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5 SEGRETI PER INSAPORIRE I CIBI SENZA IL SALE

27 Gennaio 2017 By Rossella Leave a Comment

Sin dall’antichità, il sale era considerato un minerale preziosissimo, tanto da essere considerato l’ “oro bianco”.

Ai tempi era usato principalmente come conservante alimentare soprattutto nelle casate nobili, poiché se lo potevano permettere davvero in pochi.

Ora abbiamo il “problema” contrario con il sale (soprattutto quello classico raffinato da cucina), divenuto assai economico e presente nelle nostre tavole: è un potente insaporitore e spesso non ci rendiamo conto di abusarne proprio perché, oltre quello aggiunto manualmente nelle preparazioni e ricette, è contenuto in quasi tutti i cibi confezionati che possiamo trovare in commercio.

Gli abusi di sale nell’alimentazione causano ritenzione idrica. Fa gonfiare gli occhi, l’addome e le caviglie, è causa di alta pressione, perverte il senso del gusto, e fa sembrare insipidi i cibi naturali anche quando non lo sono, inibisce la capacità percettiva del senso di sazietà, facendoci mangiare più del necessario e facendoci spesso mangiare quel che in Natura eviteremmo .

Ci sono, però, sali integrali di qualità (salgemma, sali marini, sale masala ayurvedico) da poter utilizzare in piccole dosi, e sali raffinati (come il classico sale bianco da cucina), ricchi di sostanze chimiche irritanti ed aggressive, solventi, anti-umidificanti, schiarenti, anti-impaccanti.

Inoltre, esistono in commercio molti insaporitori naturali utilizzati soprattutto nella cucina macrobiotica (come miso, salsa shoyu, salsa tamari, gomasio, mix di alghe) che contengono un sapore intenso e percentuali di sale piuttosto consistenti, i quali possono aiutare come “transizione” nel sostituire e diminuire l’apporto di sale raffinato dalle tavole.

Le più recenti linee guida sull’alimentazione indicano un valore consigliato che non superi quello giornaliero di circa 1 cucchiaino di sale al giorno (quindi approssimativamente 6 grammi, contenenti 2.4 g di sodio) per adulti e dai 2 ai 5 grammi di sale per i bambini (quindi approssimativamente dai 0,8 g ai 2 g di sodio per bambini al di sotto dei 5 anni nel primo caso, e al di sopra dei 5 anni nel secondo).

Ma è altrettanto importante conoscere tutte le alternative naturali ed integrali al sale che abbiamo a disposizione. Difatti, più ci si alimenta in modo integrale nutrendosi già dalle materie prime, meno sale si assume in modo inconsapevole.

Molti anni fa, quando il sale da cucina era molto costoso, le erbe aromatiche e le spezie erano fondamentali sia nelle preparazioni culinarie che in ambito terapeutico.

Ora che il sale ne possiamo trovare ovunque ed in grande quantità, tutto quel che riguarda queste preziose fonti di vitamine e minerali utilissime nella digestione e nel metabolismo cellulare, è stato relegato purtroppo ad un ruolo marginale.

Riscopriamo quindi queste spezie e queste meravigliose erbe, chiamate “aromatiche” proprio perché hanno un aroma inebriante e gradevolissimo, il quale si sposa magnificamente sia nella cucina crudista che in quella cotta!

Ecco come sostituire il sale:

  1. Con piante aromatiche come alloro, basilico, dragoncello, erba cipollina, maggiorana, menta, origano, prezzemolo, rosmarino, timo;
  2. Con le spezie: cannella, cardamomo, coriandolo, cumino, curcuma, curry, noce moscata, paprika, pepe di cayenna, zenzero!
  3. L’utilizzo di vegetali appartenenti all’ordine botanico delle liliacee come aglio, cipolla, porro e scalogno (anche secchi) insaporiscono in modo intenso ogni pietanza. Nel caso si utilizzino questi alimenti consiglio sempre di privarli del loro germoglio per migliorarne la digestione  ed il nostro alito!
  4. I pomodori secchi e i capperi vengono conservati solitamente sotto sale: se opportunamente dissalati in acqua tiepida possono essere degli ottimi sostituti al sale.
  5. Essiccando ortaggi come pomodori, cetrioli e zucchine (senza aggiungere sale) si andrà a perdere acqua e a concentrare il sapore dei vegetali, aumentandone il sapore “salato”.

Il sodio che si trova disponibile negli ortaggi e nella verdura (soprattutto nel sedano, ma anche in pomodori e cetrioli ad esempio) risulta organicamente utilizzabile e solubile, e questo tipo di “sale” organico è a totale beneficio del nostro organismo.

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LA PULIZIA DELLA LINGUA

29 Dicembre 2016 By Rossella Leave a Comment

lingua-pulizia

La pulizia della lingua è essenziale, anche se è un’abitudine poco praticata da noi occidentali. Gli indiani hanno uno speciale strumento di rame che si chiama nettalingua che può essere in rame o in acciaio.

