Chi vuole del sesso femminile farne quello debole, si sbaglia. La forza fisica delle donne in lavori pesanti come quello di raccogliere legna da ardere, piante medicinali e aromatiche, e altri cosiddetti prodotti forestali non legnosi dalle foreste e dagli alberi delle aziende agricole, è un lavoro che fanno le donne in molti paesi. La loro partecipazione ai processi decisionali a livello familiare e comunitario è spesso limitata, tuttavia gli studi hanno mostrato che il loro coinvolgimento va di pari passo con il miglioramento della rigenerazione delle foreste, una maggiore resa dei raccolti, una migliore gestione finanziaria e l’assegnazione di priorità al finanziamento di programmi di empowerment e a favore dei poveri.
In una ricerca di una ONG indiana si è anche visto che in una comunità Siddhi, un gruppo tribale di origine afro-indiana, si sono rivelate particolarmente ben informate riguardo agli alberi da frutto da cui dipende il loro sostentamento. La loro partecipazione ha posto in evidenza nuovi e importanti elementi a beneficio della ricerca e della comunità locale.
Il coinvolgimento di queste donne nelle attività della ricerca partecipativa ha stimolato mutamenti sociali ed economici. Per esempio, in seguito alla loro partecipazione, le donne hanno costituito un gruppo per lo sviluppo e la vendita di nuovi prodotti legati alle specie autoctone di alberi da frutto, sia le più comuni sia quelle scarsamente utilizzate, allo scopo di incrementare il proprio reddito. Le esperienze dei partecipanti sono state raccolte in un breve video che documenta il processo di ricerca dando voce a persone finora rimaste nell’ombra.
Fonte Gli alberi delle donne
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