Il tè Pu-erh prende il nome da una piccola città dello Yunnan, in Cina, nella quale è prodotto. Come vi spiegavo qui, questo Tè fa parte di una categoria completamente diversa dai Tè Verdi, Oolong o Neri. Le foglie infatti vengono intenzionalmente invecchiate e subiscono una doppia fermentazione, in base ad un procedimento rimasto a lungo segreto e ancora poco conosciuto.
Il gusto? Bè, quella è un’altra storia… i cinesi lo definiscono “di terra bagnata da pioggia recente”, ma a volte sa davvero solo di terra. Anche di questo tè si trova in commercio il tipo aromatizzato, utile per avvicinarsi poco alla volta a questo nuovo sapore.
Per bere un buon Pu-erh va preparato seguendo le giuste indicazioni di preparazione: un infusione molto breve di15-20 secondi per la prima infusione, aumentata di 5-10 secondi nelle infusioni successive (questo tè può essere riutilizzato 2-3 volte) e con acqua tra gli 85 e i 95 gradi.
Il Pu-erh è una vera e propria “medicina”: è considerato infatti un potente brucia grassi, in grado di accelerare in metabolismo e abbattere anche il tasso di colesterolo “cattivo”. Per questo rappresenta un formidabile alleato nelle diete o quando si vuole tenere sotto controllo il proprio peso corporeo.
E se avete mangiato troppo, bere Pu-erh dopo i pasti aiuta la digestione – ripulisce l’intestino e calma lo stomaco. Inoltre: - riduce la pressione del sangue rafforzando la circolazione ed eliminando le tossine, allevia i dolori e la fatica. E, secondo una recente ricerca dello Yunnan Natural Medicine Research Institute, sarebbe anche in grado di distruggere alcune cellule cancerogene.
Il Pu-erh è un tè povero di caffeina. Cosa volere di più da un tè?
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[…] Il Pu-her è il tè della longevità, è un tè stagionato che varia molto di sapore a seconda di quanto è invecchiato, Le condizioni di stagionatura influenzano grandemente le caratteristiche del Pu-erh, esso infatti deve essere conservato al riparo dall’umidità, dalla luce e dal calore. L’eccessiva umidità danneggia in modo irreparabile l’aroma e il sapore, come scrive il dottor Robustelli. […]