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SOLUZIONI PER FREELANCE: COME CREARE UN UFFICIO IN CASA ECOFRIENDLY

14 Agosto 2018 By Rossella Leave a Comment

Se prima il posto fisso era una sicurezza, oggi sempre più professionisti preferiscono buttarsi nell’avventura del freelance, principalmente perché le possibilità e le esigenze della società sono cambiate. Se le esigenze cambiano, i professionisti rispondono con soluzioni sempre diverse e pensate su misura per il loro lavoro.

La cosa da tenere sempre presente quando ci si trova a doversi occupare dell’arredamento della casa o dello studio (fuori o in casa che sia) è che non si dovranno rispettare soltanto criteri di design come la scelta della sedie o delle scrivanie, ma anche saper rendere accogliente e personale l’atmosfera che non deve essere mai sottovalutata.

Scegliere una sedia da ufficio che sia non soltanto comoda e che incontri i nostri gusti personali, ma anche pensata su misura per andare incontro alle esigenze del corpo è fondamentale per non incorrere in fastidiosi problemi futuri alla schiena.

Detto questo però, è necessario anche rispettare l’ambiente scegliendo prodotti che siano totalmente ecofriendly. Per questo optare per materiali che rispettino la natura è importante quando scegliamo arredamenti e soluzioni per l’ufficio in casa. Ce ne sono di più bizzarri come il cartone, ma anche di più tradizionali come il vimini o il legno. Tutto dipende da quelli che sono i gusti di chi arreda così come le esigenze del proprio lavoro che non è mai uguale a un altro. Ogni professione, si sa, ha particolari obiettivi che è possibile rendere più accessibili anche grazie al tipo di design che si sceglie per lo spazio lavorativo. Sì, è esattamente così.

Consigli per l’arredamento dell’ufficio del freelance

Che sia in casa o all’esterno l’arredamento dell’ufficio del freelance è di fondamentale importanza perché è anche dall’ambiente che si trasmettono professionalità e gusto. Per questo una delle prime regole è pensare ai complementi d’arredo da acquistare che dovranno essere di design e rispettare l’ambiente.

Per prima cosa è necessario scegliere la sedia da ufficio che sia comoda e che segua con naturalezza i movimenti della schiena mentre si lavora, soprattutto se siamo destinati a stare numerose ore davanti a una scrivania (o tavolo che sia). In questo caso il materiale è importante sì, ma ciò che conta di più è scegliere una sedia che abbia tutte le caratteristiche che cerchiamo in particolare per rispettare il nostro corpo sempre messo a dura prova durante le ore lavorative.

A questo punto sarà possibile dare libero sfogo alla fantasia e alla creatività con la scelta degli altri mobili come la libreria, la cassettiera e tutto ciò di cui si necessita. Da non sottovalutare le tinte per le pareti. Importante scegliere quelle atossiche e colori che rispettino i principi e i benefici della cromoterapia. Le tinte idrosolubili, cioè quelle ad acqua, sono ecofriendly oltre ad essere atossiche e non infiammabili. Ecco perché rappresentano la scelta perfetta per un ufficio come per uno spazio personale. Le pitture anti inquinamento per la casa sono, infatti, una delle soluzioni più consigliate.

Per armadi e librerie un’idea molto interessante da cui prendere spunto è quella del vintage. Ciò significa che invece di acquistare ex novo mobili e prodotti, sarà più curioso e divertente (oltre che ecofriendly!) ristrutturare vecchi mobili che si hanno in casa per rendere l’ambiente ancora più personale, originale e intimo. Non tutti però hanno la possibilità di ristrutturare antichi mobili perché non sempre sono presenti in casa, in questo caso basterà acquistare accessori che rispettino l’ambiente e che non siano realizzati con materiali tossici.

Insomma, vintage o moderno che sia, l’ufficio in casa dovrà essere quanto più personale e originale possibile sia che si utilizzino vecchi complementi d’arredo o completamenti nuovi.

L’illuminazione dell’ufficio in casa

Spesso, sbagliando, si crede che l’illuminazione nell’ufficio sia meno importante di quella in casa. Un errore non di poco conto, perché l’illuminazione riesce a creare ambienti accoglienti e intimi come nessun altro accessorio è capace di fare.

