In passato avevo riportato degli articoli e consigliato un libro sul portare i bambini e sull’uso delle fasce portabebè.
Oggi vi propongo un altro interessante libro che è anche un DVD: Portare i bambini.
Il testo e le illustrazioni mostrano tutti i benefici del portare, del contatto continuo con i figli.
Importante il DVD “Un invito a portare” perchè mostra praticamente l’impiego di una svariata gamma di strumenti per il portare, aiutandoci a tirare il meglio di ognuno di loro e spiegando come possono essere usati al meglio nella quotidianità.
Per chi, invece, vuole imparare direttamente da una mamma, in Italia esiste la Scuola del Portare. E’ un’iniziativa nata da una mamma che è anche psicologa e che si è diffusa in diverse città di’Italia, dal nord al sud.
La Scuola del Portare nasce in primis come centro di formazione e informazione legato alla diffusione della cultura del “portare i bambini”, come pratica di accudimento naturale e come modello di relazione. Inoltre organizza attività per la promozione della genitorialità consapevole e offre sostegno alla famiglia e all’individuo.
Per saperne di più: presso i Dogons del Mali, le sciarpe per portare i bambini sono fatte di strisce di stoffa dipinte di blu indago che ricorda il liquido amniotico. Questo legame si ritrova in molte regioni del mondo: anche presso gli Ikas della Colombia, dei fili che rappresentano la placenta sono ricamati nella sciarpa destinata a reggere il bambino. La tasca che si forma in alcuni porta bebé evocano immediatamente l’utero: il cappuccio dell’anorak della donna Inuit nel quale il suo bebé tutto nudo si tiene ben al caldo contro il corpo della madre, la rete nella quale viene portato il bebé in Nuova Guinea che, come nell’utero, si allarga o si restringe a secondo della posizione che assume la madre. Può essere che da questo legame così stretto tra la gravidanza e il portare il porta bebè sono spesso degli oggetti di grande importanza e molto personali, che si utilizza raramente per due bambini, come presso gli Matis in Amazzonia, dove, per ogni neonato viene fatto un nuovo porta bebé con le fibre della gemma di una palmaSe ti è piaciuto l’articolo iscriviti al mio blog, oppure seguimi sulla pagina Facebook di Terra Madre

Sto scrivendo una breve relazione per concludere il mio iter di insegnante di massaggio infantile. Mi sono concentrata soprattutto sul contatto e sul portare ed essere portati, ma i miei tempi sono lentiiii. Inizio a scrivere e poi mi blocco, forse potrei leggere quel capitolo di quel libro, o quell’articolo…forse potrei cercare su internet, o forse ho fame!, ma guarda la micia che aria apatica e eannoiata, forse avrà voglia di giocare, dov’è il cordino? Insomma, un disastro, un vero e proprio esempio di disturbi dell’attenzione in età adulta (e io che me la prendo sempre con i miei alunni…).
Comunque, una mattina, durante i miei giri bloggheschi che precedono l’avvio dei lavori, vengo da te e tu…hai scritto un bel post sull’imparare a portare i bambini! Qualcuno ti ha detto che non stavo studiando? 😀
Ora vado, vado…vorrei solo segnalare, se me lo permetti, un libro molto bello (non so quale avessi segnalato tu, ma probabilmente conosci già anche questo) di una pediatra che si occupa anche di etnopediatria, Elena Balsamo. Nel suo libro “Sono qui con te”, ed. Il leone verde, tratta non solo della pratica del portare, ma di tutte quelle pratiche di cura e relazione sulle quali poggiano le basi di una crescita sicura e armoniosa. E’ un libro tenero e illuminante.
…E meno male che c’è chi si preoccupa di diffondere questa cultura!
Ciao Monica e benvenuta! Mi fa piacere di esserti stata utile. Accetto il consiglio del libro e metto il link di Macro dove poterlo acquistare in rete:
Sono qui con te
Auguri per il tuo lavoro!
Sì scusa, non mi sono presentata 🙂
Sono la stessa lettrice timida e entusiasta che ti ha scitto sul “tuo” blog i al post “un angolo dedicato alla lettura”. Come vedi stimoli la partecipazione!
Ok, grazie ancora 🙂 Piacere di fare la tua conoscenza!
Un’altra grande scuola è proprio quella di Esther Weber: http://www.portareipiccoli.it/
l’ho frequentata…meravigliosa.