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TESSUTI ECOSOSTENIBILI: AIUTARE L’AMBIENTE E’ POSSIBILE

8 Novembre 2018 By Rossella Leave a Comment

Oggi abbiamo una missione importante: promuovere la responsabilità ambientale. Per far ciò, vi sono certamente tanti modi, ma è innanzitutto necessario investire nel presente per creare un futuro migliore.

In ambito sportivo e non solo, un argomento certamente di valore è l’ecosostenibilità dei tessuti. Tutto parte dalla creazione di una filiera di produzione sostenibile per porre al centro di un piano di sviluppo il rispetto sia per l’uomo che per l’ambiente.

Pensiamo alla situazione attuale. Sempre più tonnellate di rifiuti finiscono in mare ogni anno. Numeri imponenti e spaventosi che ci fanno capire quanto sia urgente modificare l’approccio di tutti per convivere al meglio con le bellezza della natura. Un cambiamento di mentalità, dunque, è più che mai necessario insieme ad azioni di prevenzione, la ricerca di nuove soluzioni per uno smaltimento sostenibile e la creazione di programmi educativi.

Massimo risalto, dunque, ai tessuti ecosostenibili. Pensiamo a quelli proposti per il mondo beachwear che vedono l’utilizzo di filo di nylon rigenerati. Il risultato è un tessuto altamente tecnico capace di garantire le stesse performance di quando si indossano capi prodotti con tessuti standard. Un tessuto ecosostenibile, inoltre, deve garantire una perfetta vestibilità in qualunque situazione, offrire una corretta compressione muscolare, avere una elevata traspirabilità in ogni stagione dell’anno e resistere alle abrasioni.

Carvico, da anni leader nella produzione di tessuti tecnici indemagliabili e a maglia circolare per alte prestazioni sportive, è impegnato al 100% nella produzione sostenibile. Una sfida, la sua, che vede l’utilizzo di tecnologie all’avanguardia per ridurre e abbattere gli sprechi ed eliminare più residui inquinanti possibili, ricercare nuove materie prime ecosostenibili, sostenere progetti internazionali dedicati alla salvaguardia dell’ambiente e sensibilizzare i clienti su questi temi caldi.

Perché scegliere un tessuto ecosostenibile di Carvico? Per avere le stesse performance di un capo creato con tessuto tecnico in Poliammide vergine, senza rovinare l’estetica e con un grande vantaggio che si può riscontrare anche durante il ciclo di produzione, ovvero non avere consumato fonti di energia non rinnovabili. Per i designer, infine, nessun compromesso ma la possibilità di sviluppare allo stesso modo collezioni moderne capaci di assicurare ottime performance. Qualche esempio: Renew Prime by JL, tessuto bielastico ecosostenibile realizzato con filo di Nylon rigenerato ECONYL® che garantisce una perfetta vestibilità e un mantenimento della forma più a lungo nel tempo, oppure Vita Suede, ideale per capi activewear alla moda che possono essere indossati per attività movimentate.Se ti è piaciuto l’articolo iscriviti al mio blog, oppure seguimi sulla pagina Facebook di Terra Madre

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ACQUISTARE PRODOTTI SFUSI: RISPARMIO E ZERO RIFIUTI

17 Ottobre 2018 By Rossella Leave a Comment

Il problema rifiuti è un argomento con cui tutte le persone civili dovrebbero confrontarsi al giorno d’oggi, per cercare soluzioni e diminuire il più possibile la propria quantità di rifiuti.

Da diversi anni esiste il movimento Zero Waste che nasce negli Stati Uniti per diffondere una nuova mentalità ecologica in modo da diminuire drasticamente la quantità di spazzatura che, nel Paese del consumismo per eccellenza, viene prodotta.

Utopia? No, visto che tantissime persone stanno aderendo alla loro campagna, sopratutto giovani influencer, persone seguite sui social network, Instagram, YouTube, Facebook o blogger che, con i loro consigli influenzano le scelte degli acquirenti.

In particolare sono le donne le protagoniste di questa community, in quanto, con i loro acquisti, sono maggiormente responsabili di tante scelte all’interno della famiglia.