Le regole d’oro in questo caso sono quella di utilizzare il più possibile la luce naturale, posizionando tavolo o scrivania davanti alle finestre se le abbiamo in modo da rendere luminoso e più ampio lo spazio.

Se non è possibile utilizzare questa soluzione il rimedio è quello di impiegare luci artificiali che siano calde, perché quelle fredde rendono tutto più asettico, e a risparmio energetico.

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Filed Under: Acquisti, Architettura, Casa, Cromoterapia, Design Tagged With: Arte, Autoproduzione

MONTASCALE: DIVERSE SOLUZIONI PER IL MEDESIMO PROBLEMA

30 Giugno 2018 By Rossella Leave a Comment

Il montascale è un’apparecchiatura che consente di trasportare una persona, anche su sedia a rotelle, di superare un certo dislivello. Ne esistono di diverse tipologie, alcune fisse, munite di motore elettrico collegato alla rete domestica, e alcune invece semovibili, come ad esempio il montascale a cingoli.

Un montascale fisso
I montascale fissi possono essere a pedana o a poltroncina. Nel primo caso si tratta di pedane metalliche motorizzate di dimensioni adatte ad ospitare una sedia a rotelle, munite di appositi fermi che impediscono alla sedia di spostarsi e che consentono l soggetto trasportato di attaccarsi in modo saldo. Tramite dei comandi, presenti sul corrimano cui è fissato il montascale o sulla pedana stessa, è possibile azionare un motore elettrico che solleva la pedana. Generalmente queste installazioni seguono l’andamento di una o più rampe di scale, ma non è infrequente notarle anche con movimento verticale, per superare direttamente un ostacolo spostandosi esclusivamente verso l’alto. I montascale a poltrona invece non permettono di spostare una sedia a rotelle, quanto piuttosto una singola persona, che si accomoderà sulla poltroncina stessa. Questo tipo di montascale è disponibile solo per superare una rampa di scale, collegato direttamente al corrimano della stessa. Particolarmente compatto, il montascale a poltrona è spesso utilizzato in vani scale angusti o particolarmente tortuosi.

Montascale a cingoli
Mentre i montascale succitati sono fissi, installati direttamente sulla scala su cui possono essere utilizzati, il modello di montascale a cingoli è semovente. Quindi possono sollevare e trasportare un soggetto ovunque, sia lungo superfici piane, sia lungo rampe di accesso, sia ancora su delle rampe di scale. I cingoli di cui è munito sono appositamente progettati per proseguire nella loro marcia indipendentemente dal dislivello che si trovano ad incontrare. Alcuni modelli sono muniti di comoda sedia, dove posizionare il soggetto da sollevare; altri invece consentono di spostare direttamente una sedia a rotelle. Oltre a questo sono presenti in commercio montascale a cingoli che necessitano di un conduttore che li metta in funzione; altri invece possono essere condotti direttamente dalla persona che trasportano, con enorme vantaggio per il soggetto disabile. Il montascale a cingoli viene utilizzato soprattutto nei luoghi in cui non è possibile posizionare delle installazioni fisse; si ponga ad esempio il caso di uno stabile in cui sono presenti numerose scale, totalmente privo di ascensori o di altri ausili. La presenza di uno o più montascale a cingoli permetterebbe un buon risparmio e, contemporaneamente, la massima mobilità per i soggetti disabili che intendono accedere all’edificio.

Il costo
Non esiste un modello di montascale in assoluto più economico rispetto ad altri. Anche perché molto dipende dalla singola situazione abitativa in cui si deve effettuare l’installazione. Per avere le idee più chiare in merito è importante contattare un’azienda che si occupa di forniture di questo tipo di prodotti, che ci invierà un esperto del settore, in grado di valutare la singola situazione e di proporci un preventivo adeguato. Solo in seguito si potranno fare delle considerazioni su quale sia la soluzione più o meno economica.

