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L'ORTO-TERAPIA E IL PROGETTO O.R.T.O.S.

28 Settembre 2011 By Rossella 4 Comments

 

In relazione all’ Orto-terapia vi segnalo il progetto O.R.T.O.S. con un pò di storia…

Fin dall’antichità si è sempre conosciuto e studiato l’aspetto spirituale-terapeutico del rapporto con la natura, che ha radici nel rapporto archetipo dell’uomo con la realtà. Basti pensare che tutte le mitologie e religioni di tutti i popoli del mondo hanno una loro origine in un giardino (Paradiso deriva dall’antico persiano e significa “Giardino privato del re”), e presentano tutte degli alberi sacri che contribuiscono alla creazione e al mantenimento del mondo visibile (sicomoro egizio, frassino nordico, cedro babilonese, quercia e molti altri alberi legati ad ogni divinità per la Grecia, ficus religiosa per i buddisti, il melo per i cristiani).

Per i romani ogni luogo aveva una sua caratteristica “spirituale” precisa, il cosiddetto Genius Loci, e solo non prescindendo da esso si potevano sviluppare tutte le attività umane. Questo tipo di relazione si è andato via via modificando verso uno studio più razionale e scientifico del rapporto con la natura. Già dal 1600 si è iniziato a considerare i benefici che l’attività di orto-giardino portavano all’uomo, ma è nel 1700 che Benjamin Rush, il padre della psichiatria americana, studiò e affermò che lavorare il terreno e coltivare le piante aveva un beneficio sulla salute mentale umana.

Nella seconda metà dell’800 alcuni ospedali americani si dotarono di serre per scopi terapeutici, ma è solo nel secondo decennio del secolo scorso che vennero pubblicati i primi studi sull’argomento e vennero messi a punto programmi specifici per la riabilitazione di persone con traumi psico-fisici.

Nel 1936 l’Associazione dei Terapisti occupazionali inglese accettò l’Ortoterapia come pratica riabilitativa e negli anni successivi partirono molti progetti di riabilitazione presso istituti e d ospedali inglesi.

Negli anni ‘50 l’università del Michigan inserì nel corso di studi un master in “Horticultural Therapy”, e nel 1973 fu fondata la “American Horticultural Therapy Association”, seguita nel 1978 dalla Società dei terapisti orticolturali in Gran Bretagna.

Nei paesi anglosassoni ormai la terapia orticolturale è utilizzata in quasi tutti i progetti di riabilitazione ed anche in Francia viene sperimentata con successo in ospedali, case di cura e centri di riabilitazione, così come in Olanda, Belgio e Germania.

In Italia è solo da pochi anni che si è iniziato a parlare in modo più scientifico di questa attività. Esistono alcuni corsi di introduzione all’ortoterapia presso alcune scuole agrarie e già delle università italiane hanno attivato dei master su questo argomento, mentre le esperienze “pratiche “ di terapia occupazionale legata alla coltivazione e cura di orti e giardini si stanno via via moltiplicando in tutta Italia all’interno di progetti educativi e riabilitativi molto diversificati (scuola, carcere, centri per anziani, centri per disabili ecc.).

Associazione di Promozione Sociale “La Bottega del Possibile” sul tema dell’orto-giardino terapia, è uscita “prepotente” la necessità, da parte degli operatori sociali partecipanti, di conoscere, condividere e approfondire le esperienze legate alla coltivazione di orti e giardini a scopo terapeutico in ambito socio-assistenziale.

Proprio per soddisfare questa richiesta l’Associazione si rende ora promotrice della creazione di un sito internet da utilizzare come strumento di discussione, progettazione e archivio tecnico del materiale e delle testimonianze esperienziali legate all’orto-terapia, il progetto O.R.T.O.S..

http://www.ortogiardinoterapia.org/Se ti è piaciuto l’articolo iscriviti al mio blog, oppure seguimi sulla pagina Facebook di Terra Madre

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Filed Under: Benessere, Ecologia, Ecopsicologia, Sapienza antica, Società, Solidarietà Tagged With: Agricoltura, Piante, Psiche

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Comments

  1. riccarda says

    28 Settembre 2011 at 22:25

    La vita di troppe persone racchiusa fra mille impegni e distante dalla natura e dalla coltivazione è diventata stressante e spesso ciò causa malattie.
    L’orticultura cosi utile per le persone con disagi è altrettanto utile per persone o famiglie che vogliono sfuggire dallo stress quotidiano per immergersi in una realtà dai ritmi più lenti e congeniali come è quella di coltivare le proprie verdure cucinarle e poi portarle in tavola.
    Lo stress si allenta i disturbi digestivi o di insonnia spariscono e le persone anziane ritrovano un modo d’essere ancora utili e inserite nella comunità coltivando il proprio orto.
    Lo si può fare anche coltivando in uno spazio molto piccolo o anche su un terrazzo come spiego nel mio blog

    Rispondi
    • admin says

      29 Settembre 2011 at 06:54

      Grazie Riccarda per il tuo commento!

      Rispondi

Trackbacks

  1. L’ORTO E GIARDINO TERAPIA COME PROFESSIONE | ha detto:
    28 Ottobre 2011 @ 12:26

    […] italiana del libro è stata realizzata in collaborazione con la Scuola di Agraria del Parco di Monza, Centro di Formazione Professionale di riferimento per i settori legati al […]

    Rispondi
  2. ORTO E GIARDINO TERAPIA COME PROFESSIONE « In viaggio tra le righe ha detto:
    28 Ottobre 2011 @ 12:39

    […] italiana del libro è stata realizzata in collaborazione con la Scuola di Agraria del Parco di Monza, Centro di Formazione Professionale di riferimento per i settori legati al verde. Like this:LikeBe […]

    Rispondi

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