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VANDANA SHIVA: LA BIODIVERSITA’ SALVERA’ IL MONDO

5 Giugno 2015 By Rossella Leave a Comment

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E’ stato ripubblicato un vecchio saggio di Vandana Shiva che risulta essere quanto mai attuale, in periodo di Expo: Il mondo del cibo sotto brevetto.

I diritti di proprietà legati al commercio di beni di consumo hanno limitato la possibilità di produrre cibi naturali e distrutto la biodiversità.

Scritto in modo estremamente accessibile, questo libro di Vandana Shiva dimostra con grande concretezza come la questione apparentemente astratta della proprietà intellettuale si stia trasformando in uno strumento finalizzato al saccheggio delle risorse naturali del pianeta da parte delle grandi corporation.

Come scrive nel libro la Shiva:

«In primo luogo, in assenza di brevetti, il sapere viene condiviso, non tenuto segreto. In secondo luogo, ciò che viene offerto dai brevetti non è il sapere, bensì l’informazione, e poiché i brevetti impediscono ad altri di utilizzare le informazioni in essi contenute fino alle scadenza dei brevetti stessi, la divulgazione delle informazioni è del tutto priva di utilità. Infine, è noto che i brevetti costituiscono un ostacolo al trasferimento di tecnologia dal Nord al Sud del mondo. I brevetti, pertanto, sono essenzialmente un sistema per produrre entrate e non per generare o trasferire conoscenze».

Il risultato, purtroppo,  è la grande truffa a danno delle risorse e del sapere del Terzo mondo, che vengono trasformati in «proprietà intellettuale» delle grandi corporation, americane nell’80%. Miliardi di royalty prelevati dal Terzo mondo! La stessa cosa che ieri facevano i colonizzatori quando si appropriavano direttamente delle risorse naturali, dall’oro ai diamanti alle foreste. 

Ecco perchè dell’importanza di attuare quanto prima una politica diversa, così come scritto nel Manifesto Terra Viva presentato ad Expo 2015.

Un appello accorato che l’attivista ha lanciato attraversando il Parco della Biodiversità, quello che porta al Padiglione del Biologico dell’Expo.

“Questo Parco – ha detto Vandana Shiva – è il luogo più bello e più importante di tutta l’Expo. È una gioia per me attraversarlo. Tutta l’Expo dovrebbe essere così, un grande parco della biodiversità“. Accompagnata accompagnata da Duccio Campagnoli, presidente di Bologna Fiere, e dalle Donne in campo della Confederazione italiana agricoltori (Cia), l’attivista indiana ha piantato in una piccola aiuola dei semi indiani di zucca, okra e melone portati dall’associazione da lei fondata, Navdanya International.

Non solo, Vandana ha seminato con le sue mani anche cereali biologici italiani, fra cui fagioli e farro. “Speriamo che siano felici qui e che si moltiplicheranno”!

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IL FILM IRIRIA: SEMINARE E’ CREARE LA VITA

8 Ottobre 2014 By Rossella Leave a Comment

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Oggi a Roma, presso il cinema indipendente Detour (via Urbana 107) alle 21, sarà presentato il documentario Iriria – Nina Tierra (Italia 2013, spanish version, sottotitolato in italiano) alla presenza del regista Carmelo Camilli che così scriveva, due anni fa, quando cercava fondi per il film attraverso il crowdfunding:

La condizione ambientale in cui ci troviamo attualmente, ha radici nel nostro modo di pensare. Ciò nasce dalla visione dell’uomo di vivere al di sopra della natura quando invece fa parte di questa.

La nostra cultura si basa sulla supposizione che l’uomo sia la forma di vita superiore sulla terra, diversa dalle altre forme di vita crediamo di avere il controllo di queste. Nella visione industriale la natura si è trasformata in una risorsa vista come qualcosa che abbonda eternamente, insieme ad un’idea di crescita ed espansione senza limiti in una società consumista, è un concetto autodistruttivo. Si può così dire che il problema è fondamentalmente filosofico-culturale, e continuare con questa idea di relazione tra la società umana e natura è come commettere un suicidio.