Infatti, se ci fate caso, la mattina si trova una patina bianca sulla lingua perché durante il sonno il nostro organismo attua tutti i suoi meccanismi di disintossicazione. Se non avete un nettalingua potete rimuovere la patina con un cucchiaio, passandolo più volte sulla lingua.

L’azione quotidiana del Nettalingua agisce favorevolmente su:

  • Eliminazione delle tossine depositate sulla lingua
  • Eliminazione dell’alito cattivo
  • Riduzione della formazione della placca batterica
  • Riduzione dell’eccesso di muco
  • Riduzione di problemi gengivali

Utilizzare un nettalingua in rame è molto meglio per per le sue caratteristiche batteriostatiche, cioè inibisce la proliferazione dei batteri sulla sua superficie, presenta inoltre una buona resistenza alla corrosione e una bassa reattività chimica.

Se si considera che anche sulla lingua ci sono dei punti che corrispondono ad una mappa della salute degli organi interni,  con il nettalingua, si possono stimolare e massaggiare i punti corrispondenti agli organi interni, come in agopuntura, naturalmente con molta delicatezza.

Inoltre la lingua ha la funzione di difendere il nostro organismo, anche grazie alla presenza di secrezioni presenti nella nostra bocca. Quindi la pulizia, oltre ad evitare che le tossine non vengano riassorbite dall’organismo, permette anche di migliorare le funzioni immunitarie.

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6 POLVERI AYURVEDICHE PER I CAPELLI

20 Maggio 2016 By Rossella Leave a Comment

capelli-ayurveda

Le avete viste le donne indiane, con i loro capelli folti e lucenti? Se pensate che non usano shampoo nel senso classico del termine e che continuano ad avere bei capelli anche con l’età avanzata, qualche segreto ci sarà. 

E se dipendesse dalle polveri a base di erbe che usano? Alcune di queste sono sconosciute al pubblico occidentale, ma cominciano a trovarsi con una certa facilità nei negozi di prodotti naturali. Queste polveri, inoltre, possono essere usate anche per il corpo. Vediamo quali sono.

 

  1. AMLA La polvere di Amla è la Migliore fonte di vitamina C naturale. Previene e cura la forfora. Deterge, previene la caduta dei capelli, dà volume, lucentezza e cura, rinforzandone il colore. Può essere usato puro o mescolato con Shikakai, Reetha o senna/Cassia. Questa miscela può essere usata come uno shampoo o un balsamo per i capelli.
  2. REETHA La polvere di Reetha quando viene sciolta o fatta bollire in acqua, genera una morbida schiuma lavante. Per secoli è stata usata in India come detergente per capelli, corpo, abiti, per pulire gioielli, utensili, etc. funziona come un delicato detergente che rimuove grasso e sporco dal cuoio capelluto e dai capelli senza alterare il naturale pH. La polvere di Reetha rende i capelli morbidi e facilmente gestibili; è inoltre un valido aiuto per prevenire il prurito, per cui è ideale per le persone con pelle sensibile anche come sostituto del bagnodoccia o per la detersione del pelo degli animali.
  3. SHIKAKAI E’ una polvere dalle mille virtù, fra cui quella di riequilibrare la cute, compreso quella del cuio capelluto. Ottima al posto dello shampoo e come maschera sia per i capelli che per il viso. Ci sono anche shampoo già pronti contenenti questa e le altre polveri.
  4. BRAHMI E’ la polvere più usata per il diradamento e la perdita dei capelli. Ne stimola la ricrescita dei capelli, prevenendone la caduta.
  5. HEENANA Utilizzata al posto dello Shampoo, pulisce e nutre i capelli, agisce anche come balsamo, lasciando i capelli lisci e setosi.
  6. MAKA Utilizzata per trattare la perdita di capelli, ne migliora la struttura , stimola la ricrescita.

La preparazione di questi impacchi in genere richiede acqua calda in modo da essere impastate e applicate con tempi più o meno brevi. Spesso possono essere mischiate fra di loro per rafforzare la loro azione sui capelli.

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13 BENEFICI DELL’OLIO DI COCCO

31 Ottobre 2014 By Rossella 1 Comment

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Fra i diversi oli consigliati per la cosmesi c’è l’olio di cocco. Esso si ricava dall’albero del Cocco, originario dei paesi tropicali.

L’olio di cocco ha un’azione lenitiva ed emolliente. Dona elasticità e tono alla pelle arida; viene pertanto usato in cosmetologia per la preparazione di latti grassi e saponi (ha un buon potere schiumogeno).  

Inoltre l’olio di cocco viene impiegato nell’industria alimentare, come olio per fritture, nella preparazione di prodotti da forno e come base per burri e margarine vegetali.

