Quando un giardino può diventare una vera oasi di pace per chi ha problemi di mobilità? Dalla cura del selciato al posizionamento dei montascale: tutte le accortezze per garantire l’accessibilità e il pieno godimento degli spazi verdi.
C’è chi fa una passeggiata, chi legge il giornale e chi fa un picnic, chi gioca e chi semplicemente si gode la bellezza della natura: tutti amano parchi e giardini. In città sono un’oasi verde ricca di ossigeno per il nostro organismo; chi ha la fortuna di possedere un giardino privato, inoltre, può beneficiare di un angolo di verdeggiante intimità che, specialmente nelle belle giornate, si trasforma in un ambiente versatile e multifunzionale.
Ma un bene così prezioso è davvero alla portata di tutti? Se è sempre più facile avvistare montascale per disabili e servizi igienici attrezzati nei parchi pubblici, così come altri ausili specifici, d’altro canto c’è ancora molto da fare per abbattere le note barriere architettoniche, e non solo nei giardini privati o condominiali. Eppure, come dimostreremo, non è affatto complicato realizzare uno spazio verde praticabile anche in carrozzina o stampelle, oppure da anziani e ipovedenti: spesso possono bastare alcuni accorgimenti e un investimento davvero poco oneroso.
- Pendenze: sì o no?
Da dove cominciare? Non c’è dubbio: nessun giardino può dirsi accessibile e pienamente godibile da chi ha problemi di mobilità se è caratterizzato dalla pendenza. La forte inclinazione del terreno è da sempre nemica delle sedie a rotelle, ma – a pensarci bene – esistono altre categorie di persone che possono essere disturbate da ripide discese o salite: si pensi agli anziani che si muovono con l’ausilio di un bastone, o anche alle mamme e i papà che spingono i propri piccoli in carrozzina e passeggino.
Il più delle volte, quando non si presta troppa attenzione all’accessibilità, il problema della pendenza è risolto con la realizzazione di gradini, se non di vere e proprie scalinate. In questo caso, se non è possibile modificare la morfologia del terreno e rimuovere ogni rampa di scale, è buona norma ricorrere all’installazione di un montascale: in commercio si trovano di diversi modelli e dimensioni, adattabili a qualsiasi ambiente e contesto.
Attenzione però: il piano inclinato resta la soluzione perfetta per facilitare l’accesso di mezzi con ruote e rotelle. La differenza sta proprio nell’angolo di inclinazione: l’8% è il valore massimo consigliato dagli esperti. Se si vuol fare le cose per bene, inoltre, è importante che vialetti e rampe abbiano una larghezza tale da consentire il passaggio di due sedie a rotelle alla volta (in caso di incrocio), che non curvino in modo troppo stretto e che ci siano degli spazi in piano che consentano di fermarsi, per riposare sotto l’ombra fresca di un albero o ad ammirare una bella fioritura.
- La giusta pavimentazione
Questo breve accenno a rampe e vialetti ci impone una breve considerazione su un’altra fondamentale caratteristica che non può mancare nel giardino accessibile: la giusta pavimentazione. Assolutamente da evitare ghiaia e sabbia: per un effetto naturale è meglio ricorrere a un terriccio compatto; qualora invece si volesse optare per un intervento più visibile, si può scegliere qualsiasi materiale che resti duro e coeso, sul quale non si corra il rischio di inciampare o affondare. Ottima la pavimentazione in piastrelle in pietra o mattone, a patto che si presti particolare attenzione alla congiunzione delle fughe e al livellamento di ogni eventuale dislivello.
Se si desidera una soluzione originale e pratica, sarà una buona idea lasciarsi ispirare da recenti progetti virtuosi, come il “Giardino accessibile e terapeutico di Corte Roncati” a Bologna, i cui vialetti sono realizzati in cemento colorato con caratteristiche antisdrucciolo, antiabbaglianti, drenanti e semipermeabili.
- Un giardino da vivere appieno
Non è necessario sottolineare che chi ama la natura vorrà poter trascorrere più tempo possibile all’aria aperta. Vivere il giardino non esclusivamente nelle stagioni e nelle ore più belle, quindi, vuol dire concepire l’ambiente in modo da garantire una piacevole permanenza anche nei momenti più caldi o dopo il tramonto.
Partiamo da un punto molto spesso sottovalutato: un giardino o un parco non è pienamente vivibile senza delle larghe zone d’ombra. Oltre a quelle “naturali” offerte da alberi e piante alte, è importante progettare – laddove le dimensioni dello spazio verde lo permettano – degli spazi semicoperti con gazebo, pergolati e ombrelloni. Che siano arredati con cura: panche e sedute, un tavolo come supporto e relative sedie, oppure delle belle panchine in legno… ogni oggetto, oltre a dare un tocco di personalizzazione all’ambiente, sarà indispensabile al riposo di anziani e disabili. Le afose giornate estive non saranno più un problema!
Una menzione speciale va inoltre all’illuminazione: se manca, il giardino o il parco diventerà inservibile dopo il tramonto. Faretti e lampade sono molto utili per creare una bellissima atmosfera nelle sere estive, ma non dimentichiamoci che sono imprescindibili per la sicurezza di tutti.
- Bellezza e sicurezza
Ormai è chiaro: un bel giardino non significa un giardino pericoloso! Rendere questo ambiente accessibile e adatto a tutti vuol dire anche prevedere e prestare attenzione ad eventuali pericoli che possono verificarsi, specie con il passar del tempo.
Prima gli aspetti più banali: per quanto bella, la natura può essere scomoda. Attenzione allora a radici che emergono in superficie, rami sporgenti, piante spinose, fogliame che – una volta depositato a terra – può diventare scivoloso.
- Giardini e dintorni
Un’ultima considerazione. È bene prestare attenzione anche agli spazi complementari: il parcheggio esterno, l’eventuale piscina, i servizi igienici, terrazze e belvedere.
Un parco che non è raggiungibile in auto o con i mezzi pubblici non è certo un parco accessibile! E se non dispone di un parcheggio per disabili, non sarà facilmente fruibile per chi dispone di ridotte capacità motorie.
Una vera cortesia sarà, infine, disporre piccoli ascensori o rampe nei locali antistanti il parco o il giardino. Sebbene sia abbastanza oneroso usare queste accortezze in uno spazio privato, è invece doveroso prevederne il posizionamento nei luoghi di pubblica utilità. Esistono numerose forme di investimento e vari contributi – erogati dal sistema sanitario e dall’Unione Europea – per mettere a norma e rendere accessibili i luoghi in cui viviamo. Spesso poi, non è necessario fare grandi investimenti, e poche semplici mosse possono risolvere problemi che appaiono insormontabili a chi ha una ridotta mobilità. Il verde è di tutti: basta poco per rendere una realtà concreta questo diritto!
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