Si sente molto parlare di cibo organico e cibo biologico. Si tratta della stessa cosa? In realtà no, vediamo perché.
Alimentarsi bene è la prima scelta
La scelta del cibo incide sul nostro sentirci in forma o spossati, incide sulla forma fisica, sull’accumulo di grasso e sui piccoli disturbi che troppo spesso vengono considerati normali.
Non è solo la tipologia degli alimenti che scegliamo ma anche e soprattutto la loro natura.
Se un cibo è considerato meno dannoso di un altro ma proviene da un’agricoltura che utilizza pesticidi oppure un allevamento che prevede l’uso di mangimi ormonizzati, potenzialmente quel cibo diventa molto pericoloso. Non si può sottovalutare l’origine di un alimento, la sua provenienza e il modo in cui è stato coltivato o allevato.
Chi ci garantisce che un prodotto sia davvero fatto come natura comanda?
Il cibo a marchio controllato è una buona scelta per limitare i danni.
Il cibo biologico, in Italia, possiede un marchio di garanzia certificato che aiuta il consumatore consapevole a scegliere il prodotto migliore e a sentirsi più tutelato. Un cibo organico invece fa riferimento a tutti i prodotti di origine animale e vegetale ma non è sinonimo di garanzia di prodotto privo di pesticidi o ormoni.
La confusione nasce dalla traduzione del termine “organic” che per gli inglesi ha la valenza del nostro biologico. Per semplificazione, si tende ad accomunare in italiano il termine organico (traduzione immediata dall’inglese) con il suo significato originale che è appunto biologico. Nella lingua italiana non è la stessa cosa e organico non è sinonimo di biologico.
Si indicano organici quei cibi che non sono lavorati dall’industria come frutta, verdura, carne, pesce o uova. Dire che sono biologici perché organici, no.
La certificazione biologica, controllata per legge, viene concessa solo a quelle aziende che seguono criteri specifici nell’agricoltura o nell’allevamento.
Con questo non possiamo escludere che sia possibile trovare cibi organici che possono essere considerati salutari. Pensiamo al contadino di fiducia o all’allevatore che nutre i suoi animali solo con prodotti naturali, all’aria aperta e senza l’utilizzo di ormoni per la crescita.
Certamente è più difficile arrivare ad un grande pubblico senza la certificazione che garantisce un cibo biologico (e quindi sano).
Fonte Macrolibrarsi
Se ti è piaciuto l’articolo iscriviti al mio blog, oppure seguimi sulla pagina Facebook di Terra Madre

Lascia un commento