Ho letto un articolo che sembra stonare con gli appelli salutistici riguardanti il pesce: bisogna mangiarne meno, ma no perchè fa male alla salute di noi uomini, ma alla salute dell’ambiente. I motivi di tale scelta li trovate in questo articolo di Marco Pagani. Anche sul sito di Slow Fish si legge:
È vero che il pesce è squisito e che, in generale, fa bene. Numerose campagne nazionali per la salute e la corretta alimentazione, in effetti, raccomandano di mangiarne di più, in piena contraddizione con gli appelli delle istituzioni che si occupano dello stato dei mari.
Il caso assomiglia parecchio a quello della carne. C’è stato un tempo in cui le campagne alimentari invitavano a mangiare più carne e latte. Oggi, gli animali che finiscono nei nostri piatti sono spesso allevati in batteria, rimpinzati di ormoni e antibiotici e ingrassati rapidamente per spuntare prezzi più alti. Ormai mangiamo solo i pezzi scelti, tralasciando quelli ingiustamente chiamati seconde scelte, o le interiora. Le razze più piccole o ossute, meno redditizie dal punto di vista commerciale, spariscono. I rifiuti organici inquinano le falde freatiche. Se allevassimo in maniera sana per noi e per l’ambiente gli animali di cui ci nutriamo, le terre a disposizione non basterebbero per i pascoli.
Chiunque abbia a cuore la sua salute e quella del pianeta, quindi, non può che diminuire il consumo di carne.
La situazione del pesce è simile. Il mare, sfruttato così come lo è oggi per soddisfare la crescente domanda mondiale di poche specie molto apprezzate, non basta a rigenerare gli stock. D’altronde, esistono poche forme di allevamento davvero responsabili. Finché nel mercato persisteranno certe tendenze, è chiaro che non interverranno miracoli a salvare l’ambiente. Bisognerà semplicemente mangiare meno pesce, a cominciare dalle specie più commercializzate, che potremmo anche soprannominare “pesci-bistecca”, per la percezione che se ne ha.
Non banalizziamo cibi che un tempo erano considerati dei lussi, impariamo ad apprezzare e a cucinare i pesci chiamati poveri o negletti e sostituiamoli di tanto in tanto con proteine vegetali.Se ti è piaciuto l’articolo iscriviti al mio blog, oppure seguimi sulla pagina Facebook di Terra Madre

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