Anche in Italia i negozi di prodotti alla spina sono sempre più presenti nelle nostre città. I negozi alla spina sono punti vendita dove è possibile acquistare prodotti senza imballaggio, dal cibo ai prodotti per l’igiene personale, cosmetici e prodotti per la pulizia della casa.

Infatti il packaging rappresenta l’80% dei rifiuti e la maggior parte di esso proviene dai prodotti alimentari e di cosmesi. In realtà il packaging è un costo vivo che potremmo evitare e i prodotti sfusi sono anche un’ottima occasione per risparmiare!

Comprare un prodotto alla spina permette di acquistare senza sprechi ma secondo le proprie necessità: si acquisterà quello che serve realmente. E in un’ottica più allargata, il minore imballaggio permette di trasportare maggiori quantità di cibo all’interno dei furgoni, riducendo i viaggi per la consegna nei punti vendita e, quindi, l’inquinamento.

Ma vediamo di cosa abbiamo bisogno per andare a fare la spesa: per prima cosa i sacchetti riutilizzabili.

Fare la spesa con un sacchetto riutilizzabile ci permette di evitare le buste che, anche se compostabili, rappresentano sempre una fonte di rifiuti e un costo che ritroviamo sullo scontrino!

Di sacchetti per la spesa o per conservare il cibo ce ne sono di tanti tipi, quasi sempre di cotone organico e di varie misure, io ne ho trovato una vasta scelta sul sito Lionshome.

Un altro modo molto pratico, dopo che si è acquistato cibo sfuso come cereali, pasta, farina o altro, è quello di utilizzare i barattoli di vetro. Il barattolo è diventato un vero oggetto di arredo e in commercio ce ne sono di varie forme e capienza, da mettere in dispensa o da lasciare in bella vista nelle nostre cucine.

 

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SOLUZIONI PER FREELANCE: COME CREARE UN UFFICIO IN CASA ECOFRIENDLY

14 Agosto 2018 By Rossella Leave a Comment

Se prima il posto fisso era una sicurezza, oggi sempre più professionisti preferiscono buttarsi nell’avventura del freelance, principalmente perché le possibilità e le esigenze della società sono cambiate. Se le esigenze cambiano, i professionisti rispondono con soluzioni sempre diverse e pensate su misura per il loro lavoro.

La cosa da tenere sempre presente quando ci si trova a doversi occupare dell’arredamento della casa o dello studio (fuori o in casa che sia) è che non si dovranno rispettare soltanto criteri di design come la scelta della sedie o delle scrivanie, ma anche saper rendere accogliente e personale l’atmosfera che non deve essere mai sottovalutata.

Scegliere una sedia da ufficio che sia non soltanto comoda e che incontri i nostri gusti personali, ma anche pensata su misura per andare incontro alle esigenze del corpo è fondamentale per non incorrere in fastidiosi problemi futuri alla schiena.

Detto questo però, è necessario anche rispettare l’ambiente scegliendo prodotti che siano totalmente ecofriendly. Per questo optare per materiali che rispettino la natura è importante quando scegliamo arredamenti e soluzioni per l’ufficio in casa. Ce ne sono di più bizzarri come il cartone, ma anche di più tradizionali come il vimini o il legno. Tutto dipende da quelli che sono i gusti di chi arreda così come le esigenze del proprio lavoro che non è mai uguale a un altro. Ogni professione, si sa, ha particolari obiettivi che è possibile rendere più accessibili anche grazie al tipo di design che si sceglie per lo spazio lavorativo. Sì, è esattamente così.

Consigli per l’arredamento dell’ufficio del freelance

Che sia in casa o all’esterno l’arredamento dell’ufficio del freelance è di fondamentale importanza perché è anche dall’ambiente che si trasmettono professionalità e gusto. Per questo una delle prime regole è pensare ai complementi d’arredo da acquistare che dovranno essere di design e rispettare l’ambiente.