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Filed Under: Acquisti, Anziani, Architettura, Benessere Tagged With: Tecnologia

COME INSTALLARE UN MONTASCALE NEL 2018

20 Marzo 2018 By Rossella Leave a Comment

La maggiore attenzione rivolta in questi ultimi anni alle esigenze delle persone diversamente abili, ha condotto molte aziende produttrici ad ideare macchinari innovativi e fruibili, nonché spinto la classe politica a mettere a punto incentivi economici per aiutare le fasce più deboli.

Abbattere le barriere architettoniche, per fortuna, è ormai un imperativo categorico in tutti i Paesi che vogliano definirsi davvero civili, poiché è giusto che ogni cittadino abbia la possibilità di avere un livello di vita soddisfacente.

Ecco perché il settore dei montascale, in breve tempo, è divenuto molto più avanzato dal punto di vista tecnologico rispetto al passato: oggi questi macchinari indispensabili a tanti anziani e disabili, si trovano in sempre più numerosi edifici sia privati che pubblici, in cui facilitano notevolmente la quotidianità delle suddette categorie, restituendo loro la libertà di muoversi in piena autonomia, senza dover dipendere dagli altri.

Ma come si installa un montascale?
L’operazione è tutt’altro che complicata, basta studiare bene il contesto in cui esso dovrà essere inserito.
I montascale infatti non sono tutti uguali e la scelta di un determinato modello piuttosto che di un altro, dipende essenzialmente dal tipo di scala su cui dovrà essere montato.

In pratica non ne esiste uno al quale il dispositivo non possa essere adattato: ciò che conta è valutare quale sia quello idoneo allo specifico caso.

Esistono due tipologie di montascale:

– impianto per le scale dritte, il più facile e veloce da approntare, silenzioso, adatto sia all’interno che all’esterno di un ambiente.
Funziona con la corrente elettrica, ma nel caso in cui essa dovesse improvvisamente mancare, magari per un temporale, il funzionamento è garantito dalla batteria ricaricabile interna, che lo rende sicuro anche in tali circostanze

– impianto per scale curve o curvilinee, studiato per scalinate più complesse dal punto di vista strutturale, comprese quelle dei condomini.

Questi dispositivi sono totalmente personalizzabili in fase di installazione, in maniera tale da potersi adattare alle esigenze personali di chi dovrà usufruirne e a quelle di tipo edile.
Per funzionare, i montascale hanno la necessità di scorrere su guide, che vengono fissate sui gradini o sulle pareti mediante viti e tasselli in grado di resistere anche alle sollecitazioni più forti, così da garantire l’incolumità di chi le utilizza.
Le ringhiere vanno rimosse solo in casi molto rari, ma di solito possono restare al loro posto.

A differenza di quanto in tanti credono, installare un montascale non è un’operazione lunga: i tempi per terminare il lavoro vanno da poche ore ad un massimo di due giorni.
Ovviamente molto dipende dal tipo di congegno, di scala e di palazzo in cui si va ad intervenire: le installazioni più veloci riguardano gli edifici nuovi dotati di scale dritte, mentre per quelli vecchi e per le scale più tortuose, i tempi si allungano, ma non troppo.

Grazie agli incentivi fiscali attualmente previsti dalla legge al fine di abbattere le barriere architettoniche che rendono difficoltosa l’esistenza dei disabili e degli anziani infine, oggi installare un montascale, grazie alle detrazioni, risulta anche meno costoso.Se ti è piaciuto l’articolo iscriviti al mio blog, oppure seguimi sulla pagina Facebook di Terra Madre

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Filed Under: Acquisti, Architettura, Società, Terza età Tagged With: Terza Età

ORGANIZZARE EVENTI SOSTENIBILI: CHE COSA DICE LA POLICY INTERNAZIONALE

28 Aprile 2017 By Rossella Leave a Comment

 

Ridurre l’impatto ambientale di tutti gli aspetti dell’organizzazione non basta: un evento sostenibile deve seguire i criteri di una policy precisa e valida a livello internazionale.

