Tanto si è fatto e si sta facendo sul fronte accessibilità per quanto riguarda gli edifici pubblici e privati delle nostre città, basti pensare all’istallazione di ascensori per disabili, di rampe per permettere il passaggio delle persone in sedia a rotelle o con difficoltà motorie, o i montascale a piattaforma, per le stesse ragioni.
Esistono delle normative ben note e precise che indicano i parametri e gli elementi per poter considerare un edificio, sia pubblico che privato, accessibile.
Vale lo stesso per le spiagge e gli stabilimenti balneari? In questi giorni d’estate, di mare e di vacanze è importante ricordare che non solo musei, ristoranti e alberghi devono essere a misura di tutti ma devono esserlo anche le strutture balneari.
Ma quando una spiaggia o, in generale, uno stabilimento balneare, può essere considerata accessibile a tutti gli effetti?
Forse la prima domanda da porsi in realtà sarebbe, cosa effettivamente deve essere accessibile e cosa deve essere presente. Infatti, ancora troppo spesso una persona disabile o con difficoltà motorie non riesce nemmeno ad entrare, figuriamoci ad arrivare all’ombrellone o in acqua.
Pertanto, una spiaggia, per essere accessibile deve poter innanzitutto permette un facile e comodo accesso reso possibile dalla presenza di pedane e percorsi orizzontali privi di ostacoli di qualsiasi tipo, per poter consentire alle persone in sedia a rotelle, con altri dispositivi di ausilio per la mobilità, o con difficoltà di qualsiasi tipo di potersi spostare senza difficoltà.
Per accesso alla spiaggia si fa riferimento anche alla presenza di un parcheggio che sia il più possibile alla spiaggia nella quale si è deciso di trascorrere le vacanze.
Una spiaggia accessibile, per essere tale, non può limitarsi ad avere una passerella che colleghi lo stabilimento alla spiaggia, sono molti di più gli accorgimenti da avere. Gli stabilimenti balneari a misura di tutti devono essere frutto di una progettazione ben pensata.
Ad esempio, lo stabilimento deve avere anche una piattaforma piastrellata di almeno 100 metri quadrati, per permettere alle persone con difficoltà motorie o in sedia a rotelle di potersi spostare nelle varie zone dello stabilimento.
Lo stabilimento deve essere dotato di almeno un servizio igienico adeguato alle esigenze dei disabili, e ciò significa che deve avere un wc rialzato, maniglioni di sostegno ai quali possono appoggiarsi per potersi sorreggere e spostare nel locale di servizio e, se è presente anche la doccia all’interno del bagno, questa deve avere un piatto doccia che sia al livello del pavimento e non rialzato. In tal caso anche la doccia deve essere dotata di maniglioni per appoggiarsi, nonché di una sedia ribaltabile per poter consentire alla persona di sedersi senza troppi sforzi.
Per quanto riguarda il posto in spiaggia, i posti accessibili ai disabili devono avere a disposizione dei lettini adeguati, ovvero che siano di 15 centimetri più alti rispetto a quelli comuni, così da poter rendere più facile il passaggio della carrozzina.
Le spiagge devono avere anche delle docce ampie, posizionate vicino alla riva e facilmente accessibili tramite pedane e passerelle ampie, lo stesso vale per gli spogliatoi, che devono inoltre avere delle dimensioni tali da permettere di muoversi con facilità all’interno.
Anche l’accesso al bar e alla reception dello stabilimento deve essere garantita e reso facile, quindi anche tramite la rimozione di ogni eventuale ostacolo che possa limitare il passaggio.
Questi appena elencati sono i requisiti minimi e quindi indispensabili per poter considerare una spiaggia accessibile, la mancanza di anche soltanto uno di questi elementi fa sì che la spiaggia accessibile perda il suo titolo.
Esistono però altri requisiti che possono migliorare ulteriormente la situazione e rendere la permanenza in spiaggia della persona disabile una esperienza piacevole.
Un esempio può essere la messa a disposizione di sedie studiate appositamente per poter agevolare l’ingresso in acqua. Ciò è possibile tramite una passerella che collega la piattaforma citata precedentemente con il mare. Questa sedia si chiama “sand and sea” proprio perché permette di passare dalla spiaggia all’acqua ed ha delle ruote in alluminio
Oltre a ciò, lo stabilimento può essere anche dotato di “job” galleggianti per disabili. I job sono delle sedie galleggianti ergonomiche e confortevoli che permettono di accedere direttamente in acqua dal bagnasciuga e permettono di rilassarsi in acqua poiché galleggianti.
Oltre alla presenza di ausili che consentono di entrare ed uscire dall’acqua, molte spiagge si sono anche attrezzate con aree ricreative con giochi specifici utilizzabili anche dai bambini con varie tipologie di disabilità, per rendere anche la loro vacanza più divertente possibile.
Per poter avere tutti i dati necessari per comprendere cosa rende uno stabilimento balneare realmente accessibile, è possibile leggere il Manifesto per l’accessibilità di stabilimenti balneari e spiagge, redatta dall’Associazione Sipuò (Laboratorio Nazionale Turismo Accessibile)
Infine, un censimento completo delle spiagge accessibili purtroppo non esiste ancora ma è in fase di sviluppo, nell’attesa è possibile consultare la lista delle spiagge accessibili del Corriere della Sera, la più completa in circolazione.
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