Le ricerche sull’equilibrio acido-base rappresentano l’avanzamento più importante nel campo della nutrizione. È grazie a esse che sono apparsi nuovi metodi di diagnostica e di trattamento dello stato di acidosi.
Questi, a loro volta, hanno fatto avanzare le conoscenze sui meccanismi profondi delle malattie legate allo squilibrio acido-base.
Grazie a una “tecnologia” nutrizionale di avanguardia, potrete definire il potenziale acidificante dei cibi.
Questo strumento è la scala denominata PRAL (Potential Renal Acid Load). È possibile determinare il grado di acidità del vostro organismo anche grazie a un altro moderno strumento di diagnosi: l’escrezione netta acida (ENA).
- Associare frutta e verdura alcalinizzante a una integrazione di citrati alcalini: mangiare frutta e verdura di vari colori con una formula equilibrata in proteine, glucidi e lipidi a ogni pasto costituisce un punto essenziale del metodo. Questi alimenti agiscono contro le malattie cardio-vascolari, proteggono dall’ipertensione, dalle malattie croniche e dall’osteoporosi. Un altro elemento base del nostro approccio nutrizionale è l’integrazione con integratori rimineralizzanti. Questa formula nutrizionale alcalinizza l’organismo e lo rimineralizza grazie al suo alto tenore di minerali, che sono in particolar modo il potassio, il magnesio e il calcio. Essi sono a volte associati a degli antiossidanti (betacarotene, vitamine E e C) che permettono di combattere gli effetti dell’inquinamento e l’invecchiamento precoce.
- Optare per i glucidi migliori: come abbiamo già detto, le migliori fonti di glucidi sono la frutta e la verdura, alimenti sani non trasformati. La loro buona quantità percentuale di vitamine e minerali è innegabile. Esse rispettano l’equilibrio glicemico e la loro ricchezza in fibre favorisce un buon transito intestinale. Poiché tutte le preparazioni a base di farina consumate in eccesso lasciano nell’organismo dei residui acidi, è giustificato associare ai cereali degli alimenti alcalinizzanti.
- Scegliere buone proteine: il MAB privilegia i vegetali più ricchi di proteine come i legumi e la soia, i pesci con alto contenuto di acidi grassi e le carni magre. Esso consiglia la riduzione degli apporti di carne rossa e un consumo moderato di prodotti caseari, acidificanti e ricchi di grassi saturi.
- Consumare più omega-3: il metodo acido-base raccomanda vivamente di aumentare gli apporti di omega-3. Questi acidi grassi essenziali hanno il merito di diminuire il tasso dei trigliceridi nel sangue. È un modo efficace di ridurre l’incidenza della malattia coronarica e di ristabilire l’equilibrio emozionale. Si trovano principalmente nei pesci grassi come il salmone, lo sgombro, le sardine, le aringhe, ecc. Anche l’olio di colza e quello di noce costituiscono buone fonti di omega-3.
- Accettare gli alleati imprevisti: noci, semi di sesamo e mandorle nascondono un contenuto nutrizionale decisamente notevole. Sono ricchi di proteine, vitamina E (uno degli antiossidanti più potenti) e di grassi “buoni” che riducono il tasso di colesterolo “cattivo”. Consumati in quantità moderate, questi semi oleaginosi non indurranno aumenti di peso.
Tratto da La rivoluzione scientifica dell’equilibrio…
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