Sempre più spesso aziende ed istituzioni parlano di gestione sostenibile degli eventi, ma che cosa si intende effettivamente per “evento green”? Al di là delle etichette di moda, quali e quanti aspetti vanno considerati nell’organizzazione di un evento, convegno, convention, fiera o concerto che sia, che pretenda di essere a impatto zero? Oggi sappiamo bene che l’organizzazione e la gestione di un evento, a prescindere dalle dimensioni e dal contenuto, implicano un impatto sul piano ambientale e sociale derivato dai consumi energetici, dalla produzione di rifiuti, dalla mobilità dei partecipanti, dalla fase di allestimento e smantellamento, etc. A tutto questo è possibile porre rimedio, adottando una serie di buone pratiche, coinvolgendo i fornitori adeguati, ma soprattutto definendo sin dall’inizio una policy di gestione sostenibile, una strategia basata su un sistema di valori e su un insieme di obiettivi precisi, qualcosa di più, insomma, di una check-list di azioni da compiere.

Ma da dove iniziare? Quali aspetti considerare, per esempio, nella gestione di un evento aziendale che rispetti gli obiettivi di sostenibilità?

La location

La lista di buone pratiche per il risparmio energetico, per ridurre le emissione di CO2, per evitare gli sprechi, inizia da qui, con lo ricerca dello spazio ideale. Esistono tantissime location per eventi aziendali a Milano che seguono le direttive della norma ISO 20121 “Event Sustainable Management System”, estensione internazionale dello standard britannico, la cui prima applicazione conosciuta è stata in occasione delle Olimpiadi di Londra 2012, divenute subito una case history. Il consiglio è di limitare la scelta alle location che seguono questo standard, la norma ISO 20121 è infatti un utile punto di riferimento in materia di organizzazione di eventi green, definisce i requisiti per lo sviluppo di un sistema di gestione e fornisce uno schema all’interno del quale organizzatori e loro fornitori possono realizzare un evento sostenibile.

Che si tratti del basement di un ex-capannone industriale, del roof garden di un grattacielo o di un locale fuori città, le location per eventi sostenibili sono quelle progettate o ripensate in ottica di risparmio energetico grazie all’utilizzo di fonti rinnovabili per l’illuminazione e per il riscaldamento/raffreddamento dell’aria, hanno una struttura tale da consentire la conservazione della temperatura desiderata. La location ideale di un evento sostenibile dovrà inoltre essere raggiungibile con mezzi pubblici, altrimenti sarà cura dell’organizzatore stesso assicurare una rete di carpooling che consenta il raggiungimento della location anche da chi non può muoversi con il trasporto pubblico.

Allestimenti e attrezzature

Una volta scelta la location ideale bisognerà allestirla creativamente aderendo agli stessi valori della sostenibilità: bandito tutto ciò che è usa e getta, ben vengano invece gli accessori riciclabili e le attrezzature necessarie ad allestire la location realizzate secondo gli standard della sostenibilità. Si privilegeranno in generale i materiali riciclabili o quelli biodegradabili, si farà attenzione a predisporre una corretta gestione dei rifiuti che verranno prodotti: è importante che la location metta tutti i partecipanti nella condizione di poter fare una raccolta differenziata. Sì, perché tra le tante cause di impatto ambientale di un evento, la principale è proprio la grande produzione di rifiuti e la difficoltà a smaltirli in modo corretto

Catering

Stesso discorso riguarda il tema del catering, la scelta del fornitore andrà fatta proprio in quest’ottica: evitare gli sprechi di cibo, utilizzare materiali riciclabili o biodegradabili, scegliere un menù di ricette locali, preparate con prodotti a Km zero e magari, perché no, rivolgersi alle associazioni che si occupano di ridistribuire le portate che non sono state toccate.

Comunicazione dal pre- al post-evento

Anche la comunicazione può, anzi deve essere eco sostenibile, come? Per esempio privilegiando i canali digitali, sia per gli inviti che per la promozione dell’evento stesso, e riducendo al minimo la necessità di diffondere materiale cartaceo; raccogliendo e condividendo la documentazione di foto e video dell’evento online, invogliando chi ha partecipato ad arricchire l’archivio con la propria testimonianza. Ed infine, raccontando in che modo ed in che senso l’evento che si è organizzato può a buon diritto essere definito sostenibile, quali scelte si sono fatte e perché, a chi ci si è rivolti, etc. In fondo, anche condividere una buone pratica educare, dare l’esempio, significa “essere sostenibili.

