Il bambù riveste un ruolo economico cruciale soprattutto per le popolazioni povere delle aree rurali, ma i molteplici usi commerciali a cui si presta (sono state calcolate centinaia di applicazioni possibili) interessano sempre di più anche all’Europa ed agli Stati Uniti, soprattutto per i vantaggi a livello ambientale ed economico.
Il bambù è un materiale leggero e flessibile, con la parte esterna più dura del legno di quercia (ecco perché è ottimo come parquet).
Gli usi più comuni riguardano l’edilizia e le opere civili (ponti, ponteggi, case, tetti, pavimenti), l’arredamento (sedie, tavoli), l’industria tessile e cartaria, l’artigianato (strumenti musicali, sandali, pettini, cappelli, frecce, coltelli…), l’agricoltura, l’allevamento e la pesca (attrezzi da lavoro per i campi, foraggio e canne da pesca), l’alimentazione (germogli), l’arricchimento di giardini, la combustione ed altre applicazioni bioenergetiche.
Per la coltivazione del bambù non sono necessari pesticidi né erbicidi ed anche i fertilizzanti sono poco richiesti. Si hanno dei grandi vantaggi energetici per il basso consumo di energia nella trasformazione del materiale, che non deve essere tagliato (se non alle sue estremità), è molto leggero da trasportare, non deve essere dipinto (ma forse laccato), né profilato, ma spesso soltanto sagomato (con il vapore per dargli forma sotto tensione).
Il pregio principale del bambù è quello della rapida crescita: questa caratteristica comporta come vantaggio ulteriore l’assorbimento di una grande quantità di anidride carbonica, contribuendo così a diminuire l’effetto serra.
http://www.ok-ambiente.com/
Se ti è piaciuto l’articolo iscriviti al mio blog, oppure seguimi sulla pagina Facebook di Terra Madre

[…] a luglio GreenME sconsigliava di piantare il bambù nel proprio giardino, dandone 5 validi motivi, bisogna comunque ricordare che nel protocollo di […]