Per prima cosa è necessario scegliere la sedia da ufficio che sia comoda e che segua con naturalezza i movimenti della schiena mentre si lavora, soprattutto se siamo destinati a stare numerose ore davanti a una scrivania (o tavolo che sia). In questo caso il materiale è importante sì, ma ciò che conta di più è scegliere una sedia che abbia tutte le caratteristiche che cerchiamo in particolare per rispettare il nostro corpo sempre messo a dura prova durante le ore lavorative.

A questo punto sarà possibile dare libero sfogo alla fantasia e alla creatività con la scelta degli altri mobili come la libreria, la cassettiera e tutto ciò di cui si necessita. Da non sottovalutare le tinte per le pareti. Importante scegliere quelle atossiche e colori che rispettino i principi e i benefici della cromoterapia. Le tinte idrosolubili, cioè quelle ad acqua, sono ecofriendly oltre ad essere atossiche e non infiammabili. Ecco perché rappresentano la scelta perfetta per un ufficio come per uno spazio personale. Le pitture anti inquinamento per la casa sono, infatti, una delle soluzioni più consigliate.

Per armadi e librerie un’idea molto interessante da cui prendere spunto è quella del vintage. Ciò significa che invece di acquistare ex novo mobili e prodotti, sarà più curioso e divertente (oltre che ecofriendly!) ristrutturare vecchi mobili che si hanno in casa per rendere l’ambiente ancora più personale, originale e intimo. Non tutti però hanno la possibilità di ristrutturare antichi mobili perché non sempre sono presenti in casa, in questo caso basterà acquistare accessori che rispettino l’ambiente e che non siano realizzati con materiali tossici.

Insomma, vintage o moderno che sia, l’ufficio in casa dovrà essere quanto più personale e originale possibile sia che si utilizzino vecchi complementi d’arredo o completamenti nuovi.

L’illuminazione dell’ufficio in casa

Spesso, sbagliando, si crede che l’illuminazione nell’ufficio sia meno importante di quella in casa. Un errore non di poco conto, perché l’illuminazione riesce a creare ambienti accoglienti e intimi come nessun altro accessorio è capace di fare.

Le regole d’oro in questo caso sono quella di utilizzare il più possibile la luce naturale, posizionando tavolo o scrivania davanti alle finestre se le abbiamo in modo da rendere luminoso e più ampio lo spazio.

Se non è possibile utilizzare questa soluzione il rimedio è quello di impiegare luci artificiali che siano calde, perché quelle fredde rendono tutto più asettico, e a risparmio energetico.

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PERMACULTURA: VIVERE IN ARMONIA CON LA NATURA

22 Settembre 2015 By Rossella Leave a Comment

MAZ_3545Permacultura, un termine ancora poco conosciuto da noi in Italia. Eppure, proprio da noi esiste una festival molto ben organizzato, dedicato proprio a questo tema.

Cosa significa Permacultura?

La permacultura è un modo di stare al mondo in armonia con la natura e disciplina che abbraccia molti ambiti, tra cui agricoltura, architettura, alimentazione e cura di sé.

E’ un approccio rivoluzionario che permette di vivere in armonia e totale integrazione con l’ambiente, riducendo al minimo il nostro impatto e producendo al tempo stesso in abbondanza tutto ciò di cui abbiamo bisogno.

Permacultura è un termine, creato da Bill Mollison e David Holmgren negli anni ’70 in Australia, che indicava originariamente l’Agricoltura Permanente: silvicoltura, agricoltura tradizionale e antica, allevamento di animali e piscicoltura.
Con il passare del tempo, il termine è andato trasformandosi in Cultura Permanente; mentre oggi, ha un significato ancora più ampio, quello di ecologia applicata.

Tra le più concrete e pratiche alternative al consumismo, la permacultura rappresenta una guida fondamentale per chiunque voglia trasformarsi da consumatore dipendente a cittadino responsabile e creativo.

