.
6) Produzione alimentare autosufficiente.
Le Earthship hanno dei sistemi semplificati di raccolta delle acque che permettono, congiuntamente alla serra, la coltivazione di ortaggi all’interno della casa, per avere dei prodotti freschi a km 0.Se ti è piaciuto l’articolo iscriviti al mio blog, oppure seguimi sulla pagina Facebook di Terra Madre