Grazie alla cultura indigena e di tutti quei popoli che vivono in contatto con le risorse naturali possiamo sperare un cambio culturale. La cultura indigena ci può riportare ad un universo cosmico basato nell’armonia con l’ambiente le cui fondamenta si basano nel rispetto e la reciprocità, la protezione e allo stesso tempo la venerazione degli elementi di cui fa parte. Nell’esperienza ancestrale riscopriamo antiche verità come esser parte della natura e non padroni della stessa, dove un comportamento offensivo nei suoi confronti ci condurrà ad un’epoca in cui ne pagheremo le conseguenze.

Il documentario, concepito come strumento per trasmettere tali conoscenze alla nostra società, comunica un modo differente di pensare e di agire, una visione differente della creazione in cui l’identità dell’uomo è basata nell’ambiente in cui vive. Le lotte e la passione per la propria terra sono il riflesso di una condizione interna differente.

Ma perchè IRIRIA?

“IRIRIA è una bambina grassa dalla cui carne il dio SIBÖ decise di creare la terra, dopo di chè seminare è creare la vita…”

Comincia cosi il racconto di IRIRIA – NIÑA TIERRA che, dal ritratto della comunità BRIBRI-CABECAR della riserva indigena di Alta Talamanca in Costa Rica, fonde cosmovisione e attualità, giornalismo e antropologia, documentario e cinema. Le voci degli innumerevoli personaggi, dall’AWÁ (sciamano curatore) agli anziani saggi, dal Professore di Cultura BRIBRI della scuola di COROMA al governo locale ADITIBRI, ci raccontano di una terra viva che sente e vede grazie agli spiriti della foresta, del mare, dell’uragano e degli animali; e che ci parla tramite i suoi eventi naturali come i terremoti, le inondazioni e il riscaldamento globale che affrontiamo oggi con frenetica disperazione. La natura stessa (personaggio principale del documentario) ci accompagnerà con il suo impatto visivo e la sua incantevole energia, nell’analisi culturale del comportamento dell’uomo rispetto all’ambiente in cui vive, quale radice dei problemi ambientali a cui dobbiamo far fronte nel XXI secolo. Un viaggio che attraversa cosmovisione, spiritualità, difesa della terra, comportamento umano, rottura degli equilibri e interpretazione e lettura dei disastri naturali, dal locale all’universale. Dall’analisi del rapporto uomo-terra, ormai non più sostenibile, si delinea una visione di un futuro in cui un cambiamento, culturale ancor prima che tecnologico, sarà imposto dalla forza di IRIRA se l’uomo non sarà capace di cambiare in tempo.

“….ancora non abbiamo visto tutto ma abbiamo ricevuto un avviso”.

Qui il trailer su Vimeo.Se ti è piaciuto l’articolo iscriviti al mio blog, oppure seguimi sulla pagina Facebook di Terra Madre

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IL MACRI: MUSEO DEI CRIMINI AMBIENTALI

18 Marzo 2014 By Rossella 1 Comment

NASCE A ROMA PRIMO MUSEO PERMANENTE DEL CRIMINE AMBIENTALE

E’ stato inaugurato il 6 marzo scorso a Roma il MACRI, Museo dei Crimini Ambientali, ospitato all’interno del Bioparco, da sempre una delle mete preferite dai più piccoli.

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NO ALL’ECOCIDIO IN EUROPA!

13 Ottobre 2013 By Rossella Leave a Comment

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Sostengo questa petizione perchè è giusta e perchè è europea!

La distruzione ambientale deve diventare un crimine. Un crimine per il quale le persone colpevoli devono essere ritenute responsabili. Questo crimine ha un nome: Ecocidio.

Eco-cidio deriva dal greco oikos, che significa casa. In latino, caedere significa distruggere, demolire, uccidere. Ecocidio si può intendere come la distruzione della nostra casa.

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