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Filed Under: Acquisti, Architettura, Italia, Società Tagged With: Arte

LA FATTORIA DELL’AUTOSUFFICIENZA E L’EARTHSHIP

28 Aprile 2016 By Rossella Leave a Comment

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Avete mai sentito parlare di Earthship? Sul giornale Vivi Consapevole n. 44 viene raccontato come La Fattoria dell’Autosufficienza, fiore all’occhiello del gruppo Macrolibrarsi, si avvia ad un nuovo e importante sviluppo.

Infatti, il nuovo ampliamento della Fattoria, recentemente approvato dal Comune di Bagno di Romagna, prende originariamente ispirazione da un particolare modello costruttivo, di impronta ecologica complessiva, che sfrutta la terra e la sua massa termica naturale come fattore determinante per la riduzione dei consumi: l’Earthship.

L’Earthship è un prototipo di edificio sostenibile radicale, così concepito dall’architetto Michael Raynolds negli anni Settanta. I primi progetti sono stati realizzati in zone desertiche americane per poi svilupparsi e diffondersi negli ultimi anni anche in Europa. Gli edifici costruiti secondo la progettazione Earthship sono da considerarsi passivi-naturali e il loro punto di forza è quello di utilizzare il materiale terra in maniera predominante. Sia per la costruzione che per la manutenzione, si dà preferenza a tecnologie costruttive low-tech, cioè senza l’impiego di sistemi meccanici o elettronici troppo sofisticati e che richiedono notevole dispendio di energia e manutenzione, riducendo così i costi di costruzione e mantenimento per tutto il ciclo di vita dell’edificio. Oggi stanno riscuotendo grande attenzione e successo in tutto il mondo.

Caratteristiche principali di un edificio Earthship.

1) Riscaldamento e raffrescamento termico/solare.

Gli edifici Earthship mantengono temperature confortevoli in qualsiasi clima. Il pianeta Terra è una grande massa termica che garantisce la temperatura senza l’aggiunta di fili o tubi. Il sole è una centrale nucleare che fornisce energia senza cavi o connessioni.

2) Elettricità solare ed eolica.

Gli Earthship producono la propria energia elettrica tramite un impianto fotovoltaico ed eolico. Questa energia viene immagazzinata in batterie e fornisce elettricità a tutto l’impianto elettrico. Gli Earthship possono avere più fonti di alimentazione, tutte integrabili.

3) Trattamento delle acque reflue.

Gli edifici progettati secondo la logica Earthship riutilizzano tutti i liquami domestici con sistemi di trattamento per interni ed esterni, i quali vengono poi utilizzati per la produzione alimentare e per il giardino con nessun inquinamento delle falde acquifere. I servizi igienici scaricano sulle acque grigie senza creare cattivo odore.

4) Utilizzo di materiali naturali e riciclati.

La casa come assemblaggio di sottoprodotti: una casa sostenibile deve fare uso di materiali locali, quelli che si trovano naturalmente in ambito locale.

5) Raccolta dell’acqua.

Gli Earthship prendono l’acqua dal cielo (pioggia e neve fusa) e la usano per quattro volte. L’acqua è riscaldata dal sole. Possono anche avere l’allaccio all’acqua pubblica, ma non inquinano le falde acquifere.

6) Produzione alimentare autosufficiente.

Le Earthship hanno dei sistemi semplificati di raccolta delle acque che permettono, congiuntamente alla serra, la coltivazione di ortaggi all’interno della casa, per avere dei prodotti freschi a km 0.Se ti è piaciuto l’articolo iscriviti al mio blog, oppure seguimi sulla pagina Facebook di Terra Madre

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Filed Under: Ambiente, Architettura, Casa, Ecologia, Economia, Energia, Rifiuti, Sapienza antica Tagged With: Acqua, Autoproduzione, Orto, Piante, Riciclo, Tecnologia

5 INIZIATIVE IKEA PER LA SOSTENIBILITA’

27 Settembre 2014 By Rossella Leave a Comment

PicMonkey Collage

Sono una fan dell’arredo IKEA, questo non significa che l’IKEA non abbia i suoi punti deboli dal punto di vista etico e ambientale. Devo dire, però, che in questi ultimi anni ce la stanno mettendo davvero tutta per diventare un’Azienda all’avanguardia per quanto riguarda le politiche green. Già l’idea di partenza di IKEA è green: imballaggi piatti che occupano poco spazio e che permettono di essere trasportati in maggiore quantità con meno spreco energetico.

