Ieri ha aperto ufficialmente i battenti Expo Milano 2015. Tra polemiche e scelte poco sostenibili ce n’è uno che pare essere interessante se sarà sviluppato partendo realmente dal basso: WE-Women for Expo. Il progetto parla di nutrimento e sostenibilità e lo fa per la prima volta nella storia delle Esposizioni Universali mettendo al centro la cultura femminile.
Grazie a WE-Women for Expo le donne dei Paesi Partecipanti a Expo Milano 2015 verranno invitate a esprimersi su nutrimento del corpo e nutrimento della libertà e dell’intelligenza, con la convinzione che la sostenibilità del Pianeta passa attraverso una nuova alleanza tra cibo e cultura e che le artefici di questo nuovo sguardo e nuovo patto per il futuro debbano essere le donne. Saranno artiste, scrittrici, grandi personalità, ma anche donne comuni. Perché tutte possono essere parte di WE, che significa “noi”. Una rete di idee, un network a cui partecipano le donne di tutto il mondo.
Migliorare lo status nutrizionale delle donne è importante non solo dal punto di vista della salute, ma può portare ad una migliore educazione e a redditi più alti – innalzando cosi lo status sociale delle donne nelle proprie comunità. Ciononostante, le barriere per le donne per avere accesso a diete nutritive sono numerose e riguardano: il costo e la disponibilità di cibi sani; conoscenza di corretta nutrizione; come anche barriere sociali, culturali e legislative che modellano comportamenti e mercati.
Un passaggio importante riguardo alla cultura femminile e alimentazione è quello di comprendere i comportamenti. Infatti ci sono convinzioni profondamente radicate che non sono facili da cambiare. Come quelle sull’alimentazione nei neonati.
Il dato di fatto è che si è investito poco in strategie volte al cambiamento del comportamento che sono poco conosciute nel settore della nutrizione.
Dobbiamo essere aperti ad imparare da altri settori su come possiamo confezionare e promuovere la corretta nutrizione per le donne. Ma non possiamo farlo da soli. Per cambiare l’ambiente alimentare dobbiamo continuare a creare e lavorare all’interno di alleanze per costruire un contesto normativo che pone le basi per un ambiente che promuove un alimentazione sana. Mentre sperimentazione e progetti pilota promettenti stanno emergendo, non esiste una soluzione unica in grado di fornire un modello da seguire per il settore della nutrizione. Ma vista la necessità di potenziare gli interventi nutrizionali, questa complessità non deve giustificare l’inazione. Non abbiamo un progetto, ma abbiamo un inizio.
Ogni donna è depositaria di pratiche, conoscenze, tradizioni legate al cibo, alla capacità di nutrire e nutrirsi, di “prendersi cura”. Non solo di se stessi, ma anche degli altri.
Tra le iniziative di WE-Women for Expo un invito semplice e simbolico: condividere la ricetta per la vita, cioè il racconto di un piatto di particolare valore emotivo, che è soprattutto il racconto di una storia… perché si nutre di memoria, suggestioni e vissuto personale.
Fonte: Expo 2015
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