Avete mai sentito parlare di luoghi, chiamati “fattorie della bile”, situati in Cina, Corea e Vietnam?
La loro storia ha inizio negli anni 70, quando la specie animale degli orsi detti_della luna, perché ornati di una splendida luna crescente bianca sul torace scuro, diventa specie protetta perché in via d’estinzione, dunque non più da cacciare nelle grandi foreste del continente asiatico. Siffatta specie da oltre tremila anni forniva un tradizionale medicamento, alla medicina cinese.
La bile d’orso infatti, è una sostanza terapeutica con proprietà antinfiammatorie e per ottenerla, gli orsi venivano da sempre cacciati. Non potendo più ammazzare gli orsi, ecco cosa si escogita: la messa in atto di “fattorie” evitando così lo sterminio e ottenendo una produzione infinitamente superiore di bile. Inizia da qui il calvario degli orsi della luna. Dopo essere catturati con trappole che spesso causano loro terribili mutilazioni, vengono chiusi in gabbie di ferro grandi quanto il loro possente corpo, che li immobilizzano per sempre, permettendo la “mungitura”della bile per ben due volte al dì con rudimentali cateteri conficcati perennemente nelle loro cistifellee.
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