Ma l’IKEA ha da sempre fatto attenzione a tutti i tipi di spreco, a cominciare dalle borse fino al cibo del loro ristorante e bistrot.

Ma quali sono le novità green di IKEA?

1. Dal 29 agosto IKEA sostituisce definitivamente le borse di carta con le borse blu FRAKTA. Acquistane una e potrai riutilizzarla centinaia di volte. Grazie a questo piccolo cambiamento potremmo ridurre insieme la produzione di rifiuti. Porta sempre con te la tua borsa blu, ma, se la dimentichi, puoi sempre acquistarne una nuova che potrai restituire nella tua prossima visita!

2. Dal 1 settembre 2014 al 31 agosto 2015 i soci IKEA FAMILY che porteranno in negozio una scatola piena di lampadine a risparmio energetico esaurite riceveranno un buono omaggio per una lampadina LEDARE. Per ogni Bulbbox portata IKEA dona 1 € al WWF per attività legate alla protezione ambientale in Italia. 

3. Nei ristoranti IKEA, in determinati giorni della settimana, puoi trovare primi piatti realizzati con prodotti biologici “Terre dell’Oasi”. Terre dell’Oasi è un progetto del WWF nato con l’obiettivo di produrre, trasformare e commercializzare prodotti biologici provenienti da aree naturali protette. Un’attività produttiva, se sostenibile e rispettosa del territorio, non solo è assolutamente compatibile con la conservazione della Natura, ma può divenire anche una fonte importante di autofinanziamento per le aree naturali protette, come le Oasi WWF. Acquistando in IKEA la pasta WWF, oltre a riscoprire sapori naturali, contribuirai concretamente alla salvaguardia del paesaggio agrario e della biodiversità in Italia.

4. Da oltre un decennio IKEA collabora con il WWF per promuovere la coltivazione sostenibile del cotone. Grazie al nostro lavoro, circa 110.000 agricoltori in India, Pakistan, Cina e Turchia hanno imparato a usare meno fertilizzanti chimici e a scegliere alternative più naturali ai pesticidi. In questo modo riducono i costi mantenendo inalterata la qualità del raccolto. I soldi risparmiati possono essere reinvestiti dagli agricoltori nei sistemi di irrigazione a goccia, che fanno risparmiare acqua, e nell’istruzione dei figli. Più del 70% del nostro cotone proviene oggi da coltivazioni gestite secondo criteri responsabili, come quelli dell’iniziativa Better Cotton. Entro la fine del 2015 tutto il cotone utilizzato nei prodotti IKEA sarà più sostenibile. Il progetto IKEA per un Cotone più Sostenibile ha vinto il Premio Impresa Ambiente 2013 l’award italiano dedicato alle imprese sostenibili, nella categoria miglior Cooperazione internazionale.

5. Anche quest’anno IKEA è a fianco delle scuole italiane per sostenere e promuovere nei più giovani comportamenti sostenibili in ambito domestico. È con i gesti di ogni giorno che possiamo influenzare il benessere di oggi e di domani: questo il messaggio della campagna IKEA, giunta alla terza edizione, che sarà declinata quest’anno sull’attenzione agli sprechi. Il progetto sarà dedicato, come nell’edizione precedente, alle classi quarte e quinte delle scuole primarie e a tutte le classi delle scuole secondarie, mentre una nuova iniziativa è in arrivo anche per le scuole superiori.

fonte: http://www.ikea.com/
Per saperne di più:
Cambia il mondo iniziando da casa tua
Verso l’indipendenza energetica
Strategia di sostenibilità 

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