Che fare del milione e mezzo di chili di bucce e avanzi organici eliminati dalle cucine dei 25 ristoranti, pizzerie e bar? Compost. Questa idea ha preso piede nel centro commerciale Campania di Marcianise, in provincia di Caserta, dove escono un milione e mezzo di chili di rifiuti organici ben selezionati.
Quindi, farne nascere un orto dei profumi dimenticati, l’orto didattico in cui gli studenti di elementari e medie della zona di Marcianise ritrovano le verdure che oggi sono rare e per i loro nonni erano comuni: 5mila ragazzi che vanno a imparare a riconoscere i sapori del luogo: dai San Marzano alla pappacella, peperone quasi scomparso difeso da un presidio Slow Food.
L’orto è stato progettato dagli studenti della Facoltà di Architettura di Napoli, ed è coltivato, secondo i metodi della lotta integrata da due dottorandi della Facoltà di Agraria.
Vengon ospitati i laboratori che si tengono ne l’Orto di Campania, tenuti dai docenti di Slow Food e affrontano diversi temi: dall’alimentazione, all’agronomia, dall’arte alla geografia. Hanno già ospitato più di mille bambini e prevedono una parte teorica e una pratica all’interno dell’orto.Se ti è piaciuto l’articolo iscriviti al mio blog, oppure seguimi sulla pagina Facebook di Terra Madre

mi sembra un’idea grandiosa, sono contenta quando leggo queste cose, mi rendo conto che in questo Paese non tutto è perduto,c’è ancora del buono nella gente, anzi forse proprio e solo nella gente comune.Queste sono le cose che vorrei leggere sui giornali…non conoscevo questo blog…mi piace….un saluto e buona giornata
Certo, c’è tanto buono, ma a noi viene fatto vedere solo il marcio! Dobbiamo imparare a guardare le cose belle, è da quelle che nascono altre cose belle 🙂
Ciao e grazie per essere passata di qui!
Una notizia bellissima, che per di più arriva dalla mia provincia d’origine. Non ho resistito dal parlarne anch’io (ovviamente citando la fonte!).
Grazie 🙂
Bella davvero! Ciao 🙂