I principi della permacultura sono 12: 
1 – Osserva e interagisci
Prendendoci il tempo di osservare l’ambiente che ci circonda possiamo trovare soluzioni per una progettazione che si adatta perfettamente alla nostra situazione e alle nostre esigenze.
2 – Cattura e conserva le energie
Sviluppando sistemi che raccolgono risorse quando esse sono abbondanti, possiamo renderle utilizzabili nel momento del bisogno anche se non sono presenti.
3 – Ottieni un raccolto
Assicurati di ricevere premi veramente utili, come parte e ricompensa del lavoro che stai facendo.
4 – Accetta l’autoregolazione e il feedback
Dobbiamo scoraggiare attività non appropriate per assicurarci che il sistema funzioni in modo corretto.
5 – Usa e valorizza risorse rinnovabili e servizi
Facciamo il miglior uso delle abbondanti risorse naturali per ridurre il nostro atteggiamento di consumismo e dipendenza da risorse non rinnovabili.
6 – Produci ZERO rifiuti
Dando valore e utilizzando tutte le risorse che sono disponibili, niente va sprecato.
7 – Progetta da modelli a dettagli
Facendo un passo indietro, possiamo osservare i modelli della società e della natura. Essi possono formare l’ossatura dei nostri progetti, colmandoli di dettagli mentre procediamo.
8 – Integrare invece che separare
Mettendo le cose giuste al posto giusto, le relazioni si sviluppano tra di esse, che lavorano insieme per supportarsi l’un l’altra.
9 – Usa soluzioni piccole e lente
Sistemi piccoli e lenti sono più facili da mantenere che sistemi grandi, facendo un migliore uso delle risorse locali e producendo risultati più sostenibili.
10 – Usa e valorizza la diversità
La diversità riduce la vulnerabilità verso minacce di varia natura e si avvantaggia della natura unica dell’ambiente in cui si risiede.
11 – Usa e valorizza i margini
Il punto di incontro tra le cose è laddove gli eventi più interessanti hanno luogo, essi sono in generale gli elementi con il maggior valore, diversità e produttività di tutto il sistema.
12 – Usa creativamente e rispondi al cambiamento
Possiamo avere un impatto positivo su cambiamenti inevitabili tramite l’osservazione attenta e l’intervenire al momento giusto.

Per approfondire vi consiglio questo libro:

Permacultura
Permacultura
Il Filo Verde di Arianna
€ 14.5

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Filed Under: Clima, Decrescita, Design, Ecologia, Economia, Energia, Libri, Società Tagged With: Agricoltura, Orto, Riciclo

GLI ALBERI NATURALMENTE ARTIFICIALI DI NATUREMAKER

21 Ottobre 2014 By Rossella Leave a Comment

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Ho avuto tanti dubbi nel presentarvi questa azienda americana che lavora dal 1983, ma poi ho pensato che valeva la pena conoscerla. I dubbi erano dovuti al fatto che NatureMaker produce ed installa alberi finti e che sicuramente nelle nostre città avremmo bisogno di alberi naturali, ma quando questo non è possibile? Allora l’albero diventa un simbolo, un oggetto di design: alberi finti ma perfettamente “naturali” da allestire in case private, musei, alberghi, strade.

NatureMaker rappresenta un nuovo modo di pensare alla natura, una nuova esperienza di arte che utilizza la riproduzione di alberi di ogni tipo per interni.

NatureMaker® è una sintesi audace di arte, design e ingegneria. Ogni albero è unico,  realizzato a mano per adattarsi all’architettura di un luogo. 

Gli alberi di NatureMaker sono stati progettati e costruiti per garantire il minimo impatto ambientale negativo durante tutto il ciclo di vita dell’albero. Il risultato di questo approccio è un albero che utilizza materiali organici e riciclati nella sua costruzione e tecnologie pulite nella sua produzione, tra cui brunitura sulla struttura metallica, vernici esenti da VOC e adesivi sicuri per l’ambiente. 
Inoltre sono costruiti con materie prime con un contenuto riciclato del 75%, a seconda del design. Dal 50% al 75% dei componenti sono progettati per essere facilmente riciclato.Se ti è piaciuto l’articolo iscriviti al mio blog, oppure seguimi sulla pagina Facebook di Terra Madre

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