Un buon olio di cocco bio viene estratto dalle noci di cocco esclusivamente con un processo meccanico (e quindi senza l’ausilio di solventi chimici). Non viene sottoposto a deodorizzazione, idrogenazione, decolorazione, raffinazione e pertanto ne risulta un prodotto estremamente naturale e gradevolmente aromatico. La sua temperatura di fusione è 24° pertanto, impiegato nei prodotti da forno, li rende estremamente friabili non appena vengono messi in bocca. La temperatura di solidificazione è invece tra i 15 e i 20°.

I grassi contenuti sono per il 90% saturi ma hanno il pregio di non contenere quelli nella forma trans e idrogenati, per cui non aumentano i livelli di colesterolo LDL ovvero il “colesterolo cattivo”.

Ed ecco a voi tutte le virtù e gli usi dell’olio di cocco per la salute:

1. E’ un potente antivirale. L’olio di cocco contiene circa il 50% di acido laurico; tale sostanza esibisce spiccate proprietà antivirali, antimicrobiche, antiprotozoarie ed antifungine. può prevenire l’HIV, elimina parassiti come la tenia, l’herpes, citomegalovirus, Candida Albicans, ceppi influenzali, e vari patogeni fra cui Listeria ed Heliobacter pylor, grazie all’acido Caprilico.

2. Fonte di energia per il cervello, ne preserva la sua salute. L’olio di cocco può prevenire le malattie che colpiscono le funzioni cerebrali come il morbo di Alzheimer, di Parkinson, la sindrome di Huntington, la SLA e la sclerosi multipla e anche il diabete di tipo I e II. La Dott.ssa Mary Newport nel 2008 ha pubblicato uno studio a proposito, che attesta il successo nel trattamento di malattie degenerative del cervello con la somministrazione di olio di cocco. L’olio di cocco gioca un ruolo cruciale in malattie che comportano un difetto nel trasporto di glucosio in neuroni o altre cellule cerebrali.

3. Fa perdere grasso perchè è termogenico, cioè accelera il metabolismo. (alcuni studi dimostrano fino al 48 % e fino al 65 % nelle persone molto obese, contribuendo a livelli più elevati dell’energia).

4. Attenua il reflusso gastro esofageo, regola l’intestino e previene le emorroidi.

5. Previene il colesterolo alto e quindi anche le malattie cardiovascolari. Infatti, l’olio di cocco aumenta i livelli di colesterolo buono, riducendo anche quello cattivo. Un altro studio epidemiologico dell’American Journal of Clinical Nutrition ha preso in esame due popolazioni indigene la cui dieta si basava rispettivamente per il 63% e per il 34% di noce di cocco, rivelando una bassa incidenza di patologie cardiovascolari.

6.  E’ un antitumorale naturale: una ricerca del 2006 pubblicata sulla rivista Food Chemistry, ha rilevato che il consumo regolare di olio vergine di cocco favorisce l’azione degli antiossidanti nell’organismo, grazie alla presenza di polifenoli, il che rende questo alimento in grado di prevenire efficacemente il cancro.

7. È ideale in gravidanza e allattamento per promuovere una ottimale salute della madre e una crescita adeguata del bambino. Grazie all’alto contenuto di Acido Laurico (50%), altamente assimilabile . Ecco perchè i neonati prematuri alimentati con olio di cocco raggiungono un peso maggiore, non perché ingrassano, ma perché si irrobustiscono dal momento che gli acidi grassi del cocco sono facilmente assorbiti nel corpo e forniscono molti elementi nutritivi, è peraltro anche una fonte di vitamina D.

8. Contrasta l’ipertrofia prostatica.

9. Protegge il fegato.

10. Acne. Queste ultime tre sono legate ad alcuni studi recenti che hanno evidenziato come l’acido laurico, mistico (ma anche palmitico, capirilico e oleico) contenuti in abbondanza nell’olio di cocco siano in grado di inibire efficacemente l’enzima 5 alfa reduttasi che trasforma il testosterone in DHT e quindi come questo olio possa rivelarsi utile per contrastare le affezioni legate agli androgeni come l’iperplasia e il tumore della prostata, l’irsutismo, la sindrome dell’ovaio policistico, l’acne e l’alopecia androgenetica.

11. Idrata la pelle in profondità e la lenisce in caso di irritazioni e arrossamenti.

12. E’ utilizzato in medicina Ayurvedica per la pulizia di orecchie, naso e bocca il così detto Oil Pulling.

13. In ultimo può essere molto utile anche per i nostri animali domestici, per la digestione ma anche per i problemi legati al pelo: eczema, allergie dovute alle pulci, dermatite da contatto e prurito della pelle, riduce le reazioni allergiche, rende il pelo  liscio e lucente, previene e cura le infezioni fungine, disinfetta i tagli e accelera la guarigione delle ferite, favorisce la guarigione di morsi di insetti.

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