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PRENDERSI CURA DELLA PELLE DOPO IL SOLE

16 Luglio 2014 By Rossella Leave a Comment

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Prendersi cura della propria pelle d’estate significa anche prepararla all’esposizione dei raggi solari. 

Non tutti i raggi solari abbronzano e ogni tipologia svolge una specifica azione. UV è l’abbreviazione standard per “ultravioletto”, una delle tante radiazioni emesse dalla nostra stella. Esistono 3 tipi di raggi UV divisi in base alla loro lunghezza d’onda: UVA, UVB e UVC.

  • I raggi UVC dovrebbero essere bloccati dalla fascia di ozono, ma la rarefazione dello strato ha risvegliato l’interesse verso queste radiazioni un tempo ritenute d’importanza trascurabile. Fino a pochi anni fa venivano assorbiti dall’atmosfera e non raggiungevano la superficie, se non in minima parte. Attualmente la loro presenza è in crescita ed è necessario schermarsi adeguatamente.
  • I raggi UVA non sono raggi abbronzanti, poiché non stimolano la produzione di melanina. Costituiscono la prima causa di danni cutanei a lungo termine, penetrano in profondità e raggiungono il derma danneggiando le fibre elastiche ed il collagene. Possono procurare nel tempo invecchiamento precoce, macchie cutanee, perdita di tono e rughe.
  • I raggi UVB sono gli effettivi raggi abbronzanti, raggiungono gli strati superficiali del derma dove particolari cellule, chiamate melanociti, producono la melanina e quindi l’abbronzatura. Sono i primi responsabili delle scottature. Si fermano a livello dell’epidermide e per questo la loro azione è meno rilevante per l’invecchiamento, ma può causare eritemi e ustioni.

I raggi infrarossi sono i raggi di calore, hanno la capacità di aumentare la temperatura corporea, distruggono alcuni batteri nocivi e stimolano la produzione di vitamina D ( fondamentale per la calcificazione ossea). Inducono dilatazione dei vasi sanguigni, pertanto chi soffre di fragilità capillare o vene varicose deve proteggersi con prodotti specifici. Creano surriscaldamento e quindi disidratazione, con conseguente inaridimento della cute e perdita di elasticità. 

Dopo avervi raccontato del mio olio solare, oggi vi dò qualche consiglio per il dopo-sole.

Dopo una prolungata esposizione al sole la pelle è riarsa e surriscaldata, provata dal vento, dalla sabbia e dalla salsedine. Chiede di essere coccolata, ristabilendo il giusto grado di idratazione e nutrita in profondità.

Una perfetta sinergia si ottiene con 25ml di olio di jojoba e 25ml di oleolito di iperico in parti uguali, con un aggiunta di essenza di lavanda vera e copaiba, 10 gocce ognuno. Fluido delicato che ristabilisce una corretta idratazione, nutre generosamente l’epidermide e scongiura il rischio della desquamazione. Può essere utilizzato come maschera o impacco, nelle zone in cui la pelle tira o risulta particolarmente arrossata.

Se vi siete esposti troppo ai raggi ultravioletti, quando sono troppo intensi, come nelle ore centrali del giorno, il rischio sono arrossamenti ed eritema solare. Lo stesso può accadere con un’esposizione eccessivamente prolungata, quando il corpo non ha avuto il tempo necessario per formare lo scudo di protezione melaninico.

In tal caso l’oleolito di iperico è un toccasana. Prodotto dalla macerazione dei fiori in olio vegetale, viene tradizionalmente utilizzato per lenire scottature, bruciature e piccole ustioni. Utilizzare abbondantemente insieme ad olio essenziale di lavanda vera 25 gocce e camomilla blu 10 gocce, in 50ml di prodotto, oppure questo unguento all’iperico de La Saponaria.

 

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Filed Under: Aromaterapia, Cosmesi, Estate Tagged With: Autoproduzione, Oli essenziali, Piante

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